Il Piemonte costruisce il parere europeo sull'intelligenza artificiale

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Iniziato a Torino, sede della Fondazione italiana in materia, il percorso guidato dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio per costruire il parere europeo sull'intelligenza artificiale, che sarà approvato il prossimo novembre in seduta plenaria a Bruxelles.

A questa prima tappa, dedicata all'ascolto e ospitata nella sede dell'Unione industriali, hanno partecipato amministratori locali, rappresentanti delle imprese e dei sindacati e, in videocollegamento da Roma, il presidente della Fondazione Fabio Pamolli.

"Io sono il capodelegazione italiano al Comitato europeo delle Regioni: vuole dire - ha spiegato Cirio - che ho l'onore di rappresentare tutte le Regioni, i Comuni, i Consigli regionali e i Comuni d'Italia. In questa veste sono stato incaricato di redigere il parere dell'intelligenza artificiale al livello europeo, che andremo ad approvare nella seduta plenaria di novembre e che presenterò in Finlandia in ottobre. Il tema è come le Regioni europee e gli enti locali europei vedono l'intelligenza artificiale, tra opportunità, rischi e valori etici. Tutti aspetti importanti per i quali bisogna ascoltare, e oggi è appunto una giornata di ascolto. Ma è soprattutto una giornata che testimonia come il Piemonte sia protagonista anche nell'intelligenza artificiale e negli investimenti: Silicon Box ha deciso di investire in Piemonte, dove arriveranno 1.600 posti di lavoro completamente nuovi per produrre microchip che non sono altro che la benzina dell'IA. Tutto questo si sta concretizzando e si vedrà nei rimbalzi positivi di Pil e occupazione, dati che sono entrambi in costante aumento".

L’assessore Matteo Marnati ha dal canto suo annunciato che il Piemonte si appresta a dare vita a un comitato il cui compito sarà creare "una sorta di Costituzione", cioè il quadro normativo che regolerà l'intelligenza artificiale sul territorio.

Il comitato, ha spiegato Marnati, che tra le sue deleghe ha anche quella dedicata all’intelligenza artificiale, metterà insieme esperti di etica ed esponenti del mondo economico e del mondo accademico “perché tutti questi mondi si occupano del tema ma non si parlano. C'è un aspetto etico da affrontare. C'è il timore delle persone rispetto a quello che succederà, per esempio sul fronte dei posti di lavoro. Quindi noi dobbiamo innanzitutto capire dove vogliamo arrivare, e poi come arrivarci. Dobbiamo governare questa crescita: ho quindi pensato a creare un comitato per costruire una sorta di Costituzione dell'uso delle tecnologie in Piemonte. L'obiettivo è evitare il rischio che questo fenomeno, che vedrà grandi trasformazioni e che già incide per quanto riguarda la Pubblica amministrazione su quasi il 100% dei rapporti con i cittadini, cresca in modo disordinato. Fare questo dovrebbe permettere a chi decide di investire nel settore di avere una strada già definita".

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