Quale futuro per i Paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato

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Ambiente e Territorio
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vigneto irrigazione soccorso

Comunità, sostenibilità e tutela sono le parole chiave per il futuro dei Paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, Patrimonio Unesco dell’umanità, individuate nel corso di “Paesaggi in ascolto”, giornata di confronto svoltasi il 22 gennaio nella Sala Trasparenza del Grattacielo della Regione Piemonte su iniziativa dell’associazione che vuole promuovere il patrimonio di questi territori.

Per gestire il sito nei prossimi cinque anni è stata evidenziata l'importanza di un approccio integrato che consideri il coinvolgimento attivo delle comunità locali, la necessità di un turismo sostenibile e la protezione dell'ambiente come pilastri fondamentali per il futuro del sito. In questo contesto, la valorizzazione del patrimonio, senza comprometterne l'integrità, dovrà puntare su una gestione che sappia rispondere alle sfide moderne senza perdere di vista la tutela e la sostenibilità.

Marco Gallo, assessore regionale alla Biodiversità e al Paesaggio, ha sostenuto che «l’obiettivo deve essere una crescita sostenibile. Come Regione ci stiamo già impegnando su questo fronte, consapevoli di quanto la tutela del paesaggio riconosciuto Patrimonio dell’umanità sia una mossa indispensabile per evitare di trasformare queste zone in una Disneyland delle colline. La parola chiave è biodiversità, che dobbiamo difenderla innanzitutto dai cambiamenti climatici che minacciano due dei simboli del territorio come la vite e il tartufo». L’assessore al Commercio e Agricoltura Paolo Bongioanni ha posto l’accento su aspetti come «la creazione della filiera corta del cibo piemontese e alla costruzione di un legame sempre più riconoscibile fra le produzioni agroalimentari d’eccellenza e il territorio d’origine con il suo paesaggio e la sua cultura materiale e immateriale». Marina Chiarelli, assessore al Turismo, Cultura e Sport, considera «l’aggiornamento del piano di gestione un’opportunità per condividere a più livelli le nuove strategie di rilancio di un sito in cui cultura, natura ed economia concorrono per la tutela e la valorizzazione, per il turismo sostenibile e per il benessere della collettività di riferimento».

Infine, la presidente dell’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi vitivinicoli Giovanna Quaglia, ha concluso dicendo che «abbiamo simbolicamente gettato un sasso e le onde che si allargano hanno coinvolto tanti protagonisti del territorio. Il nuovo piano di gestione dovrà essere contemporaneo, in grado di analizzare i cambiamenti, un mezzo per assicurare un’efficacia protezione e tutela del sito ma guardare al futuro ai sogni delle nostre comunità».

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