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Apertura di nuove sale cinematografiche, riattivazione di quelle chiuse o dismesse da almeno due anni, adeguamento strutturale e tecnologico, installazione, ristrutturazione, rinnovo di impianti, apparecchiature, arredi e servizi complementari sono gli obiettivi che la Regione Piemonte si pone con un bando che stanzia 8 milioni di euro che sarà attivo dalle ore 9 del 4 settembre prossimo fino ad esaurimento delle risorse.
La presentazione agli operatori dell’iniziativa, che sarà gestita da Finpiemonte, è avvenuta nel Grattacielo Piemonte.
“Abbiamo voluto - rileva l’assessore alle Attività produttive Andrea Tronzano - stanziare risorse in modo che da una parte le sale cinematografiche riescano a rendersi più competitive e più moderne, dall’altra parte attirare produzioni. E lì la sostanza del ragionamento, perché più produzioni ci sono, più indotto c’è, più l’economia gira, più c’è occupazione. In questo senso crediamo di aver centrato l’obiettivo e pensiamo realmente di aver fatto il bene di questo settore. Sostenere gli esercenti nella riqualificazione delle sale cinematografiche, oppure attivarne di nuove, significa non solo valorizzare il comparto ma anche il lavoro che viene svolto dalle molteplici produzioni, anche piemontesi, che in questi mesi e anni hanno operato sul territorio. L’industria del cinema piemontese è in crescita e sostenere la filiera anche supportando le sale cinematografiche consentirà un’ulteriore valorizzazione della settima arte, nata in Italia proprio a Torino”.
“Per sostenere la ripresa - sostiene l’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio Vittoria Poggio - gli operatori hanno bisogno di ingenti cifre, prima di tutto per l’adeguamento tecnologico e poi per riconvertire sale che dopo lo tsunami del Covid e il sorpasso del digitale hanno vissuto un periodo di forte crisi. Invece potranno diventare poli di aggregazione per attività collaterali. Abbiamo fatto un vero e proprio investimento con risorse importanti del Fesr, ascoltando le richieste degli operatori stessi con i quali abbiamo condiviso ogni passaggio e che oggi vedono una possibilità concreta di rilancio delle loro attività”.
Oggi in Piemonte ci sono 117 sale cinematografiche e 259 schermi in funzione, che dall’inizio dell’anno hanno attirato 2.630.000 spettatori. Il comparto complessivamente occupa un migliaio di addetti tra esercenti e dipendenti e imprese che gravitano intorno al loro funzionamento (ristorazione, trasporti, manutenzioni, pulizia, fornitura di arredi e tecnologia).
Il bando nel dettaglio
Gli interventi finanziati dal bando devono contribuire ad almeno uno dei seguenti obiettivi specifici: ridurre le marginalità territoriali, migliorare l'accessibilità ai servizi e la qualità urbana, valorizzare il potenziale del territorio.
La programmazione comunitaria 2021-27 dedica attenzione al tema della sostenibilità ambientale, introducendo vincoli all’ammissibilità dei progetti. Viene così introdotto il principio DNSH (non arrecare un danno significativo all’ambiente), in base al quale sarà richiesto il possesso delle certificazioni del sistema di gestione ambientale EMAS, ISO 14001, ISO 14064, OEF da parte dell’impresa richiedente e per le opere edili la verifica di applicabilità del Protocollo Itaca, che valuta il livello di sostenibilità energetica e ambientale degli edifici.
Quattro le linee di intervento:
- A) riattivazione di sale cinematografiche chiuse o dismesse, ovvero con inattività da almeno 24 mesi prima della data di presentazione della domanda certificata dalla Siae;
- B) realizzazione di nuove sale per l'esercizio cinematografico;
- C) trasformazione delle sale o multisala esistenti finalizzate all'aumento del numero degli schermi;
- D) adeguamento strutturale e tecnologico delle sale mediante installazione, ristrutturazione e rinnovo di impianti, apparecchiature, arredi e servizi complementari.
Ogni progetto dovrà prevedere un importo minimo di spese ammissibili di 50.000 euro per le linee di intervento A, B, C e 10.000 per la D.
L’agevolazione può coprire fino all’80% dei costi, con importo e intensità variabili in funzione delle linee di intervento: per la linea A fino al 40% delle spese ritenute ammissibili e comunque con un massimale di 200.000 euro per struttura riattivata, fatta salva la cumulabilità con il massimale previsto per la linea C se la riattivazione comporta un aumento del numero di schermi; linea B fino al 40 per cento delle spese ritenute ammissibili e comunque con un massimale di 400.000 euro per nuove strutture fino a 4 schermi, di 800.000 euro per nuove strutture da 5 a 7 schermi e di 1.600.000 euro per nuove strutture con più di 7 schermi; linea C fino al 40 per cento delle spese ritenute ammissibili, con un massimale di 200.000 euro per nuovo schermo realizzato e comunque non oltre 800.000 euro per singola struttura; linea D fino all’80 per cento delle spese ritenute ammissibili e comunque con un massimale di 60.000 euro per strutture con un singolo schermo, fino al 60 per cento delle spese ritenute ammissibili e comunque con un massimale di 120.000 euro per strutture da 2 a 4 schermi, di 300.000 euro per strutture da 5 a 7 schermi, 400.000 euro per strutture con più di 7 schermi, ed ogni impresa beneficiaria non può superare un massimale di 600.000 euro complessivi. Concorrono alla determinazione del numero di schermi le sale dotate di un minimo di 25 posti, ridotto a 20 nei casi in cui l’intervento preveda la realizzazione di ambienti premium dotati esclusivamente di poltrone reclinabili motorizzate.