Le iniziative della Regione a Roma e Bruxelles per riparare i danni dell'alluvione

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Protezione civile
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Una strada franata in Piemonte (foto Ansa)
Una strada franata in Piemonte (foto Ansa)

Giovedì 23 ottobre

Ore 21. Dichiarato lo stato di emergenza. Il Consiglio dei ministri ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza, per un periodo di 12 mesi, in conseguenza degli eccezionali eventi meteorologici che si sono verificati nei giorni 2 e 3 ottobre 2020 nei territori delle province di Biella, Cuneo, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli.

Nel comunicato finale viene riportato che sulla base di una valutazione preliminare dei danni è stato deciso un primo stanziamento di 15 milioni di euro a carico del Fondo per le emergenze nazionali, con riguardo ai fabbisogni relativi agli interventi di soccorso alle popolazioni e di ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di rete. Successivamente, sulla base dell'ulteriore ricognizione delle risorse necessarie per far fronte agli interventi da parte della Regione, potrà essere valutata l’adozione di un’ulteriore delibera.

Martedì 13 ottobre

Ore 19. Rapporto da Bruxelles. Il presidente Alberto Cirio sta rientrando dalla missione a Bruxelles, dove ha sollecitato con forza un sostegno dell’Europa al Piemonte duramente colpito dall’alluvione del 2 e 3 ottobre: “Ieri durante la plenaria del Comitato delle Regioni, dove ho l’onore di rappresentare l’Italia, ho rivolto l’appello direttamente alla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. Ho segnalato la grave situazione in cui ci troviamo anche ai commissari al Bilancio Hahn e all’Economia Gentiloni. Il Piemonte ha chiesto l’accesso al Fondo di solidarietà europeo insieme alla Liguria e alla Francia, territori che come noi hanno subito enormi danni per questa calamità. La risposta dipenderà dal rapporto matematico tra il Pil dell’area interessata e i danni subiti, un meccanismo complesso su cui mi è stato garantito che gli uffici europei si metteranno subito al lavoro per capire se abbiamo le caratteristiche necessarie per ottenere questi fondi. Se il riscontro come ci auguriamo sarà positivo, entro tre mesi avremo a disposizione una parte importante di risorse per gli interventi di ricostruzione e di sostegno alle nostre aziende e famiglie”.

Ore 16. L'assessore Marco Gabusi dichiara in Consiglio regionale che “chiederemo al Governo che una parte degli aiuti siano spostati a livello periferico e non centrale, in modo che si possa creare una task force per dare supporto ai Comuni nella progettazione delle opere di prevenzione del dissesto idrogeologico”. Inoltre, evidenzia che “si sta effettuando una puntuale ricognizione dei danni” e che “il canale Cavour dovrà rientrare fra le opere da ripristinare con somma urgenza, e si sta anche valutando nel frattempo la possibilità di utilizzare il canale Regina Elena”.

Lunedì 12 ottobre

Ore 19. Incontri a Bruxelles. Il presidente Alberto Cirio è a Bruxelles per chiedere alle autorità europee l’attivazione del Fondo di solidarietà per il ripristino dei danni che l’alluvione del 2 e ottobre ha causato in Piemonte. Liguria, Rodano Alpi e Provenza-Alpi-Costa Accurra.

"Ho detto oggi alla presidente della Commissione Ursula von der Leyen e al commissario Hahn, e domani lo ribadirò al commissario Gentiloni, che abbiamo bisogno di un’Europa più mamma e meno matrigna nei confronti dell'Italia e delle Regioni, soprattutto il Piemonte, che da sempre paga ricevendo ben poco in cambio.

