Il programma di legislatura della Giunta Cirio

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Il lavoro, l’autonomia, i fondi europei, la semplificazione, la sanità, i rapporti con il territorio, l’economia, la cultura e il sociale sono stati i principali punti trattati dal presidente della Regione, Alberto Cirio, nel discorso di illustrazione del programma di legislatura svolto il 9 luglio in Consiglio regionale.

Il cambiamento sarà il cuore della nostra azione di governo. Vogliamo modificare le cose che non vanno e segnalare un punto di svolta, con il quale vogliamo dare una nuova velocità alla Regione - ha esordito Cirio - I piemontesi devono capire che si volta pagina nel modo di governare e nei rapporti con tutte le province, alcune della quali hanno registrato nel tempo un senso di lontananza e di abbandono. Non sostituiremo il Torinocentrismo con il provinciacentrismo, ma daremo pari dignità alle esigenze dei tutti cittadini di ogni zona del Piemonte. Dobbiamo far sentire loro la vicinanza e la credibilità della Regione sia quando si parla di Tav e di Terzo valico, sia quando si affrontano i bisogni che tutti i giorni ci presentano quando li incontriamo per strada, ai mercati e sul treno”.

Il presidente Cirio è quindi entrato nel merito delle modalità che saranno seguite per dare concretezza a questa volontà di cambiamento.

Lavoro. “Deve essere la priorità assoluta della nostra attività. Nessuno pensi di venire ad insediare aziende in Piemonte per poi prenderei soldi pubblici e andarsene portandosi via marchi e capacità produttive per trasferirli all’estero. Non dimentichiamo nemmeno l’importanza degli ammortizzatori sociali, come il recente accordo con le banche per l’anticipo dell’indennità di cassa integrazione in attesa che la eroghi l’Inps”.

Autonomia. “Su questo argomento vogliamo giocare una partita importante, e in questa direzione l’istituzione di una Commissione regionale sarà di grande auto. Possiamo recuperare il tempo perduto, in quanto la timidezza con la quale la Giunta precedente ha affrontato questo tema era sbagliata. La Costituzione ci dà la possibilità di ricontrattare il modo con il quale il Piemonte sta in Italia. L’autonomia significa responsabilizzazione, e non va confusa con la mancanza di solidarietà verso le altre Regioni. Un Piemonte in salute può essere solidale, un Piemonte malato ha invece bisogno della solidarietà altrui.

Il 19 luglio, in occasione della Festa del Piemonte, ci terrà a Torino una Giunta regionale tematica dedicata all’autonomia, aperta all’intervento di soggetti esterni esperti della materia che porteranno il loro contributo, come il presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Stefano Allasia, e l'assessore dell'Autonomia della Regione Lombardia, Bruno Galli. Sarà l’occasione per rivendicare un cambiamento e imprimere un’accelerazione: chiederemo di aumentare il numero delle materie, perché quelle richieste dalla passata Giunta le consideriamo troppo limitativo, mancano per esempio il commercio estero e l'innovazione. Poi inizieremo una trattativa serrata con il Governo nazionale, non in coda ma accanto a Lombardia e Veneto”.

Fondi europei. “Nel rapporto con l’Europa il Piemonte deve farsi rispettare e tenere la schiena dritta. L’utilizzo delle risorse del Fondo sociale europeo è arrivato al 64%, mentre sul Fondo europeo di sviluppo regionale è stato usato solo un terzo della somma a disposizione. Siamo nella media delle altre Regioni italiane, ma molte Regioni europee hanno speso quasi tutto e noi dobbiamo prendere esempio da esse. Ho chiesto a Bruxelles di rimodulare i fondi su cui abbiamo disponibilità e mi è stato dato un mese di tempo per presentare nuove proposte sul Fse. Faremo la stessa cosa per il Fesr, per rimodulare 24,5 milioni”.

Sanità. “Il buon governo dei fondi pubblici ci ha permesso di uscire dal piano di rientro. A noi spetta l’onere e l’obbligo di consolidare i conti partendo da una sanità che presenta molti settori di assoluta eccellenza. Dobbiamo porci l’obiettivo di risolvere i problemi ancora esistenti, primo fra tutti le liste d’attesa. Occorre reperire medici e infermieri e ridurre le spese per i medici a gettone. Per questo motivo abbiamo introdotto 15 borse di studio per specializzandi che devono fermarsi in Piemonte per almeno 5 anni. In 3-4 anni potremo inserire nella sanità pubblica le specializzazioni necessarie per garantire a tutti il diritto alla salute e apriremo anche ai privati. Il rapporto con la sanità privata è un pregiudizio da superare e dobbiamo stipulare un patto figlio dello stato di necessità in cui ci troviamo. Le risorse dei privati sono necessarie per l’edilizia sanitaria, ad esempio per realizzare il Parco della Salute di Torino e la Città della Salute di Novara, strutture sulle quali ci giochiamo il prestigio della sanità piemontese a livello nazionale e internazionale, e completare gli ospedali di Verduno e Nizza Monferrato. Il 13 settembre a Novara ci terrà una Giunta monotematica sull’edilizia sanitaria, e in particolare sulla Città della Salute”.

