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In Piemonte la curva epidemica è in ritardo rispetto alle altre regioni, con fluttuazioni dovute a variazioni nel processo di esecuzione dei tamponi e contagi e decessi nelle Rsa che esprimono la situazione di due settimane fa: questa la situazione delineata all’assessore alla Sanità, Luigi Icardi, dal gruppo di lavoro dell'ex ministro Ferruccio Fazio.
Da queste prime valutazioni si evince anche un andamento a Torino e provincia che induce alla massima attenzione nel monitorare l'impatto delle prossime riaperture.
Il gruppo di lavoro intende identificare gli aspetti critici che hanno pesato sulla attuale situazione e proporre soluzioni a medio-lungo termine per la riorganizzazione dell'assistenza sanitaria, anche in funzione di possibili nuovi picchi. Verranno pertanto elaborate proposte e raccomandazioni da sottoporre all'Assessorato alla Sanità per la Fase 2.
Questo piano si incentrerà sull'identificazione il più precoce possibile dei nuovi casi, in modo da spegnere i nuovi focolai attraverso l'isolamento delle persone positive e dei loro contatti, e su uno stretto monitoraggio epidemiologico. Sarà anche possibile che venga affrontato in maniera drastica il problema della trasmissione intrafamiliare, con il ricovero dei positivi in apposite strutture fino alla negativizzazione.