Sabato 10 ottobre

Ore 19. Il Piemonte ha bisogno dello Stato. “Quando ho chiesto un miliardo di euro qualcuno a Roma ha sorriso, ma non si sorride di fronte ai danni che reclama il Piemonte - ha sottolineato ad Alba il presidente Alberto Cirio incontrando il capo del Dipartimento della Protezione civile, Angelo Borrelli - Il Piemonte oggi ha bisogno dello Stato e se scriviamo un miliardo è perché siamo certi dell’entità dei danni, perché facciamo le cose seriamente. Sono soldi dei piemontesi che devono ritornare sul territorio. Il dossier del Piemonte contiene interventi per 300 milioni di euro per le opere di somma urgenza, altri 300 milioni per interventi strutturali e una parte rilevante da destinare ai privati, ovvero aziende e famiglie che dobbiamo aiutare per ripartire dopo il disastro che hanno subito”.

 

Ore 19. La visita di Borrelli. Si è concluso ad Alba il sopralluogo in Piemonte del capo Dipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli, che ha sorvolato in elicottero i luoghi colpiti dall’alluvione del 2-3 ottobre e incontrato i sindaci del territorio. “La Regione Piemonte ha dimostrato in una situazione in cui era gravemente colpita di riuscire con le proprie forze a reagire e intervenire - ha sottolineato Borrelli - I danni che avete quantificato sono importanti, ma sono credibili”.

La prossima settimana i tecnici del Dipartimento nazionale di Protezione civile saranno in Piemonte per verificare con gli enti locali le diverse esigenze. Borrelli ha anche annunciato che, dopo la prima fase emergenziale relativa alle spese sostenute per i soccorsi, l’assistenza alla popolazione e le prime urgenze, il presidente della Regione Cirio - che sarà commissario delegato - provvederà con la sua struttura a realizzare in 90 giorni una ricognizione dei fabbisogni della fase 2.

“Vi posso assicurare - ha precisato Borrelli - che saremo il più tempestivi possibile in accordo con la Regione. Se riusciremo porteremo in Consiglio dei Ministri la dichiarazione di stato di emergenza già la settimana prossima, altrimenti andremo a quella dopo. Di questo vi chiedo già scusa preventivamente, ma abbiamo iniziato dal Piemonte e adesso andremo in Liguria e Valle d’Aosta e la vastità del territorio richiede verifiche puntuali”. Per approfondire

Venerdì 9 ottobre

Ore 18. Le richieste al ministro Boccia. Incontrando ad Alba il ministro Francesco Boccia il presidente Alberto Cirio ha ribadito la richiesta di un commissario per il Colle di Tenda, che consenta di ripristinare al più presto gli spostamenti tra Francia e Italia”.

Boccia ha dichiarato che “Il Governo è pronto a deliberare lo stato di emergenza, anche in tempi rapidi. Le risorse ci sono, si tratta di definire il perimetro di intervento, Non appena ci sarà trasmessa questa documentazione, istruiremo il dossier”.

Giovedì 8 ottobre

Ore 18. Lo stanziamento di 10 milioni di euro da destinare alle imprese e ai cittadini per far fronte ai danni dell’alluvione è stato approvato dal Consiglio regionale.

Ore 11.20. A conclusione del suo intervento il presidente Cirio ribadisce che “dobbiamo riuscire a risolvere i problemi in modo strutturale e non limitarci a mettere toppe. Dove sono stati fatti interventi seri i fiumi non sono più usciti, anche se in alcuni casi è piovuto più di quanto accadde per l’alluvione del 1994. Va colta l'opportunità di attingere ai fondi che ci saranno per fare interventi risolutivi. Sono costosi, ma dobbiamo riuscire a superare il criterio che adottano a Roma, cioè vedere quanta gente abita in un posto. Facendo così non ci darebbero niente e sarebbe un errore grandissimo, perché facendo morire un piccolo paese di montagna faremmo morire un'intera vallata".

Ore 11.10. Il presidente Alberto Cirio chiede anche al Consiglio che i primi 10 milioni delle risorse che saranno erogati dalla Regione per coprire i danni causati dalle alluvioni dei giorni scorsi siano destinati ai privati, e in particolare alle aziende: “Riusciamo a recuperare la somma fra le economie del bilancio della Regione e lo stanziamento di due milioni e mezzo già presente per le emergenze alluvionali. Per queste prime risorse darei la priorità ai privati: il Governo mette i privati sempre in fondo, perché prima giustamente pensa alle infrastrutture e alla sicurezza. Così forniremmo una risposta immediata ai territori colpiti, che sono in grandissima difficoltà".

