Le politiche sociali non sono una Cenerentola

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Politiche sociali
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Le politiche sociali spesso sono vissute come una ‘Cenerentola’; invece sono essenziali, e noi dobbiamo insieme cercare di farlo comprendere a tutti gli attori politici”: è quanto ha sostenuto l’assessore regionale alle Politiche sociali, Chiara Caucino, intervenendo al convegno conclusivo del progetto di Acli Piemonte “Oltre la povertà: percorsi di inclusione sociale", svoltosi il 30 settembre nella Sala Viglione di Palazzo Lascaris a Torino.

Oltre a ringraziare per la dedizione e la passione profusa verso gli ultimi, l’assessore ha voluto sottolineare che “bisogna ripartire dall’infanzia. Dobbiamo operare per sensibilizzare la società. I bambini devono avere un futuro che possa rappresentarli al meglio. Mi compete la regia per ridare dignità e centralità ai territori, sceglieremo insieme come muoverci ed in quale direzione, affinché le diseguaglianze che nel tempo si sono generate gradualmente si annullino”.

Caucino si è soffermata in particolare sulle disparità sociali ancora esistenti in Piemonte: “Non è possibile che in base a dove si risiede vi siano risposte differenti a bisogni analoghi. A tal proposito ricordo che la differenza per la spesa sociale è la più marcata, dai 300 euro pro capite di Torino si passa ai 14 euro nelle zone del basso Piemonte”.

Nella sua analisi della situazione, l’assessore ha rimarcato la necessità di afferrare il problema nella sua interezza, non generalizzando e nemmeno semplificando i fenomeni: “Il lavoro è l’ultimo tassello nella fila degli interventi. Disporre di un lavoro è fondamentale, ma in molti casi serve anche molto altro. Il compito della Regione è facilitare le architetture sociali che avvicinino i servizi ai cittadini, che sostengano le comunità ed il mondo del volontariato”.

 

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