Otto Comuni del Piemonte sono “Amici della famiglia”

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Politiche sociali
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Il Piemonte ha otto Comuni “Amici della famiglia”: si tratta di Torino, Moncalieri, Grugliasco, Biella, Tortona, Bra, Mondovì e Vercelli, che si sono aggiudicati il bando voluto dall’assessore regionale alla Famiglia Chiara Caucino.

Gli interventi previsti dovranno essere formulati e contestualizzati a partire da una attenta mappatura dei fabbisogni delle famiglie del territorio, con indicazione di massima delle aree di azione previste, con il pieno coinvolgimento delle organizzazioni di terzo settore, dell’associazionismo giovanile, nonché delle famiglie stesse assicurando particolare attenzione a quelle con figli nella fascia d’età 0-6 anni. Colonna per tutti l’adozione di un Piano famiglia. L’investimento complessivo è di 220.000 euro e il massimo finanziabile per ogni progetto è di 27.500 euro, ai quali deve aggiungersi un co-finanziamento comunale del 10%.

Si tratta della parte più significativa dell’applicazione piemontese del “modello Trento” sulla base del protocollo di intesa firmato alcuni mesi fa proprio dall’assessore Caucino, che si è recata nella Provincia autonoma per toccare con mano le migliori pratiche applicate su quel territorio e poi ha deciso di importarle in Piemonte adattandole alla differente realtà socio-territoriale.

“La famiglia - sostiene il presidente Alberto Cirio - è la colonna di una comunità ed è importante che ad ogni livello, anche locale, le istituzioni costruiscano le condizioni per sostenerla. Per questo abbiamo deciso di supportare economicamente quelle amministrazioni che decidono di lavorare in modo virtuoso affinché i loro territori siano sempre più accoglienti, diventando luoghi dove le famiglie possono vivere bene”.

“Si tratta - prosegue l’assessore Caucino - di una svolta fondamentale, una vera e propria pietra miliare per il sostegno ai nuclei famigliari in Piemonte che oggi, e possiamo dirlo con fierezza, si rivela ancora di più a misura di famiglie. Ma questo non è per noi un punto di arrivo, bensì un punto di partenza, in quanto ben sappiamo che investire sulle famiglie significa investire sul futuro della nostra società e del nostro territorio”.

In particolare, gli otto Comuni dovranno sviluppare un piano di intervento che comprenda almeno i seguenti punti:

- istituzione di un tavolo di coordinamento che comprenda tutti gli attori coinvolti

- realizzazione di interventi per assicurare alle famiglie una prospettiva attenta ai loro diritti e garantire uguali accessi ai servizi ed alle misure individuate

- definizione e attivazione di interventi nell’area ambiente e qualità della vita, con particolare attenzione alle famiglie di nuova formazione e nell’area della comunità educante

- definizione e attivazione di interventi economici mirati al sostegno delle famiglie, da sviluppare anche in raccordo con l’ente gestore dei servizi sociali di riferimento.

 

 

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