Proroga a dicembre 2025 con nuovi fondi del Piano per l'inserimento lavorativo dei disabili

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Lavoro
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La Regione Piemonte conferma l’attenzione all’inserimento lavorativo di persone con disabilità prorogando l’attuale Piano al 31 dicembre 2025 ed integrandolo con ulteriori 9,4 milioni di euro, raggiungendo così uno stanziamento complessivo di 60,6 milioni per i quattro anni di riferimento.

"Aiutiamo così - rileva l'assessore al Lavoro Elena Chiorino - lavoratori disabili e imprese che assumono a trovare la massima soddisfazione da questo incontro: assumere un disabile non deve essere vissuto dai datori di lavoro come un obbligo che la norma impone, ma come un reale nuovo valore aggiunto. Per sostenere questo importante cambio di passo culturale abbiamo creato percorsi mirati che offrono a tutti le migliori opportunità possibili, che consentano la giusta valorizzazione delle attitudini di ciascuno e la pari dignità lavorativa. Bisogna consentire anche alle persone considerate più fragili di avere il loro posto nel mondo, le proprie peculiarità valorizzate per potersi sentire realmente parte attiva della società. È un diritto imprescindibile che dobbiamo garantire a tutti".

Il Piano

Inserito nel contesto delle azioni di rete che il sistema regionale promuove per favorire l’inclusione socio-lavorativa, l’inserimento e il mantenimento del posto di lavoro delle persone con disabilità, il Piano si compone di due linee di intervento: una rivolta alle persone e una rivolta alle imprese che le assumeranno (sia a quelle in obbligo ai sensi della legge 68/1999 che a quelle non in obbligo).

Sono previste infatti misure finalizzate all’inserimento e reinserimento lavorativo, quali il Buono Servizio Lavoro, attivo dal settembre scorso, ma anche cofinanziamento di misure formative volte a potenziare o riconvertire le competenze dei cittadini e renderle più adeguate a rispondere ai fabbisogni del tessuto economico, oltre a percorsi orientativi e formativi di raccordo nella delicata fase di transizione tra la scuola e il lavoro.

Per supportare le imprese nell’inclusione di persone fragili è attivo da gennaio 2022 il “Bando per l’erogazione di contributi rivolti ai datori di lavoro per favorire l’inserimento e il mantenimento del posto di lavoro delle persone con disabilità”, in cui oltre agli incentivi sono previsti rimborsi per le attivazioni dei tirocini, servizi di consulenza sulla normativa vigente, contributi per l’acquisto di ausili e accomodamenti e azioni di tipo sperimentale che finanziano consulenze organizzative, coaching aziendale e sulla responsabilità sociale d’impresa.

Il Report sul collocamento mirato

L’edizione di luglio 2023 evidenzia che le persone iscritte al collocamento mirato presso i Centri per l'impiego piemontesi sono oltre 46.000: in prevalenza uomini, italiani, con invalidità civile e titolo di studio medio basso, sebbene quest'ultimo dato sia in lieve miglioramento nel corso degli ultimi anni.

Le aziende in obbligo di assumere persone con disabilità che hanno presentato il prospetto nel 2022 (una precisa fotografia dei posti riservati) sono 10.440; esse hanno a disposizione differenti modalità e strumenti per adempiere agli obblighi previsti dalla normativa vigente: oltre all'assunzione, la stipula di convenzioni (oltre 700 stipulate nel corso del 2022), la richiesta di esonero parziale dell'obbligo, nonché riconoscimenti e sospensioni qualora se ne manifestino le fattispecie.

Per quanto riguarda le assunzioni avvenute ai fini dell'ottemperanza agli obblighi, nel corso del 2022 si rilevano circa 3.000 avviamenti al lavoro, di cui il 60% a tempo determinato, in maggioranza nel settore dei servizi.

Completa il quadro l’analisi dei tirocini, quasi 1.000 quelli attivati nel 2022 a favore di persone iscritte al collocamento mirato (questo dato comprende tirocini sia presso ditte in obbligo sia non in obbligo ai sensi della l.68/1999).

Ed è proprio su questo elemento di “obbligatorietà” che è fondamentale che chi deve assumere comprenda che avere in azienda persone con disabilità non deve essere vissuta come una mera imposizione prevista dalla normativa vigente, ma un’opportunità. Anche per questa ragione il Piano si rivolge a tutte le imprese, non solo a quelle tenute ad ottemperare agli obblighi di legge.

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