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Ammontano a 3.850.000 euro i contributi che la Regione ha assegnato alle scuole dell’infanzia paritarie per l’anno scolastico 2018-2019, cifra che supera quella che era stata erogata per il periodo precedente.
Entrando nello specifico, i Comuni finanziati sono 223: 13 in provincia di Alessandria per un totale di 114.458 euro, 18 in provincia di Asti per 238.190 euro, 14 in provincia di Biella per 125.442 euro, 50 in provincia di Cuneo per 810.409 euro, 18 in provincia di Novara per 333.616 euro, 88 in provincia di Torino per 1.559.066 euro, 18 nel Verbano-Cusio-Ossola per 230.590 euro, 4 in provincia di Vercelli per 64.522 euro. Elenco
A questi fondi si aggiungono quelli destinati direttamente a 51 istituti scolastici: 19 nell’Alessandrino per 118.601, 6 nel Biellese per 42.984 euro, 8 nel Novarese per 76.137 euro, 12 nel Torinese per 81.360 euro, 6 nel VCO per 54.618 euro. Elenco
"Si tratta di un atto che conferma la nostra attenzione per i territori - rileva l’assessore regionale all’Istruzione, Elena Chiorino - e per le scuole che in questi territori svolgono un’importantissima funzione sociale ed educativa. Molto importanti, in particolare, i contributi erogati a favore delle zone disagiate e di montagna, in quanto la nostra azione di governo sarà finalizzata a garantire un servizio scolastico capillare e di qualità e ad arrestare il fenomeno dello spopolamento"..
Le risorse, come previsto dalla l.r. n.28/2007, vengono assegnate per ciascuna sezione costituita e funzionante con un numero minimo di 15 alunni, fatta eccezione per le scuole a sezione unica per le quali il numero minimo è di 8. La Regione Piemonte riconosce infatti la funzione sociale e formativa svolta dalle scuole dell’infanzia paritarie, non dipendenti da enti locali operanti nel proprio territorio, purché non abbiano fine di lucro e siano aperte alla generalità dei cittadini. A questo proposito, assegna specifici contributi ai Comuni che stipulano con le scuole dell’infanzia apposite convenzioni, rispettose dell’autonomia educativa delle scuole e della libera scelta educativa dei genitori. Per particolari situazioni e per mantenere il servizio in zone disagiate, la Regione può anche erogare direttamente il contributo.