La Maxiemergenza 118 Piemonte in soccorso al Mozambico

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Protezione civile
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È decollato nel primo pomeriggio del 25 marzo dall’dall'aeroporto militare di Verona-Villafranca un Boeing KC 767 dell'Aeronautica Militare con il Posto medico avanzato (Pma) di secondo livello della Maxiemergenza 118 della Regione Piemonte destinato al supporto della popolazione del Mozambico colpita dal ciclone Idai. A bordo anche 27 medici piemontesi, che si aggiungono ai 13 partiti il giorno prima da Pisa.

“In un quadro drammatico l’Italia è stata chiamata ad intervenire ed il Piemonte ha messo a disposizione questa struttura”, ricordano il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, e l’assessore alla Protezione civile, Alberto Valmaggia, che sottolineano anche “la generosità che sempre dimostrano le varie componenti della Protezione civile piemontese, sia quando sono impegnati sul territorio nazionale, sia quando sono chiamati ad affrontare criticità complesse con una professionalità riconosciuta ai massimi livelli europei e costruita nel tempo”.

Il ciclone Idai ha causato almeno 446 morti e oltre 1500 feriti, numeri purtroppo destinati ad aumentare. L’Unicef ha stimato un numero di 260.000 bambini che si trovano in condizioni critiche nelle province di Sofala, Manica, Zambezia e Inhambane. Molte aree del Mozambico sono senza energia elettrica e senza telecomunicazioni, e si stimano oltre 58.000 abitazioni completamente o parzialmente distrutte e più di 100.000 persone sono accolte in 130 campi di accoglienza. Il 20 marzo il Governo del Mozambico ha formalizzato una richiesta di assistenza alla comunità internazionale. Nelle ore successive c'è stata l'attivazione di squadre di esperti delle principali agenzie delle Nazioni Unite, ed anche la Commissione Europea ha deciso di mobilitare i propri esperti ed alcune delle risorse registrate nel meccanismo comunitario di risposta alle emergenze internazionali. Tra queste vi è il Posto medico avanzato con chirurgia d'urgenza della Maxiemergenza 118 Regione Piemonte, che nel 2018 ha ottenuto la certificazione internazionale come Emergency Medical Team di tipo 2 (EMT type2) da parte dell'Organizzazione Mondiale della Sanità ed è quindi in grado di operare in scenari internazionali complessi come quello che si è verificato in Mozambico.

Il modulo piemontese, che sarà ubicato nella città di Beira, mette a disposizione un'unità chirurgica con possibilità di eseguire da 7 a 15 operazioni al giorno, trattamento di feriti minori fino a 100 pazienti al giorno, 20 posti per la degenza, con settori organizzati per terapia intensiva, radiologia, banca del sangue, farmacia, area di isolamento. Il team è composto da 48 unità tra medici, con diverse specializzazioni, ed infermieri delle aziende sanitarie ed ospedaliere piemontesi, e da 7 tecnici del Coordinamento del Volontariato di Protezione civile del Piemonte, 2 elettricisti, 2 idraulici e 3 logistici. L’organizzazione è avvenuta secondo le procedure di attivazione concordate fra la struttura di Protezione civile e quella della Maxiemergenza 118 Piemonte. I farmaci sono forniti dall'Asl TO3. La società Smat di Torino ha messa a disposizione di un quantitativo di acqua potabile in boccioni da 20 litri per le prime necessità della missione.

La missione, della durata prevista di 20 giorni, è coordinata dal Dipartimento della Protezione civile, mentre il team leader è Mario Raviolo, direttore della Maxiemergenza 118 Piemonte.

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