Ore 11. Il presidente Alberto Cirio chiede al Consiglio regionale di votare un atto che approvi la sua azione dei prossimi giorni sul fronte delle iniziative da intraprendere per ottenere le risorse necessarie a fronteggiare i danni causati dagli eventi alluvionali del 2 e del 3 ottobre, stimati complessivamente in un miliardo di euro: "Domani avrò un incontro con il ministro delle Regioni, Francesco Boccia, sabato sarà ad Alba il capo della Protezione Civile nazionale Angelo Borrelli per il premio Bottari Lattes e approfittando dell'occasione ho invitato tutti i sindaci dei Comuni colpiti per chiudere il pacchetto di richieste, lunedì e martedì avrò due incontri a Bruxelles con il commissario al Bilancio Johannes Hahn e quello all'Economia Paolo Gentiloni per chiedere l'attivazione del Fondo di Solidarietà Europeo, per accedere al quale farò da capofila anche per Liguria, Rhone Alpes e Paca, in modo da mettere insieme le diverse aree e arrivare così al livello minimo per accedervi. Un atto del Consiglio darebbe maggiore forza al Piemonte".

Mercoledì 7 ottobre

Ore 16. Il presidente Alberto Cirio ha dichiarato che “ieri l’Esercito ha effettuato con i reparti del Genio un sopralluogo a Romagnano Sesia; saranno proprio i militari a realizzare un ponte provvisorio. L'obiettivo è quello di ristabilire al più presto un collegamento tra le due province, in un'area che prevede frequentissimi interscambi”.

Martedì 6 ottobre

Ore 18. Sono oltre 360 gli interventi urgenti che il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha presentato oggi a Roma al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese con una prima stima parziale dei danni provocati dagli eventi alluvionali che hanno interessato parte del Piemonte tra il 2 e il 3 ottobre. Il dettaglio degli interventi

Ore 17. Il presidente Alberto Cirio annuncia che "di concerto con il Dipartimento nazionale della Protezione civile abbiamo deciso di chiedere l’accesso al Fondo di solidarietà dell’Unione europea insieme a Liguria e Francia, in modo da avere più possibilità di un riscontro positivo".

Ore 12.30. Il presidente Alberto Cirio ha consegnato al ministro degli Interni Luciana Lamorgese una prima rendicontazione dei danni e l’elenco degli interventi di somma urgenza necessari al ripristino in sicurezza del nostro territorio.

"Le cifre non sono ancora definitive - ha affermato Cirio - ma sommando i danni alle opere pubbliche a quelli subiti dai privati, famiglie e aziende dei settori industria, commercio, artigianato e agricoltura parliamo di una cifra che si aggira intorno a un miliardo di euro. Il Piemonte ha sempre pagato tanto e ricevuto poco. Ma ora è necessario che il Governo faccia la sua parte".

Lunedì 5 ottobre

Ore 19.30. Il vicepresidente Fabio Carosso ha terminato i sopralluoghi nel Verbano-Cusio-Ossola: è stato ad Omegna, Massiola, Mergozzo, dove si è staccata una frana su un’abitazione che fortunatamente i residenti sono riusciti a lasciare in tempo, Premosello Chiovenda, dove si sono registrati diversi danni ad abitazioni ed aziende, e Pieve Vergonte.

Ore 19. “Occorre fare subito le ordinanze. Saranno disponibili 100 milioni per le massime urgenze e questa sarà la condizione per accedere ai fondi”: è il consiglio ai sindaci che il presidente Alberto Cirio, accompagnato dagli assessori Marco Gabusi ed Elena Chiorino, ha rivolto nel pomeriggio durante il sopralluogo in Valle Cervo (Biella), che lo ha visto fare tappa a Campiglia, al Santuario di San Giovanni d'Andorno, poi a Rosazza e Piedicavallo.

