Il primo coordinamento per salvare gli insetti che impollinano

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Agricoltura
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Il vicepresidente della Regione Fabio Carosso, l'assessore regionale all'Agricoltura Marco Protopapa e il presidente della Fondazione Giacomo Ballarè

Contrastare la tendenza alla scomparsa degli insetti che impollinano, a cominciare dalle api che sono responsabili del 70% dell'impollinazione di tutte le specie vegetali della terra e che garantiscono il 35% della produzione mondiale di cibo, creando spazi nei quali possano nutrirsi e quindi sopravvivere è l’obiettivo del Coordinamento regionale per la Biodiversità e i Pronubi.

Le idee che intende attuare il nuovo organismo, primo in Italia nel suo genere, spaziano dalla conversione in oasi fiorite dei terreni incolti e di quelli che ospitano parchi fotovoltaici fino all'inerbimento controllato dei terreni nei quali esistono coltivazioni di alberi fa frutta. E, soprattutto, la creazione di oasi fiorite negli ambienti urbani.

L’iniziativa, attivata dalla Regione in collaborazione con la Fondazione Agrion per la ricerca in agricoltura, è stata presentata dal vicepresidente della Regione Fabio Carosso, dall’assessore regionale all'Agricoltura Marco Protopapa e dal presidente della Fondazione Giacomo Ballarè.

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"Il progetto - ha sottolineato Carosso - parte da un problema: la riduzione nell'ambiente della presenza degli insetti che impollinano. Dobbiamo cercare di invertire la rotta e creare colture che ne sostengano la nutrizione, per esempio con i fiori a perdere. Purtroppo, dopo tanti anni di coltura molto intensiva con lavorazioni particolari dei nostri terreni, a un certo punto questi piccoli insetti, per noi importantissimi, sono venuti a mancare di numero. Crediamo che mettere fiori all’interno dei nostri centri, delle nostre vigne, dei nostri terreni sia molto importante perché altrimenti dovremmo sostituire questo metodo così naturale, che da millenni ci accompagna, con delle soluzioni alternative”.

"Parliamo di un mondo - ha rimarcato Protopapa - che finora ha molto sofferto il cambiamento climatico. Con questa iniziativa, che si affianca ad altre già in essere, interveniamo per accendere un faro e fare in modo che le comunità siano sempre più attente nei confronti di questo problema. Tutti i progetti riguardano direttamente le coltivazioni, stiamo quindi parlando di aiutare anche i coltivatori a essere sempre più attenti a inerbire i fondi e non lasciarli grezzi. Ma naturalmente sensibilizzare la collettività, i mondi urbani ad aumentare sempre di più la presenza di giardini

Ballarè ha poi sostenuto che “è necessario convincere le amministrazioni cittadine che gli impianti di oasi fiorite sono utili non solo per il decoro urbano ma anche per la vita: installare aiuole fiorite non è non solo fine a sé stesso, ma ha uno scopo ambientale".

Più del 40% delle specie di invertebrati, in particolare api e farfalle, oggi rischiano di scomparire. Ma senza di esse si estinguerebbero molte specie vegetali non più impollinate, a meno di affrontare i costi altissimi di una impollinazione artificiale.

 

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