Il Piemonte pronto per la seconda fase dell’epidemia

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Sanità
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L'assessore regionale alla Sanità, Luigi Icardi, respinge le critiche sul suo operato e in un’intervista rilasciata all’Ansa garantisce che "il Piemonte è pronto per affrontare questa seconda fase dell'epidemia. Oltre alle maggiori conoscenze scientifiche, abbiamo strumenti, personale e farmaci in più per lavorare al meglio. Anche se la pressione sugli ospedali sta salendo, siamo ben lontani dalla saturazione delle terapie intensive".

L'invito resta comunque quello di rispettare le disposizioni anti-Covid. "Facciamo fatica a vedere compresse certe libertà personali, ma il rispetto degli altri ci impone qualche sacrificio - ha affermato Icardi - Dobbiamo essere consapevoli che dai nostri comportamenti dipende la vita degli altri. Abbiamo contezza che questi contagi avvengono soprattutto in ambito famigliare-parentale. Sono contesti in cui le difese si abbassano e il contagio avanza. Manteniamo le misure di contenimento, perché dalla nostra responsabilità, dalla nostra capacità di limitare un po' la nostra libertà personale, può dipendere il destino di tanta gente".

L’assessore ha poi ricordato “la Regione ha operato al massimo delle possibilità. C'è un piano preciso per gli ospedali, con tutto spiegato per filo e per segno, con una programmazione accurata per quanto riguarda le terapie intensive che il Governo ha approvato il 23 luglio scorso. Tutto quanto era necessario lo abbiamo programmato e alcuni ospedali hanno anche iniziato i lavori per i nuovi posti letto, grazie a fondi propri e donazioni. Ora aspettiamo che il commissario Arcuri faccia le gare e ci fornisca le attrezzature, perché la programmazione l'abbiamo fatta nei minimi dettagli".

Icardi si è anche soffermato sulla creazione del Dirmei, "che intendiamo trasformare in un dipartimento permanente, da inserire in una azienda unica regionale che raccoglie tutte le funzioni di coordinamento, sul modello di Lombardia, Liguria o Veneto". Quanto ai dispositivi di protezione individuali, “ci sono scorte per sei mesi: abbiamo sette milioni di mascherine chirurgiche, 1,7 milioni di Ffp2, 400.000 di Ffp3. E ci sono anche i reagenti per i tamponi. Negli ultimi giorni sono circa 10.000 quelli processati ogni giorno, ma con i laboratori convenzionati siamo in grado di arrivare a 15.000 al giorno, ben oltre le richieste del Governo. Se nelle scorse settimane ne abbiamo fatti di meno era per non sprecarli, perché l'incidenza dei positivi su quelli effettuati era molto bassa".

Per quanto riguarda il personale sanitario, l’assessore fa presente che “abbiamo incrementato di 2.503 unità il personale Covid tra medici, infermieri e altri profili, attivato 90 Unità speciali di continuità assistenziale con un ulteriore incremento di 437 medici che vi lavorano, chiesto di assumere 276 medici per le scuole, i cui bandi per il reclutamento sono aperti, senza dimenticare i medici a disposizione per le Rsa, soprattutto quelle piccole dove non c'è la direzione sanitaria, raggiunto un accordo con i medici di base".

 

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