In precedenza Cirio e Gabusi erano stati a Vercelli, Borgo Vercelli, nella zona industriale di Grignasco, a Romagnano Sesia nei pressi del ponte crollato per Gattinara, a Borgosesia e a Varallo con visita a Morca, una delle frazioni maggiormente colpite dalla piena del Sesia. 

Ore 16.30. “Non c'è un minuto da perdere, altrimenti rischiamo di trovarci a novembre in una situazione ancora più grave”: è quanto ha dichiarato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio durante il secondo giorno di sopralluoghi nei paesi devastati dall’alluvione di venerdì e sabato scorsi, che lo hanno portato a Vercelli, Borgo Vercelli, Grignasco e in Valsesia.

“Oggi ho parlato a lungo al telefono con il presidente del Consiglio Conte - ha proseguito - Il Piemonte è profondamente colpito da questa ennesima emergenza e ha bisogno di aiuti. Solo per quanto riguarda le opere pubbliche i danni ammontano a centinaia di milioni di euro, ora invito i private a presentare nel dettaglio i loro danni. Attendiamo a breve la dichiarazione dello stato di emergenza, che ci conferisca poteri e soprattutto risorse per intervenire”.

Ore 16.30. Il presidente della Regione Alberto Cirio ha accolto con disappunto le ultime dichiarazioni del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa: “Leggo che dice che la colpa dell'alluvione sarebbe dei sindaci che non spendono i soldi che hanno per l'ambiente. Caro ministro, esca dal suo ministero e venga in Piemonte a sporcarsi un po' con i nostri sindaci piemontesi, che non dormono da tre giorni, che spalano con le ginocchia immerse nel fango e che firmano sotto la loro responsabilità e senza ancora nessuna certezza dallo Stato, interventi di somma urgenza per mettere in sicurezza la loro gente”.

"Pulire un fiume oggi in Italia non si può - ha aggiunto Cirio - perché la burocrazia delle sue leggi è tale da bloccare qualsiasi intervento. In uno Stato serio, in un momento di emergenza ci si unisce per risolvere i problemi non per scaricare le responsabilità magari sui più deboli”.

Domenica 4 ottobre

Ore 19.30. Domani la Giunta regionale effettuerà una serie di sopralluoghi nelle zone del Piemonte nord-orientale maggiormente colpite dal maltempo.

Il presidente, accompagnato da alcuni assessori, sarà alle ore 12 a Vercelli, alle 12.30 a Borgo Vercelli, alle 13 a Romagnano Sesia, alle 13,30 nella zona industriale di Grignasco, alle 14.15 a Varallo Sesia, dopo le 16 sarà a Rosazza, Campiglia Cervo e Piedicavallo.

Il vicepresidente si recherà invece nelle zone più colpite del Verbano-Cusio-Ossola: con inizio alle ore 9.30 sarà ad Omegna, Massiola, Ornavasso, Mergozzo, Premosello, Anzola, Pieve Vergonte, Pallanzeno e Formazza.

Ore 19.30. Nella giornata di oggi il presidente e il vicepresidente della Regione hanno svolto una serie di sopralluoghi nella zone alluvionate della provincia di Cuneo: Ceva, Nucetto, Bagnasco, Garessio, Ormea, Lisio, Limone Piemonte e Vernante.

Al termine il presidente ha commentato che la situazione in Piemonte è grave e lo stato d’emergenza non è solo un aiuto, ma un’esigenza imprescindibile. Il Piemonte, ha precisato, non è abituato a chiedere ma questa volta chiede e lo Stato ci deve essere. Siamo abituati a risollevarci e a farcela da soli, ma la situazione è complicata: nel momento in cui il Piemonte stava ripartendo dall’emergenza Covid è arrivato questo ulteriore grave problema.

