Nessun accordo per l’ex Embraco

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Lavoro
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Il tavolo convocato dalla Regione Piemonte sull’ex Embraco si è concluso con il mancato accordo tra Fim, Fiom, Uilm, Uglm Torino e curatela fallimentare di Ventures.

Restano confermati, quindi, i licenziamenti dei 400 lavoratori, che partiranno il 22 luglio al termine degli ammortizzatori sociali. I legali hanno ribadito di non essere nelle condizioni di inviare la richiesta di cassa integrazione per Covid, nonostante quanto sostenuto dai tecnici del Ministero del Lavoro durante la riunione della scorsa settimana.

Dopo aver rilevato con amarezza che “oggi abbiamo firmato una pagina che nessuno di noi avrebbe mai voluto sottoscrivere", l’assessore al Lavoro Elena Chiorino ha annunciato l’invio di una lettera al ministro del Lavoro Andrea Orlando, sottoscritta anche dai sindacati, in cui è richiesto con la massima urgenza di verificare ogni possibile utilizzo di ammortizzatori sociali applicabili per dare copertura finanziaria ai lavoratori Embraco dal 23 luglio fintanto che non prenda forma il progetto Italcomp: "Chiederemo di presentare un emendamento governativo al Dl Sostegni Salva-Cigs per individuare un'adeguata soluzione amministrativa e cercheremo ogni strada percorribile per quanto il conto alla rovescia del 22 luglio sia inesorabile".

Dal canto suo il presidente Alberto Cirio sostiene che "è un dovere delle istituzioni accompagnare queste famiglie con gli ammortizzatori sociali fino a quando la situazione non sarà risolta. Ho parlato personalmente col ministro Orlando, e l'assessore Chiorino si sta occupando di trovare una soluzione con i dirigenti del Ministero, perché non si può immaginare di bloccare il sostegno alle persone e alle famiglie. Sono fiducioso che il ministro Giorgetti, che conosco come persona seria e pragmatica, abbia preso in mano la pratica garantendo una continuità al lavoro svolto".

 

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