Piemonte e Liguria insieme per un’autonomia di fatto partendo dai territori

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Trasporti e infrastrutture, riqualificazione delle aree montane confinanti, progetti comunitari per valorizzare il turismo, Zona logistica semplificata, candidatura Unesco delle Alpi liguri, promozione delle eccellenze agroalimentari sono stati i temi principali affrontati nel corso del vertice bilaterale svoltosi il 23 settembre a Genova tra le Giunte regionali del Piemonte e della Liguria. Le immagini

Una prima riunione che ha avuto lo scopo di intensificare rapporti che si basano su consistenti radici, in quanto la Liguria fa parte della vita dei piemontesi e viceversa. E le tante partite aperte, come Terzo Valico e Gronda, potranno essere affrontate in modo più incisivo se i due territori si uniranno ulteriormente, soprattutto nei confronti di Bruxelles.

"Qui c'è la vera autonomia differenziata - ha dichiarato il presidente del Piemonte, Alberto Cirio, al termine della riunione - perché mentre a Roma discutono di come concedere o meno alle Regioni l’autonomia prevista dalla Costituzione, noi cominciamo a realizzarcela, lavorando insieme tra due Regioni che hanno una storia comune, tradizioni comuni e soprattutto interessi comuni per il futuro. Noi concretizzeremo quanto discusso con azioni pratiche, perché siamo pratici nel modo di impostare il governo delle nostre Regioni, e il primo elemento pratico sono naturalmente le infrastrutture: abbiamo un’opportunità straordinaria grazie agli investimenti che la Regione Liguria ha fatto nel porto di Savona, che si concretizzerà alla fine dell’anno. Già oggi viviamo con il retroporto di Genova, che è la provincia di Alessandria, e da domani avremo il retroporto di Savona, che per me vuol dire tutta la zona del Monregalese. Questo vuol dire essere attrattivi per il futuro, per le aziende di domani che potranno vedere nel Nord-ovest d’Italia un’opportunità grande, perché se immaginiamo l’unione tra la Torino-Lione e il Terzo valico con il fatto che tutte le merci d’Europa passeranno attraverso i nostri territori, avere un approdo come i porti di Genova e Savona credo davvero che si diventerà appetibili a livello internazionale. Il problema - ha proseguito Cirio - è che non possiamo aspettare che sempre sia lo Stato a lasciarci fare le cose. Io credo che nell’autonomia che c’è riconosciuta si possa iniziare a farle insieme, quasi come fossimo due province della stessa Regione".

“E come la Liguria ha appoggiato il Piemonte per la riconferma della Torino-Lione - ha chiarito Cirio - così il Piemonte farà lo stesso per la Gronda di Genova, opera fondamentale non solo per l’intero Paese”.

Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, si è soffermato sul fatto che “le Regioni sono in grado di conquistarsi nei fatti le autonomie che vanno chiedendo. Vogliamo costituire una cabina di regia che riprenda in mano quello che già avevamo con altri presidenti di Regione e lo moltiplichi per affrontare una serie di temi fondamentali: a partire dalle infrastrutture. Dallo sviluppo dello scalo ligure che si candida a diventare uno dei primi porti italiani per le due compagnie, i danesi di Maersk e i cinesi di Cosco, tra le più grandi del mondo nel loro settore. Un terminal che deve portare avanti politiche di integrazione con gli interporti del Piemonte, che sono fondamentali per evitare che le merci si riversino in autostrada. Così come serve affrontare congiuntamente le politiche di spesa europea che vengono discusse dalla Commissione in questi mesi, sia per il Piano di sviluppo rurale che per il Fondo di sviluppo e coesione e tutta la programmazione dei fondi europei indirizzati alle Regioni.

“Già oggi – ha poi dichiarato il presidente del Piemonte - operiamo applicando i margini possibili di autonomia su una serie di temi tra cui Terzo Valico, per il quale ci sono tanti protocolli anche disattesi per la parte piemontese, perché poco vigilati da chi ci ha preceduto e su cui ha molto senso procedere insieme. E poi il turismo, su cui è fondamentale darci una mano: noi siamo i balneari della Liguria, come voi siete gli sciatori delle nostre montagne invernali. Una sinergia che si può sviluppare armonizzando il calendario scolastico, mandando i bambini a scuola a settembre un po’ più tardi e ricavando una settimana in più nel periodo invernale, creando così nuove potenzialità. E poi che dire del barolo e dei gianduiotti e della loro promozione che potrà essere fatta congiuntamente insieme all’olio. Se ci presentiamo a Bruxelles con progetti interregionali e collegati, possiamo essere anche più competitivi sul fronte dei finanziamenti”.

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