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Per proteggere gli ospiti e il personale delle Rsa piemontesi nell’attuale fase di gestione dell’emergenza Covid, la Giunta regionale ha aggiornato le prescrizioni per i ricoveri: per i pazienti dimessi dall’ospedale che devono rientrare in struttura sono previsti un tampone negativo, poi 14 giorni di isolamento e, come ulteriore garanzia rispetto alle direttive nazionali, un tampone negativo con test rapido. Lo stesso percorso deve essere seguito da chi entra per la prima volta in una Rsa.
Deciso anche di individuare strutture alberghiere, extra-alberghiere e socio-sanitarie che, dopo controlli preventivi e in seguito a modalità di selezione particolarmente severe, possano accogliere in modo completamente dedicato pazienti asintomatici e paucisintomatici colpiti dal virus e che siano in possesso di inderogabili requisiti strutturali, gestionali ed organizzativi, offrano specifiche misure di continuità assistenziale.
La delibera presentata dagli assessori al Welfare, Chiara Caucino, e alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, si basa su linee di indirizzo formulate sulla base delle indicazioni degli esperti del Dirmei, il Dipartimento interaziendale malattie ed emergenze infettive.
“Si tratta - evidenzia il presidente Alberto Cirio - di un lungo percorso di monitoraggio che in questi mesi la Regione ha svolto coinvolgendo la gran parte delle 800 strutture presenti sul territorio. Lavoro che, attraverso l’Osservatorio permanente sulle Rsa e le cabine di regia provinciali, ha consentito di osservare e controllare con grande attenzione la situazione, pur in un contesto oggettivamente complesso. La sicurezza degli ospiti e dei dipendenti di tutte le nostre strutture è una assoluta priorità”. Attualmente sui 40 mila ospiti delle RSA la percentuale di positivi è di circa l’8%.
Va inoltre ricordato che la Regione Piemonte ha avviato un piano di screening capillare per le Rsa e le residenze per anziani del territorio che fino a marzo 2021 prevede 700.000 tamponi rapidi per un monitoraggio ogni 15 giorni di tutte le strutture.
Caucino e Icardi fanno anche presente che “la realizzazione di un’unica piattaforma in cui giornalmente è possibile verificare la condizione di tutte le strutture per anziani e non del Piemonte si sta verificando come il più utile strumento per il monitoraggio e il sostegno nelle situazioni di difficoltà”.
Per aiutare le residenze in difficoltà con il personale, la Regione negli ultimi giorni ha anche pubblicato una manifestazione d’interesse alla quale hanno aderito 300 operatori socio-sanitari ed altri profili professionali, che potranno essere utilizzati per colmare le lacune di organico che si sono manifestate nella fase 1 della pandemia.