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L’attribuzione del titolo di Regione Europea dello Sport 2022 ha consentito al Piemonte di finanziare 822 manifestazioni con una spesa 4.720.000 euro: è il primo bilancio stilato da Ires e illustrato nella Reggia di Venaria alla serata di apertura dell'Anno sportivo piemontese.
L'8,4% delle manifestazioni finanziate sono di carattere internazionale, il 24% nazionali, oltre il 5% interregionali. Più della metà degli eventi si è svolta in provincia di Torino.
“I primi numeri sono eloquenti - ha commentato l'assessore regionale allo Sport Fabrizio Ricca - e ci spiegano con chiarezza che stanziare fondi per lo sport è un investimento lungimirante e capace di portare ricadute economiche importanti per tutto il territorio. Che i grandi eventi come Atp e Giro d'Italia abbiano portato turismo lo dicono i registri degli alberghi piemontesi. ma le analisi ci mostrano anche che il giro di affari di questi appuntamenti prosegue nei mesi successivi con un turismo più sistemico, figlio anche della grande esposizione mediatica connessa alle competizioni".
“C'è poi un altro aspetto legato allo sport del territorio da tenere in considerazione - ha proseguito Ricca - cioè che la vittoria del titolo di Regione Europea dello Sport ha portato il Piemonte a investire molto nel sistema sportivo locale tramite bandi per gli eventi. Un segno di ripartenza eccellente per il post pandemia che ci fa sperare in un futuro in cui il Piemonte sarà sempre più protagonista dello sport nazionale e internazionale" .
Il presidente Alberto Cirio ha affermato che "questo è un momento estremamente importante per lo sport del Piemonte, ma lo è altresì per la nostra socialità, per la nostra vita, perché inaugurare l’Anno sportivo piemontese vuol dire che si può di nuovo fare sport a livello amatoriale, a livello agonistico, da giovani o da anziani. E se pensiamo ai due anni da cui arriviamo credo che sia un traguardo e un successo straordinario, di cui dobbiamo essere innanzitutto tutti felici. Oggi qua abbiamo tantissimi giovani che fanno sport e lo fanno grazie a dirigenti, accompagnatori e allenatori che gratuitamente sottraggono del tempo alla loro vita privata, alla loro famiglia, al loro lavoro per dedicarlo a far crescere i nostri figli e credo che questa sia la risposta più bella, più grande”.