Il lupo nelle Alpi: la Regione Piemonte chiede l'intervento del Governo

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Ambiente e Territorio
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Il primo monitoraggio nazionale sulla presenza del lupo, condotto tra il 2020 ed il 2021, stima oltre 900 esemplari nei territori alpini, in particolare nelle zone del Piemonte, della Liguria e della Valle d'Aosta.

Numeri che per la Regione Piemonte sono insostenibili e che richiamano la necessità di un tempestivo intervento del Ministero della Transizione ecologica tramite la Conferenza Stato-Regioni.

Il vicepresidente e assessore alla Montagna sottolinea che si deve avere rispetto per il lavoro degli allevatori e per coloro che vivono nelle zone alpine che da mesi denunciano le predazioni. Un fenomeno non più isolato, per il quale sono sufficienti azioni di contenimento e di dissuasione da parte delle singole Regioni, ma che richiede l’approvazione in tempi rapidi del “Piano lupo" da parte del Ministero ed una strategia condivisa ed efficace per il controllo di lupi ed ibridi, anche con azioni mirate per zone come il Piemonte, dove i dati dimostrano che sono presenti i 2/3 dei lupi censiti nell’arco alpino.

Le attività di monitoraggio, analisi ed elaborazione dei dati sono state coordinate dal Centro referenza grandi carnivori del Piemonte e dall'Università di Torino (Dipartimento di Scienze della Vita e di Biologia dei Sistemi), nell'ambito del Progetto Life WolfAlps EU, in sinergia con Ispra. Il vicepresidente della Regione lo considera il frutto di un lavoro rilevante e pregevole dal punto di vista scientifico per il quale è doveroso ringraziare la professoressa Francesca Marucco, responsabile del progetto, i suoi collaboratori e i 73 enti ed istituzioni del territorio che hanno partecipato alla raccolta dei dati.


 

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