Per l’autonomia Piemonte in prima fila

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Il ragionamento sull'autonomia differenziata ci vedrà in prima fila, anche se ho ereditato purtroppo una posizione un po’ lenta su questo tema, visto che altre Regioni del Nord hanno corso e hanno colto questa opportunità che la Costituzione riconosce”: è quanto ha dichiarato il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, a margine dei lavori della Conferenza delle Regioni, che lo ha visto al debutto nella seduta del 20 giugno.

Cirio ha sostenuto che su questo tema “il Piemonte è stato più timido, ma noi recupereremo il tempo perduto. Non a caso abbiamo già in previsione per il 19 luglio un incontro a Torino con i colleghi della Lombardia proprio per seguire più velocemente questi passaggi e rimetterci al pari delle altre Regioni. Ci aiuterà il rallentamento che questo dossier sta subendo a Roma e ci permetterà di recuperare il tempo perduto”.

Per quanto riguarda le funzioni, dopo aver ricordato che “la Regione Piemonte aveva fatto all'inizio una richiesta di 8 in tutto, ampliandola poi a 13, ma si era ancora in una fase tecnico-giuridica sperimentale, o almeno così mi è stato riferito da chi mi ha preceduto”, Cirio ha annunciato che “noi invece vogliamo portarci al livello delle altre Regioni, anche tenendo conto di una analogia funzionale, visto che ad esempio siamo confinanti con la Lombardia e quindi in generale abbiamo interesse a muoverci in forma comune sul fronte delle competenze. Facendo così in modo che l'autonomia non sia solo un cavillo politico o una battaglia politica seppur legittima, ma invece una nuova gestione amministrativa per risolvere i problemi dei piemontesi. Il 19 luglio presenteremo e comunicheremo la nostra proposta, che aumenterà le competenze che chiediamo allo Stato italiano".

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