Il nuovo Centro regionale di Biologia molecolare

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Il Piemonte non si farà trovare impreparato in caso di inasprimento della pandemia: nei mesi trascorsi dall'inizio dell'emergenza è passato da 2 a 27 laboratori di analisi, portando la propria capacità di fare tamponi dai 320 al giorno dei primi tempi ai 13.000 potenziali attuali.

Il merito è anche del Centro regionale per la Biologia molecolare inaugurato oggi a La Loggia, alle porte di Torino, che svolgerà attività analitiche, di approfondimento e di ricerca applicata nel campo della virologia ambientale con la finalità di sviluppare conoscenze sulle interazioni dei virus con l’ambiente.

In quest'ottica la struttura, realizzata da Regione e Arpa Piemonte grazie anche al contributo di Assicurazioni Generali e Intesa Sanpaolo, è dotata di sistemi robotizzati che consentiranno di analizzare in breve tempo un gran numero di tamponi e di un laboratorio di ultima generazione per la manipolazione di virus che richiedono un livello di Biosicurezza 3, che permetterà lo sviluppo di tecniche analitiche all’avanguardia per il monitoraggio di virus anche emergenti in campioni ambientali, approccio questo ancora in larga parte inesplorato.

Una parte di queste apparecchiature, acquistate da un'azienda americana ma prodotte in Cina e ferme da metà agosto alla dogana di Malpensa a causa di complicazioni burocratiche, è arrivata proprio durante l’evento. La situazione è stata sbloccata grazie all’intervento dell’Unità di Crisi della Regione, che in stretta collaborazione con l’Ufficio delle Dogane di Torino ad Orbassano ha individuato la soluzione per “liberare” la pratica. "Piemonte 1 Burocrazia 0", ha commentato soddisfatto il presidente della Regione, che ha anche scritto la frase a pennarello su uno degli scatoloni.

Il nuovo Centro sarà l'unico in Italia in grado di fare test anche di tipo ambientale. Proprio da questi, che comportano la ricerca del Covid per esempio nelle acque reflue o nei filtri dell'aria degli ospedali, partirà l'attività dal 10 settembre. Da fine mese si inizierà con l’analisi dei tamponi, dopo avere montato i robot in videoconferenza con i tecnici americani e avere seguito tutte le procedure sempre necessarie per validare un laboratorio. A farlo funzionare sono giovani professionisti altamente specializzati, con lauree in Biologia, Biotecnologie e Tecniche di laboratorio biomedico, che hanno appena terminato un ulteriore corso di formazione specifica. Così, il Centro sarà un luogo dove l'esecuzione di test diagnostici, la ricerca e sviluppo di nuove tecnologie analitiche e il monitoraggio ambientale coesisteranno in maniera sinergica.

Alla cerimonia sono intervenuti iI presidente della Regione Piemonte, gli assessori regionali alla Sanità e all’Ambiente e Ricerca applicata Emergenza Covid-19, il direttore generale di Arpa Piemonte, Angelo Robotto, il sindaco di La Loggia e il direttore Arte, Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo, Michele Coppola.

 

Il presidente della Regione ha evidenziato che all’inizio della pandemia il Piemonte poteva contare solo su due laboratori mentre adesso ne ha 27, ed ha sottolineato che è stato detto molte volte, ma che è giusto ripeterlo perché è fondamentale per capire lo sforzo enorme fatto in pochissimo tempo. Si è infatti passati dalla possibilità di processare solo 300 tamponi al giorno ad una potenzialità, oggi, di 13.000. Ha quindi anticipato che per il mese di settembre la Regione sta predisponendo almeno 6.000 tamponi al giorno e darà un canale d’accesso prioritario per gli screening a scuola. Il presidente ha concluso evidenziando che il nuovo laboratorio dell’Arpa darà un supporto fondamentale, perché era uno dei tanti chiusi negli anni passati e la Regione non solo ha voluto riaprirlo, ma lo renderà una eccellenza in Italia.

L’assessore all’Ambiente e Ricerca Applicata Emergenza Covid-19, nel sottolineare come il laboratorio di La Loggia torni a far parte del patrimonio regionale dopo essere stato chiuso e abbandonato per 5 anni, ha dichiarato come lo stesso sarà il più grande laboratorio regionale di virologia ambientale e, in caso di emergenza, a disposizione anche del servizio sanitario regionale con un gruppo di giovani biologi molecolari che si occuperanno di analizzare i campioni. Passo sostanziale la sinergia con le Università di Torino e del Piemonte orientale, partner fondamentali per combattere la pandemia. Pertanto, il Piemonte c’è ed è pronto per affrontare un autunno “caldo”.

Dal canto suo, l’assessore regionale alla Sanità ha posto l’accento sul fatto che il massiccio ampliamento della dotazione attuale di laboratori di analisi consente di essere molto più attrezzati nell’affrontare eventuali recrudescenze del Coronavirus nei prossimi mesi ed ha annunciato che la Regione ha provveduto all’acquisto di un milione di test molecolari rapidi.

Alcuni dati sulla situazione in Piemonte

Linaugurazione del Centro è stata anche l'occasione per fornire alcuni dati riguardanti il contrasto alla pandemia.

I laboratori analisi sono passati da 2 a inizio pandemia a 27 con questo di La Loggia (19 pubblici e 8 privati). La potenzialità attuale è di 13.000 tamponi al giorno circa.

Tamponi. Ogni Asl ha attivato anche per i cittadini punti di accesso direttoper l’esecuzione del tampone (sono in tutto 20 in Piemonte). Nella settimana 24-30 agosto la media giornaliera dei tamponi è stata di oltre 3.600, per un totale di 25.600. Per il mese di settembre si sta predisponendo l’esecuzione giornaliera di almeno 6.000 tamponi.

Terapie intensive. Da inizio pandemia ad oggi sono stati raddoppiati i posti di terapia intensiva e triplicati quelli di subintensiva, che ora diventeranno strutturali. Nel dettaglio: i posti di terapia intensiva sono passati da 287 a 586 (+104%), quelli di terapia subintensiva da 135 a 517 (+282%).

Età dei contagiati e sintomatici. Rispetto all’evoluzione dell’epidemia si è invertita la proporzione delle età dei soggetti contagiati. Nelle ultime 6 settimane il 60% è tra i 15 e i 44 anni (nelle prime 5 settimane dell’epidemia questa fascia d’età era invece il 15%), mentre si riscontra un decremento marcato degli over 65, che sono nell’ultimo periodo circa il 12% dei contagiati e che solo il 3,6% ha più di 85 anni (nella fase acuta dell’epidemia gli over 65 erano oltre il 50% e gli over 85 superavano il 23%). Si è notevolmente invertita anche la percentuale dei sintomatici, che oggi rappresentano il 30% dei casi (erano quasi il 70% all’inizio della pandemia).

Report settimana 24-30 agosto. Dei 476 nuovi casi 137 sono sintomatici e 188 importati (di cui 60 sintomatici). Dei 188 casi importati, 91 sono arrivati da altre regioni italiane e 97 dall’estero.Motivo del tampone per questi 476 casi: 170 sono stati sottoposti al test nell’ambito di attività di screening, 225 sono stati sottoposti al test perché contatti di casi accertati, 81 sono stati sottoposti al test perché sintomatici. Per quanto riguarda l’età: la metà dei casi ha meno di 35 anni, 60 meno di 20 anni, 40 più di 80 anni (di cui 33 asintomatici).

Sull’aumento registrato pesano i casi importati e l’attività di ricerca dei contatti condotta dai SISP. I focolai sono quasi esclusivamente familiari o riguardano contesti amicali.

 

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