Riapertura a dicembre per il Museo di Scienze naturali

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Il Museo regionale di Scienze naturali di Torino riaprirà parzialmente a dicembre 2023, quando il pubblico potrà visitare le sale dedicate alla Zoologia, l'Arca e lo spazio delle Esposizioni temporanee, resi agibili da importanti e lunghi lavori costati 8,3 milioni di euro. Con altri lavori per un totale di 4 milioni di euro dal 2024 saranno riaperti altri settori.

La conferma del rispetto del cronoprogramma è arrivata da un sopralluogo compiuto dal presidente della Regione Alberto Cirio e dall’assessore regionale alla Cultura Vittoria Poggio insieme al sindaco di Torino Stefano Lo Russo e al vicerettore dell’Università di Torino Cristopher Cepernich.

"Questo Museo è una delle meraviglie di questa città che finalmente verrà restituita ai residenti, ai turisti, ai ricercatori e agli studenti - hanno dichiarato Cirio e Poggio - La vicenda è una di quelle che abbiamo trovato bloccate quando ci siamo insediati: abbiamo lavorato duramente per riaprirlo nel rispetto dei vincoli della Soprintendenza”.

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L’esplosione avvenuta nella notte del 3 agosto del 2013 ha comportato, oltre a una serie di opere di ripristino e messa in sicurezza della zona coinvolta dallo scoppio, anche strutturali interventi di adeguamento complessivo dell’edificio. Lavori particolarmente complessi, poiché inseriti in un contesto architettonico antico e di particolare pregio.

La completa riorganizzazione degli spazi ha convinto il Museo a riunire, in un’unica sede, anche i reperti delle collezioni paleontologiche che erano precedentemente conservati a Palazzo Carignano. Qui sono stati puliti e ora sono conservati anche reperti di grandi dimensioni, tra cui alcune zanne di mastodonte lunghe oltre 2 metri.

Gli allestimenti delle sale che apriranno a dicembre riguarderanno le teche storiche con gli esemplari zoologici di recente restaurati collocati per continente geografico, il radicale rinnovamento dell'Arca con il racconto dei viaggi che nel corso del Settecento e dell'Ottocento hanno portato al Museo torinese reperti di rilevante valore scientifico e delle modalità attuali di arricchimento delle collezioni, la realizzazione di un'esposizione temporanea volta a valorizzare elementi significativi delle collezioni paleontologiche, entomologiche, botaniche e mineralogiche con un significativo focus sul Piemonte. 

Gli interventi, avviati a partire dal 2015, hanno riguardato in particolare lavori di ripristino della struttura, adeguamento degli impianti a servizio dell'edificio (antincendio, elettrico, termico, condizionamento, Evac,..) e per la messa in sicurezza. Oltre ai danni materiali, si è infatti reso necessario acquisire nuovamente l’agibilità dell’intera struttura mediante la messa a norma degli impianti ormai non più conformi alla legislazione vigente. Sono stati poi realizzati anche interventi edili di abbattimento pareti, spostamento e sostituzione di porte antincendio e controsoffitti, oltre al riallestimento delle sale in corso di completamento.

Nel complesso, per il ripristino e il restauro di impianti e locali sono stati investiti oltre 8,3 milioni di euro, di cui buona parte a partire dal 2020. In particolare: 2,3 milioni per la messa a norma degli impianti e l’agibilità dopo l’esplosione tra il 2015 e il 2017, 2 milioni per interventi impiantistici ed edili necessari per il rilascio del certificato di agibilità, tra la fine del 2017 e il 2021. Nel 2020 sono stati autorizzati altri 2,2 milioni di lavori di tipo impiantistico ed edile per il recupero e l’allestimento di spazi e depositi visitabili per la conservazione e la tutela di reperti di particolare valore storico e scientifico. In occasione del sopralluogo sono stati consegnati ulteriori lavori per 1,7 milioni: si tratta della sistemazione dell'ingresso già presente su via Accademia Albertina, realizzato negli anni 30 del Novecento per accedere alla parte del museo dedicata alle collezioni di zoologia. Tale ingresso, non più utilizzato da molto tempo, richiede interventi di tipo edile, impiantistico e di recupero degli spazi, con inserimento di una nuova biglietteria con bookshop, nuovi servizi igienici, nuovo guardaroba, affrontando innanzitutto il tema del superamento delle barriere architettoniche, e manterrà la sua importanza anche quando, nel prossimo futuro, l'ingresso principale tornerà a svolgere la sua funzione, previo completamento di alcuni interventi allestitivi sulla manica di via Giolitti.

Intanto la Regione ha dato incarico a Scr di progettare la ristrutturazione degli altri spazi del Museo, per programmare ulteriori interventi per riaperture progressive a partire dal 2024, per cui è già stato previsto, anche grazie a fondi Fsc, un ulteriore stanziamento di 4 milioni. 

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