Le misure per contrastare la dispersione scolastica e formativa

Tema
Istruzione
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Con uno stanziamento di 4 milioni di euro la Giunta regionale vuole contrastare la povertà educativa, aumentata per effetto dei lockdown, con l’intento di ridurre il tasso di dispersione scolastica e innalzare il livello di istruzione dei giovani. La somma si aggiunge a quelle già stanziate ogni anno dalla Regione per il sistema di Istruzione e formazione professionale, programmato per fornire agli allievi competenze adeguate alle richieste delle imprese e facilitare, una volta acquisita una qualifica, il loro ingresso nel mercato del lavoro.

Si potranno così creare laboratori di sostegno e accompagnamento per supportare gli allievi nel fronteggiare rilevate e specifiche difficoltà di accesso o di utilizzo degli strumenti tecnologici legati alla formazione a distanza, con particolare attenzione alle categorie più vulnerabili. Saranno inoltre predisposti interventi per l’integrazione degli allievi con disabilità lieve e con esigenze educative speciali, laboratori di sviluppo e recupero degli apprendimenti, di accompagnamento e recupero per apprendisti, di accompagnamento all’apprendistato e laboratori scuola-formazione.

“Con l’emergenza dettata dal Covid, si è misurata tutta la distanza tra chi aveva a disposizione gli strumenti per comunicare, lavorare, studiare, e quindi reagire al momento di crisi, e chi no – annota l’assessore all’Istruzione Elena Chiorino - Questa circostanza critica ha evidenziato le necessità che già esistevano per le famiglie con figli e per tutto il mondo legato alla scuola, soprattutto legate alla digitalizzazione dei territori. Il nostro impegno sarà massimo anche dopo l’emergenza: non stiamo parlando solo di divari tecnologici, comunque gravi, ma anche di disuguaglianze sociali radicate, profonde, per cui serve una strategia di lungo periodo, sinergica con quella per il contrasto della povertà educativa”.

Il ricorso alla didattica a distanza in misura massiccia ha ampliato, specie nelle situazioni di maggiore fragilità sociale (circa il 30% degli studenti), i divari formativi preesistenti e ne ha creati altri, legati all’accesso e all’utilizzo degli strumenti indispensabili.


 

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