«Prima i piemontesi» con la nuova legge sulla casa

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Politiche sociali
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Equità sociale, premialità per chi ha scelto di fare del Piemonte la propria terra e, di conseguenza, nuovi criteri di punteggio per l’assegnazione dell’appartamento di edilizia residenziale: sono le novità più significative della nuova legge sulla casa approvata dal Consiglio regionale e che costituisce il frutto di anni di lavoro e di studio dell’assessore alle Politiche per la Casa Chiara Caucino e dei suoi uffici.

Il provvedimento rivede in maniera significativa i punteggi di assegnazione degli alloggi, partendo dal presupposto di creare nuovi strumenti di premialità, in particolare in due fattispecie:

* la prima per dare un riconoscimento ai cittadini aventi diritto alla casa, di qualsiasi nazionalità d’origine, che risiedono in Piemonte da 15, 20 o 25 anni, quindi vi hanno lavorato, pagato le tasse e quindi contribuito allo sviluppo socio-economico del territorio;

* la seconda riguarda l’assegnazione di un punteggio maggiore ai nuclei famigliari monogenitoriali con figli minori a carico.

Un altro punto saliente è il contrasto all’illegalità, compresi coloro che si costruiscono una situazione reddituale tale da avere diritto all’alloggio ma che poi si scopre che posseggono beni di una certa rilevanza. Per questa categoria ci sarà un sostanzioso giro di vite: l’assegnatario non potrà infatti più possedere beni mobili registrati come automobili, motoveicoli di grossa cilindrata, caravan inquadrati nella categoria dei beni di lusso.

Inoltre, verranno destinati appartamenti alle forze dell’ordine per garantire sicurezza nei contesti più disagiati.

«Oltre a tutto ciò - evidenzia Caucino - abbiamo inserito nuovi principi orientati alla legalità, come il divieto di assegnazione a coloro che hanno occupato abusivamente uno stabile Atc nei 10 anni precedenti e, fermo restando la decadenza del diritto di assegnazione nel momento in cui l’assegnatario fosse soggetto ad una condanna detentiva, per tutelare la famiglia del potenziale reo il titolo passerà automaticamente al coniuge, ai figli oppure ai parenti conviventi».

«Abbiamo lavorato anni per raggiungere questo risultato - prosegue l’assessore - con l’unica finalità di agevolare sempre di più i fragili, coloro che versano in condizioni di maggior difficoltà. Sono certa che questo sia un obiettivo importante ed ambizioso, orientato esclusivamente a criteri di giustizia e di equità. Un passo avanti importante per un Piemonte che, grazie a questa Giunta, ha saputo mantenere le sue promesse: non lasciare mai nessuno indietro o, peggio ancora, da solo».

Inserito nella legge anche un emendamento a firma dell’assessore Maurizio Marrone che istituisce per tre anni (2024-2026) un fondo di 500.000 euro per aiutare gli assegnatari delle case Atc a far fronte alle bollette di conguaglio delle utenze particolarmente onerose, recapitate nelle ultime settimane.

“Una legge moderna e che va a tutelare il bene più importante delle famiglie - annota il presidente Alberto Cirio - La casa da sempre è un bene che noi non vogliamo tassare e soprattutto è un bene che noi vogliamo garantire come diritto per le persone delle categorie più fragili. Secondo aspetto, interventi a favore delle famiglie che incolpevolmente si trovano in una situazione di morosità, che non è ciò che già era previsto, ovvero la morosità incolpevole di cui già dispongono i Comuni, ma è un fondo ulteriore di cui possiamo disporre. Perché chi è stato corretto con le istituzioni nel momento in cui ha bisogno deve trovare delle istituzioni che siano corrette con lui”.

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