Il presidente ha poi aggiunto che è arrivata l’ora di interventi strutturali che risolvano le situazioni una volta per tutte ed ha annunciato che martedì porterà al ministro dell’Interno una prima stima complessiva dei danni e che, soprattutto, parlerà della necessità di una regia istituzionale che risolva i problemi. Ha quindi dichiarato di confidare che il Consiglio dei ministri dichiari lo stato di emergenza già domani, ovviamente con accanto lo stanziamento economico e la procedura semplificata per potere intervenire.

Infine, il presidente ha ringraziato in particolar modo i sindaci, il sistema della Protezione civile, dei soccorsi e i tanti volontari che si sono messi all’opera con interventi tempestivi, come la rapidità con la quale sono stati chiusi i ponti, che hanno evitato una tragedia umana ben più grande. Un ringraziamento è stato rivolto anche alle squadre di E-Distribuzione che stanno lavorando per ripristinare le migliaia di utenze elettriche saltate a causa del maltempo.

Ore 16. Chiusa l’attività di emergenza dell’Unità di Crisi della Protezione civile regionale sulla base delle previsioni meteorologiche del bollettino di Arpa Piemonte emesso alle 13. Continua comunque l'attività di presidio e monitoraggio del territorio con la reperibilità h 24 e prosegue anche il lavoro delle squadre di Protezione civile operative in tutte le aree colpite dal maltempo fino al ripristino delle condizioni di normalità.

Ore 14. L'Arpa conferma l'allerta gialla nel nord del Piemonte, nella pianura settentrionale (che riguarda 6 delle 8 province, da Alessandria a Vercelli), nelle valli Belbo, Bormida e Scrivia, tra Alessandrino, Astigiano e Cuneese. Attese precipitazioni più intense sulla parte nord e su quella sud per sconfinamento di temporali dalla Liguria di Centro-Levante. Il livello del Lago Maggiore è in graduale diminuzione.

Ore 13.30. Durante il sopralluogo in valle Tanaro il presidente della Regione ha dichiarato che è arrivata l’ora di interventi strutturali che risolvano le situazioni una volta per tutte ed ha annunciato che martedì porterà al ministro dell’Interno una prima stima complessiva dei danni in Piemonte e, soprattutto, parlerà della necessità di una regia istituzionale che risolva i problemi”.

Ore 11.15 Il presidente e il vicepresidente della Regione Piemonte hanno in programma per la giornata di oggi una serie di sopralluoghi in provincia di Cuneo: hanno iniziato a Ceva (ponte Oratorio Borsi) per proseguire a Garessio (ponte Odasso), Ormea, Lisio, Pamparato e Limone Piemonte. Domani il Presidente sarà invece nelle province di Biella, Novara e Vercelli, il vicepresidente nel Verbano-Cusio-Ossola.

Ore 11. La Sala operativa della Protezione civile della Regione Piemonte comunica che sono 108 i Comuni colpiti dall’evento.

I volontari attivi sui cantieri aperti per il ripristino dei danni sono 1360. Finora, la Protezione civile regionale ha inviato ai Comuni che ne hanno fatto richiesta 420 sacchi di sabbia, una torre faro (Pray Biellese), 6 minipale, 19 moto pompe per acqua e fango, diversi autoveicoli per la sorveglianza dei corsi d’acqua e dei punti critici. Forniti inoltre 180 metri di barriere antinondazione a Casale Monferrato e un gruppo elettrogeno a Limone Piemonte.

Ancora numerose le utenze senza corrente elettriche. Enel ne ha comunicate 2700 nel Verbano-Cusio-Ossola, 2360 in provincia di Vercelli; 1500 in provincia di Cuneo, 1000 in provincia di Biella, 240 in provincia di Novara 240, 180 in provincia di Torino; 13 nell’Alessandrino.

Ore 9.30. In un’intervista a La Stampa il presidente della Regione sostiene che nell'immediato si interverrà con i fondi destinati alle calamità e che ci si trova in una situazione straordinaria in un momento già di per sé straordinario, in quanto a causa della pandemia quest'anno la Regione incasserà 200 milioni in meno di imposte. Pertanto, in queste condizioni se non c'è l'intervento del Governo non ci si rialza.

