Le novità dell’accordo sulla qualità dell’aria nel bacino padano

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Ambiente e Territorio

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Cielo sereno

La rimodulazione dell’accordo sulla qualità dell’aria nel bacino padano, sottoscritta dalle Regioni Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, richiede l’istituzione di un Fondo europeo per l’Ambiente e sollecita la presidenza del Consiglio dei ministri per l’attuazione delle misure del protocollo d’intesa del giugno 2019, che avrebbe dovuto trasferire 400 milioni di euro per anno sul Fondo per l’Ambiente entro 6 mesi alle quattro Regioni.

L’assessore piemontese all’Ambiente, Matteo Marnati, mette in chiaro che “il 95% degli impegni economici presi dal Governo con le Regioni del bacino padano non sono stati mantenuti. L’unico che abbiamo visto è quello sul monopattino. Stiamo facendo la nostra parte: abbiamo stanziato 180 milioni sul 2020 per la mobilità sostenibile e per la conversione degli impianti inquinanti e per l’agricoltura, e ne aggiungeremo altri nel 2021. Ma se lasceranno il Piemonte da solo nella lotta all’inquinamento atmosferico, chiameremo direttamente in causa il Governo in caso di procedura di infrazione”.

Il nuovo accordo

Per quanto riguarda l’utilizzo di pellet e legna da riscaldamento, si concorda nel favorire la sostituzione di impianti a biomassa legna e derivati obsoleti, con l’invito al Governo di adottare misure urgenti di carattere nazionale e adeguare la disciplina su incentivi e detrazioni fiscali per introdurre requisiti di presentazione ambientale per gli apparecchi nuovi, che dovranno essere almeno a quattro stelle. Prevista anche l’obbligatorietà della certificazione dei pellet e dei generatori di calore alimentati a biomassa e combustibili solidi, nonché l’introduzione di divieti di vendita di apparecchi che non siano almeno a “quattro stelle” e di pellet di qualità certificata.

Il programma poi comprende l’adozione di un sistema di monitoraggio delle percorrenza sul bacino padano, che consentirà di ridurre il numero di chilometri percorsi dalle auto inquinanti (il cosiddetto “move-in”.

Infine, confermata dal 1° ottobre 2020 l’entrata a regime delle limitazioni alla circolazione delle auto diesel Euro4.

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