L’Ucraina ringrazia il Piemonte

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È stato il Piemonte, che attualmente ospita ancora quasi 12.000 rifugiati, la prima Regione italiana che l’ambasciatore dell’Ucraina in Italia Yaroslav Melnyk ha voluto visitare per ringraziare tutti coloro che si sono impegnati nel prestare assistenza ai cittadini che hanno dovuto abbandonare la loro terra a causa della guerra.

La visita in Piemonte è iniziata all’ospedale infantile Regina Margherita, dove sono ricoverati i bambini ucraini malati oncologici portati in Italia la scorsa primavera con una missione umanitaria. Ad accoglierlo l’assessore ai Bambini della Regione Chiara Caucino, con il direttore della Città della Salute Giovanni La Valle e la direttrice del Dipartimento Patologia e cura del bambino Franca Fagioli.

L’ambasciatore è poi stato ricevuto dal presidente della Regione Alberto Cirio nel Grattacielo Piemonte. Presenti anche l’assessore regionale alla Protezione civile Marco Gabusi, il console generale d’Ucraina a Milano Andrii Kartysh, il console onorario dell’Ucraina Dario Arrigotti, i vicepresidenti del Comitato per i diritti civili del Consiglio regionale Sara Zambaia e Giampero Leo, il vicepresidente della Fondazione Specchio dei Tempi Angelo Conti e il responsabile del settore Protezione civile regionale Franco De Giglio. In videocollegamento i prefetti e sindaci del territorio piemontese.

“Il rapporto di collaborazione con l’Ucraina - ha ricordato il presidente Cirio - va avanti a diversi livelli dal primo momento dello scoppio di una guerra ingiusta e ingiustificabile che ha visto la Russia invadere uno Stato sovrano. Alla condanna del conflitto abbiamo associato i fatti: istituito un comitato di coordinamento che ha accolto più di 12.000 persone grazie all’impegno delle Prefetture e dei sindaci, determinanti per il funzionamento della macchina. Abbiamo dato assistenza sanitaria a queste persone, tanto che 3.000 sono state vaccinate contro il Covid e molti bambini malati hanno potuto essere curati al Regina Margherita, abbiamo aperto le nostre scuole dando supporto con attività di interpretariato. A rendere possibile tutto questo sono stati gli enti locali, tantissime famiglie, realtà del terzo settore e molti imprenditori. E non dimentichiamo i volontari della Protezione civile, che hanno offerto 18.400 giorni/uomo. Infine, va ringraziato il Governo italiano, che ha stanziato 22 milioni di euro per permettere al Piemonte di coprire le spese di assistenza. Non c’è nulla di più corretto - ha concluso - che rendersi utile a chi sta soffrendo a causa della guerra”.

“Alberto Cirio - ha affermato l’ambasciatore Melnyk - è stato il primo Presidente di una Regione italiana con il quale abbiamo parlato di avviare iniziative di aiuto alla popolazione che fuggiva dalle zone di guerra e abbiamo potuto avviare centinaia di iniziative nei confronti delle persone arrivate in Piemonte. Ringrazio quindi i piemontesi che ci hanno aiutato ad affrontare questi terribili momenti con un lavoro meraviglioso ed encomiabile sotto i profili politico, culturale e sociale. Al Regina Margherita ho visto con quanta professionalità i bambini ucraini vengono curati e ho riscontrato la grande soddisfazione loro e delle loro mamme”.

Proprio i bambini ucraini che l’ambasciatore aveva visitato al mattino durante la conferenza stampa hanno voluto donargli alcuni disegni realizzati durante questo anno vissuto in Piemonte.

“Dal Piemonte aspettiamo cooperazione sul piano economico e culturale - ha sottolineato ancora l’ambasciatore - Lavoreremo per creare un gemellaggio con una regione dell’Ucraina. Con il Presidente abbiamo parlato anche di futuro. Il mese prossimo a Roma l’Ucraina organizza una conferenza dedicata alla ricostruzione e invitiamo gli imprenditori piemontesi a partecipare per dare il proprio contributo alla ripartenza del Paese”.

“Manterremo uno stretto contatto con l’Ambasciata - ha assicurato su questo tema il presidente Cirio - per portare le migliori capacità dell’imprenditoria del Piemonte”.

L’assessore Gabusi ha quindi accompagnato l’ambasciatore Melnyk ad incontrare nella sede regionale di corso Marche a Torino i volontari di Protezione civile, che gli hanno illustrato come si è svolta l'accoglienza dei profughi in Piemonte.

