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In un momento come l’attuale, dove l’aumento delle nuove povertà ha portato ad un innalzamento del fabbisogno di alloggi di edilizia residenziale pubblica, la Regione Piemonte è riuscita dopo più di 20 anni a sbloccare l’utilizzo di 18 milioni di euro di fondi ex Gescal, a suo tempo creati per la costruzione di case da assegnare ai lavoratori e alle loro famiglie.
“Nell’annunciare questa notizia - commenta l’assessore alla Casa Chiara Caucino - non posso negare di provare una soddisfazione immensa in quanto, grazie alla collaborazione di tutta la struttura dell’Assessorato, siamo riusciti davvero a realizzare un’impresa che pareva al limite dell’impossibile. Dietro a questo risultato ci sono anni di lavoro.
In questo momento socialmente molto delicato, dove l’emergere delle nuove povertà dovute agli effetti a lungo termine delle due grandi crisi economiche, ai disastri causati dalla pandemia da Covid-19 e alle nefaste conseguenze della guerra in Ucraina hanno fatto aumentare in misura significativa le persone che necessitano di una casa. In tale contesto, queste risorse rappresentano una grande possibilità per riqualificare il nostro patrimonio di edilizia residenziale ed è mia intenzione vigilare affinché vengano spese correttamente e rispettando rigorosamente il cronoprogramma. Ancora una volta - conclude
Caucino - questa Giunta ha mantenuto la promessa che è stata fatta fin dal primo giorno: lavorare, fare tutto il possibile affinché nessuno venga lasciato indietro o, peggio, da solo”.
Nel dettaglio, 10 milioni saranno destinati a due linee di interventi: la prima riguarda l’efficientamento energetico, la messa in sicurezza statica, la manutenzione straordinaria, la realizzazione, il rinnovo, la sostituzione o l’adeguamento degli impianti a servizio delle unità abitative e il recupero e la riqualificazione di interi fabbricati a prevalenza abitativa. Nel caso del recupero e riqualificazione di interi fabbricati per concorrere al raggiungimento degli obiettivi nazionali e comunitari è richiesto un incremento minimo di due classi energetiche, e comunque un livello prestazione energetica a fine lavori pari almeno alla classe C per ogni intero edificio. Non è richiesto il raggiungimento della prestazione energetica migliorativa minima per gli interventi di messa in sicurezza statica, la realizzazione o il rinnovo o la sostituzione o l’adeguamento degli impianti a servizio delle unità abitative, l’eliminazione delle barriere architettoniche. Una seconda linea riguarda la manutenzione straordinaria di singoli alloggi cosiddetti “di risulta”, attualmente non assegnabili per gravi carenze manutentive.
Ai 10 milioni se ne aggiungono 8 frutto di accantonamenti delle tre Atc, utilizzabili solo previa dichiarazione dei rispettivi consigli di amministrazione ed esclusivamente per interventi attinenti alla prima linea.
La Regione si farà carico del rigoroso rispetto di regole e tempi di realizzazione degli interventi.