Semplificazione e delegificazione. “Oggi in Piemonte sono in vigore un migliao di leggi e oltre 300 regolamenti attuativi. Dobbiamo essere ricordati più per le leggi abrogate che per quelle approvate. La faremo sentendo tutti i soggetti interessati, partendo dalle imprese e dai Comuni”.

Istruzione e formazione. “La formazione professionale deve essere calibrata sulle richieste delle imprese e favorire così l’occupazione. Non deve essere intesa come inferiore rispetto ai licei”.

Trasporti. “Sono necessarie maggiori risorse da reperire sui fondi europei per le zone marginali. Occorre studiare forme di liberalizziazione per le tratte locali”.

Infrastrutture. “L’avvio dei bandi per la tratta italiana della Torino-Lione hanno rappresentato un momento storico. Avere in maggioranza un partito che è al Governo ci può aiutare nella realizzazione di un’opera fondamentale, così come lo è il Terzo Valico, sul quale faremo un incontro

specifico entro l'estate: ci sono degli accordi sull’assunzione di 100 lavoratori in provincia di Alesandria, ma sono stati disattesi e noi ora intendiamo farli rispettare. Non dimentichiamo la conclusione dell’Asti-Cuneo, i lavori sulla statale 34 del VCO, unico collegamento con la Svizzera per i frontalieri ma ritenuta non urgente da Anas, il raddoppio della Vercelli-Novara, la Pedemontana e il resto della viabilità, problema enorme da affrontare”.

Ambiente. “Deve prevalere il buon senso, non l’ideologia. Le scelte vanno effettuate secondo dati scientifici, che devono essere fonte di indicazione. Quando si ipotizza una Ztl come quella che pensa oggi per Torino si parte da una base profondamente insensata: Milano ha 5 linee di metropolitana, Torino una che non passa dal centro. Arpa ha comunicato che l’inquinamento a Torino è provocato non dal traffico ma dalla dispersione termica dei vecchi impianti di riscaldamento. Faremo un bando per rinnovarli. Entro l’estate introdurremo una deroga basata sulla dichiarazione Isee, in quanto non possiamo obbligare a cambiare l’auto chi non ha i soldi per farlo”.

Attività produttive. “Vogliamo dedicare attenzione alle grandi imprese, ma soprattutto a quelle piccole e medie, come è avvenuto con i recenti bandi per oltre 50 milioni di contributi”.

Partecipate. “Necessario un piano di razionalizzazione. E’ in corso un censimento per capire dove la Regione partecipa e ragionare se rimanere in società dove si detengono quote minuscole. Ritengo giusto investire soldi pubblici per l’avvio delle società, che devono poi essere in grado di stare da sole sul mercato”.

Turismo. “Saremo una Regione che punterà sul turismo. Stiamo studiando la modifica della legge del 1996, per rivedere l’organizzazione delle Atl secondo il promuovere e non su base geografica. Staremo vicino al mondo delle Pro Loco e delle associazioni ed ai problemi relativi alla sicurezza delle manifestazioni con interventi di buon senso a seconda delle realtà e delle dimensioni”.

Cultura. “Riteniamo importante capire quali sono gli eventi che hanno bisogno sostegno del pubblico e quelli che possono essere autosufficienti e stare da soli sul mercato”.

Sport. “Daremo vita ad una Sport Commission per attrarre eventi sportivi, Ritengo infatti necessaria una programmazione pluriennale che possa ottenere anche il supporto dei privati, a cominciare dagli eventi olimpici. Il dossier per le Olimpiadi invernali 2026 è quasi pronto e siamo certi che qualcosa di buono potrà arrivare in Piemonte”.

Rapporto con i sindaci. “Vi dedicheremo grande attenzione, tanto che il lunedì è riservato proprio agli incontri con i sindaci del Piemonte. E’ il segnale di un nuovo modo di impostare il rapporto con il territorio e ridurre il senso di lontananza dalla Regione lamentato in questi anni”.

Agricoltura. “Stiamo predisponendo un progetto basato sull’ascolto dei produttori con l’Assessorato”.

Sociale. “C’è la volontà di rivedere legge sull’assegnazione delle case popolari, che oggi penalizza le famiglie italiane. Servono correttivi a questo meccanismo. Garantire pari condizioni di accesso è un questione di giustizia, non di sensibilità politica”.

Sicurezza. “La Polizia locale è un tema che ci sta a cuore. Vogliamo investire per le necessità degli operatori e la loro integrazione nelle politiche della sicurezza. Si investirà anche sulle telecamere nei luoghi pubblici e si renderà obbligatoria la posa di telecamere nelle strutture assistenziali dove vivono persone non in grado di difendersi da sole, come anziani e minori”.

Migranti. “La Regione farò la sua parte. Ma è chiaro che non ci può essere solidarietà senza legalità e rispetto delle regole e delle leggi. Inoltre, si lavorerà perché emergenze come quelle verificatesi a Saluzzo per la raccolta della frutta debbano più accadere”.

Regione. “E’ necessaria una riorganizzazione della macchina amministrativa della Regione, da attuare anche con il ricorso ai prepensionamenti. Il personale è qualificato ma va riorganizzato ascoltando sindacati e dipendenti”.

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