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IL PIEMONTE PER L’UCRAINA

Dopo l’ordinanza del Capo Dipartimento della Protezione Civile del 4 marzo 2022 che ha nominato i Presidenti di Regione come Commissari delegati per gli interventi e le attività di soccorso e assistenza alla popolazione proveniente dall’Ucraina, la Regione Piemonte si è tempestivamente attivata costituendo per assicurare un’adeguata e coordinata gestione delle attività a sostegno della popolazione ucraina, a fronte dell’arrivo di nuclei famigliari e singoli in fuga dal conflitto. La Regione Piemonte ha istituito un Coordinamento regionale per l’emergenza profughi di cui fanno parte il presidente Alberto Cirio, gli assessori alla Protezione civile e Gestione emergenza profughi ucraini Marco Gabusi, alla Sanità Luigi Icardi, ai Bambini Chiara Caucino ed all’Istruzione e Lavoro Elena Chiorino, il console onorario dell’Ucraina a Torino Dario Arrigotti, rappresentanti delle Prefetture, della Direzione regionale Sanità e Welfare e della Protezione Civile regionale, in sinergia con gli enti locali.

L'assoluta necessità di predisporre e gestire un piano territoriale condiviso e concertato con tutti i principali attori istituzionali, per rispondere efficacemente all'emergenza, ha comportato la messa in campo di competenze e ruoli diversi, a supporto dell'emergenza stessa. L’Ufficio di Presidenza ha coordinato la predisposizione del piano regionale “Il Piemonte per l’Ucraina – Piano straordinario per l’accoglienza della popolazione in fuga dalla guerra”, raccogliendo i contributi di tutte le Direzioni e Settori interessati, e curato il suo aggiornamento periodico su temi specifici.

Ospitalità in albergo

Fin dai primi giorni dell’emergenza il Settore Protezione civile e il Settore Politiche per i bambini e le famiglie, in collaborazione con CSI Piemonte, hanno creato delle caselle e-mail e successivamente una piattaforma informatica per la raccolta e la gestione delle disponibilità di strutture alberghiere da parte di enti e associazioni eventualmente attivabili nell’ambito dell’accoglienza.
La risposta degli albergatori piemontesi, anche grazie alla convenzione sottoscritta dalla Regione con Federalberghi Piemonte, è stata ottima e si è giunti a contare un totale di 48 strutture potenzialmente attivabili, uniformemente distribuite sul territorio per un totale di più di 2.500 posti letto. Di queste strutture, 10 sono state attivate e 5 sono attualmente in uso (Rsa Drosso di Torino, Centro Fenoglio di Settimo Torinese, Hotel Santa Maria a La Morra, Polo Logistico Valle di Susa di Bussoleno, Istituto Sant'Antonio da Padova di Vico Canavese). Alla data del 6 marzo i posti disponibili erano 484, di cui 314 occupati compresi 130 minori.

Da inizio emergenza le strutture regionali di protezione civile hanno accolto complessivamente 1.466 persone per un totale di circa 140.000 pernottamenti.

Ospitalità in famiglia

Sono state oltre 5.000 le manifestazioni di disponibilità ricevute dalle famiglie piemontesi. Gli uffici regionali hanno selezionato e trasmesso settimanalmente ai Comuni le candidature ricevute (eliminazione dagli elenchi di quelle improprie, solo per minori o solo per donne sole) predisposto elenchi su base comunale e provinciale delle famiglie disponibili all'accoglienza dei profughi ucraini. Gli elenchi sono stati trasmessi settimanalmente ai Comuni capoluogo e agli altri Comuni.
Ad oggi le famiglie che hanno compilato la dichiarazione di ospitalità sono 478.

I numeri dell’accoglienza

Secondo i dati forniti dalle Prefetture piemontesi e dalla Protezione Civile regionale, da inizio emergenza sono stati accolti oltre 12.000 profughi ucraini, di cui 11.735 sono attualmente presenti sul territorio piemontese, distribuiti fra le varie province.

Minori
La Regione Piemonte, in raccordo con le Autorità competenti (Commissario Nazionale e Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni) e con il Consolato Onorario di Ucraina a Torino, ha posto la massima attenzione sulla necessità di seguire un percorso operativo adeguato alla massima tutela dei minori soli, in arrivo dall’Ucraina, sul territorio piemontese, al fine di favorire un approccio appropriato di accoglienza, adeguato ai loro bisogni, nel rispetto del loro superiore interesse, in considerazione della situazione di estrema difficoltà da cui sono fuggiti.

Sanità
Le Asl piemontesi hanno effettuato complessivamente 4.262 tamponi e 3.035 vaccinazioni (dato al 1° marzo 2023) contro il Covid.