Il presidente annuncia anche, dopo aver visitato tutte le province colpite, martedì sarà a Roma a ribadire che servono al più presto le risorse per ripartire e anche nuove regole. Se a valle non si sono verificati disastri, è anche perché le opere di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico eseguite dopo il 1994 sono servite. È la seconda lezione di questi ultimi mesi. La prima l'ha impartita il Covid: guai a tagliare sulla sanità. Queste giornate dicono che anche sulla tutela del territorio è vietato abbassare la guardia. Ma il Governo lo deve permettere: il ministero dell'Ambiente sblocchi i piani straordinari per la pulizia dei fiumi e torrenti. Ci sono tante e tali restrizioni che impediscono ai Comuni e alle Regioni di intervenire e che è ora di eliminare.

Sabato 3 ottobre

Ore 21. Il vicepresidente della Regione ha effettuato sopralluoghi con le autorità locali a Romagnano Sesia, dove è crollato un ponte, e a Varallo Sesia. 

L’assessore alla Protezione civile si è subito attivato e ha verificato personalmente i luoghi maggiormente colpiti: ha percorso tutta la valle Tanaro, dove Garessio vede completamente distrutto il suo centro e una parte del ponte Generale Odasso. 

Ore 21. Rovesci e isolati temporali sono attesi stasera e nella giornata di domani. Considerando le precipitazioni antecedenti viene mantenuta la condizione di rischio per fenomeni franosi sul settore settentrionale del Piemonte.

Si consiglia ove possibile di evitare di viaggiare ed attendere che la situazione torni alla normalità. In caso di necessità contattare Province e Prefetture di zona e usare la massima cautela nell'attraversamento dei ponti e sulle strade colpite dal maltempo. 

Ore 20.50. l presidenti delle Regioni Piemonte e Liguria hanno trasmesso al Governo una lettera congiunta per chiedere lo stato d’emergenza.

Domani mattina il presidente del Piemonte sarà in sopralluogo in alcune delle aree colpite.

Ore 20.40. Il presidente della Regione, a nome di tutto il territorio, si stringe alla famiglia di Samuel Pregnolato, il giovane di 36 anni, residente a Quarona, il cui corpo è stato recuperato sul greto del fiume Sesia a Borgosesia. La sua auto era finita nel fiume questa notte. Il fratello di anni 21 che era con lui si è salvato aggrappandosi ad alcuni rami.

Ore 20.30. Sono per fortuna vivi e stanno bene, invece, i 21 dispersi sul Col di Tenda (19 italiani e 2 tedeschi) rimasti bloccati a Vievola, sul fronte francese. È in corso il loro recupero da parte di Vigili del fuoco, Guardia di Finanza e Soccorso alpino.

Proseguono invece le ricerche del margaro caduto con la sua auto in un torrente in provincia di Cuneo.

Ore 17.30. Sono al momento 19 gli italiani che risultano dispersi nel passaggio del Col di Tenda, o verso la Francia o di ritorno verso l'Italia, colpito da allagamenti e frane. La Prefettura di Cuneo sta seguendo con le autorità francesi le ricerche dei connazionali.

E' stato recuperato nel pomeriggio sul greto del fiume Sesia il corpo del 36enne di Quarona che questa notte era caduto con la propria auto nel fiume. Il fratello di 21 anni che era con lui è riuscito a salvarsi aggrappandosi ad alcuni rami.

Ore 15.30. Il presidente della Repubblica ha telefonato al presidente della Regione Piemonte per testimoniare la sua vicinanza al territorio, duramente colpito dal maltempo delle scorse ore.

