Medici in pensione per garantire i servizi negli ospedali

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Le aziende sanitarie piemontesi potranno stipulare contratti di lavoro autonomo con medici già in pensione e con un’età massima di 70 anni per garantire l’erogazione dei servizi negli ospedali e nelle altre strutture, ma soltanto nel caso in cui siano già state effettuate senza successo tutte le altre forme di ricerca di personale (concorsi, mobilità, ricorso a personale esterno) e solo in situazioni di estrema criticità, ovvero se la carenza di dipendenti mette a rischio immediato l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza.

A deciderlo è stata la Giunta regionale durante la riunione del 6 maggio. Come rileva l’assessore regionale alla Sanità, si tratta di un primo strumento di urgenza in attesa che il Governo, che ha la competenza sulla formazione dei medici, formuli una vera proposta per affrontare l’emergenza causata a livello nazionale dalla carenza di specialisti negli ospedali del sistema sanitario. La priorità della Regione è assumere giovani medici, ma al momento occorre scongiurare ogni possibile rischio di chiusura di reparti ospedalieri.

Nei prossimi giorni l’assessore incontrerà il sindacato Anaao per concordare ulteriori modalità per raggiungere questo obiettivo.

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