L'ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino è stato il primo in Piemonte ad accogliere e curare i pazienti provenienti dalle zone dell'Ucraina colpite dalla guerra. Il presidio pediatrico si è preso cura di 26 bambini ucraini, arrivati in Italia con le loro famiglie. La maggior parte dei piccoli pazienti è affetto da patologie oncologiche ed è seguito dal reparto di Oncoematologia diretto dalla professoressa Franca Fagioli. Tutti i reparti dell'ospedale hanno dato un supporto multispecialistico nella cura dei piccoli pazienti. L'accoglienza è stata supportata da Ugi Odv, Sermig, Casa Oz, Casa Giglio, Dimore di San Giovanni, Associazione Oncologica pediatrica Odv, la Chiesa di via San Massimo, Reale Foundation, Adisco sezione Piemonte, il Comune di Torino. I pazienti adulti sono stati invece accolti e curati presso l'ospedale Molinette di Torino. Nei prossimi giorni arriverà a Torino un poliziotto ucraino di 30 anni,

ferito al volto da schegge di un'esplosione durante la difesa della città di Lisichansk. Verrà seguito dai chirurghi maxillofacciali, dagli otorinolaringoiatri e dagli oculisti di Città della Salute per curarne il trauma.

Istruzione
La Regione Piemonte ha deliberato una misura a beneficio dei giovani profughi ucraini in età scolare, che sono stati inseriti nelle scuole piemontesi per promuoverne la graduale ma fattiva inclusione scolastica e socio-relazionale.

Al successivo avviso pubblico per la presentazione di domanda di contributo per la realizzazione di interventi di mediazione linguistica-culturale finalizzati all’accoglienza e all’inclusione degli alunni/studenti ucraini inseriti nelle scuole del territorio piemontese le strutture capofila che hanno presentato domanda di contributo sono state complessivamente 9, per un totale di 703 studenti ucraini coinvolti. I contributi assegnati ammontano a 90.300 euro.

Un protocollo di intesa tra Regione Piemonte, Ufficio Scolastico Regionale e Università di Torino ha esteso il progetto “Ucr@ina insieme per conoscerci” per l’anno scolastico 2022/2023, che al momento coinvolge 703 studenti.

Lavoro
Nel 2022 le assunzioni in Piemonte hanno riguardato 4.119 persone ucraine, in particolare nelle provincie di Torino e Novara, con più di 1.300 contratti avviati per provincia, che insieme fanno la metà delle assunzioni in tutto il territorio piemontese.

Il sostegno dei privati

Molte le realtà private che si sono distinte nel sostegno di iniziative in favore della popolazione ucraina.
Tra le altre, grazie a Fondazione Lavazza, Reale Foundation ed all’imprenditore tessile Alessandro Barbero, con il supporto di Sagat Spa e Sagat Handling, la Regione Piemonte ha potuto realizzare due missioni umanitarie che, con voli aerei dedicati, hanno permesso di portare in Italia 26 bambini malati oncologici e di affidarli alle cure dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino.
Con il sostegno e la collaborazione di ENI Foundation sono stati realizzati soggiorni estivi completamente gratuiti a Bardonecchia e Moncucco Torinese in favore delle famiglie provenienti dall'Ucraina con figli dai 4 ai 17 anni, che hanno coinvolto 250 persone.

Fondazione Specchio dei Tempi ha condotto una straordinaria campagna di raccolta fondi per attuare interventi di sostegno a favore degli sfollati, ricostruire villaggi in zone di guerra e realizzare un intenso programma di rimpatri.

La Fondazione Compagnia di San Paolo, con circa 1,5 milioni di euro, ha sostenuto centri estivi, azioni di accompagnamento specialistico (sociale, sanitario, psicologico, legale, di inclusione scolastica), di interpretariato e mediazione, di sensibilizzazione e di accompagnamento all’accoglienza, oltre che azioni di livello nazionale ed internazionale.

Il volontariato

Il volontariato di Protezione civile piemontese è stato attivato principalmente per la gestione dei trasporti dei profughi ucraini da e verso le strutture di accoglienza temporanee e per altre esigenze di trasporto particolari (spostamenti da e verso ospedali, consolati, etc.).

Attualmente si stima un utilizzo del volontariato per complessivi 18.410 giorni uomo, ripartiti fra le associazioni di volontariato iscritte all’elenco territoriale della Regione Piemonte.

Allegati

La relazione sulle attività per l'Ucraina
File pdf - 1.32 MB
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