Il presidente della Regione ha informato il Capo dello Stato della situazione che, seppur più contenuta nell’estensione, mostra danni alle aree colpite maggiori e più gravi di quelli causati dalla terribile alluvione del 1994. Le parole e la vicinanza del presidente della Repubblica, ha osservato il presidente piemontese, sono un sostegno molto importante in queste ore difficili. Il suo pensiero è stato per tutti i cittadini travolti da questa calamità, per i sindaci e le istituzioni che stanno affrontando la situazione, per le persone disperse e le squadre delle forze dell’ordine, della Protezione civile e dei volontari impegnate ininterrottamente da stanotte nella loro ricerca e nel portare soccorso al territorio.

Ore 14. Al momento sono 17 i dispersi a causa del maltempo in Piemonte: 16 nel Cuneese, per i quali si stanno facendo verifiche sui versanti italiano e francese del Col di Tenda, uno a Varallo Sesia, dove un uomo è caduto con la sua auto nel Sesia.

Ore 11.30. Undici dispersi, interi paesi isolati, case e strade devastate. È una situazione estremamente critica quella che si è venuta a creare nella notte in molte zone del Piemonte in seguito alle forti piogge che si sono abbattute dal pomeriggio di ieri, provocando esondazioni, frane, allagamenti e ingenti danni a edifici e infrastrutture.

Il presidente della Regione sottolinea la preoccupazione per i dispersi, di cui sono ancora in corso le ricerche, e per gli enormi danni al territorio che i sindaci delle aree più colpite - con i quali è in contatto da stanotte - descrivono in alcuni casi peggiore del ‘94.

In mattinata ha parlato con il capo del Dipartimento nazionale della Protezione civile, Angelo Borrelli, e si è confrontato con il presidente della Liguria, con il quale chiederà lo stato di emergenza.
Tutta la Giunta regionale è operativa in questo momento sul territorio e gli assessori stanno monitorando e presidiando fisicamente le aree più colpite.

L’assessore alla Protezione civile si è recato questa mattina in alcune zone del Tanaro e ha parlato di situazione disastrosa ed ha evidenziato come desti preoccupazione il Sesia, senza contare tutti i danni, le frane, le strade allagate, i borghi isolati.

I danni maggiori si sono registrati nel bacino del Toce, del Tanaro, nel Biellese e nel bacino della Sesia, con frane, allagamenti e cadute di alberi. Il Tanaro è esondato in diversi punti da Ponte Nava a Ceva. Evacuate famiglie a Limone, Vernante, Priola e Garessio, dove una borgata è rimasta isolata. Sempre nel Cuneese, tra Mombasiglio e Lisio, la Sp34 è completamente erosa dall’azione dell’acqua. In quest’ultimo paese una borgata è rimasta isolata.

In Valsesia, alcuni ponti tra Gattinara e Romagnano e nella zona di Borgosesia non sono percorrribili. Nel Vercellese, all’altezza di Cravagliana, un torrente ha eroso 500 metri della Sp9. Chiusa la tangenziale nord di Vercelli, un quartiere è isolato a Borgosesia.

Al momento si registrano 10 dispersi nel Cuneese, su cui si stanno facendo verifiche tra il versante italiano e quello francese. Un altro disperso si registra a Varallo Sesia, sull’Sp 105, caduto con la sua auto nel Sesia.

In allerta le dighe Ceppi Morelli (Vco), Sessera (Bi) e Gurzia (To). In preallerta quelle di Piastra (Cn), San Nicolao (Bi), Melezzette e Vistrorio (To).

Le forti piogge della notte hanno determinato la disalimentazione di 55.000 utenze elettriche, di cui 11.599 nel Cuneese; 14.200 nel Novarese; 14.000 nel VCO, 6.700 nel Vercellese e 4.500 nel Biellese. Gli operatori sono al lavoro per il ripristino del servizio.

Al lavoro per fare fronte alla situazione 249 volontari, di cui 174 del Coordinamento regionale di Protezione civile, 72 del Corpo Antincendi Boschivi, 3 dell’Ana.

Tutta la Protezione civile è sul territorio. Il coordinamento territoriale del volontariato di Asti e Alessandria si sta recando nel Cuneese per rafforzare i soccorsi e la sala operativa di corso Marche resterà operativa h. 24 fino alla fine dell’emergenza.

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