I sanitari della Maxiemergenza arrivati all'ospedale da campo di Antiochia

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E' arrivato nella serata del 15 febbraio, dopo essere partita in mattinata dall’aeroporto di Cuneo Levaldigi su due aerei della Guardia di Finanza, il personale sanitario della Maxiemergenza della Regione Piemonte che presterà servizio nell’ospedale da campo che i volontari della Protezione civile stanno allestendo in un impianto sportivo vicino all’ospedale di Antiochia (Turchia) distrutto dal terremoto.

A salutare la partenza dei sanitari sono intervenuti il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi.

Aiutare chi ha bisogno non è solo un dovere istituzionale, ma un dovere etico e morale, scritto nel cuore di ognuno di noi - ha dichiarato Cirio - A un anno dai voli che da Torino partivano per andare a prendere i bambini e i ragazzi malati di cancro dell’Ucraina per curarli in Piemonte al Regina Margherita, ora il nostro ospedale da campo per le emergenze internazionali va a prestare soccorso alle popolazioni terremotate della Turchia. Diciamo grazie ai nostri sanitari e ai nostri volontari della Protezione civile, che rappresentano l’orgoglio piemontese e italiano nel mondo”.

L’assessore Icardi ha ringraziato il personale “che ancora una volta si è dimostrato pronto a rispondere con generosità e grande spirito di servizio all’ennesima chiamata della Protezione civile nazionale sul fronte delle catastrofi che maggiormente richiedono soccorsi sanitari tempestivi ed efficaci”.

Al gruppo riunito sulla pista di decollo è giunto anche il messaggio di ringraziamento che il capo del Dipartimento della Protezione civile nazionale Fabrizio Curcio ha affidato alla lettura dello stesso presidente Cirio.

L’ospedale da campo

È costituito da 14 tende per strutture mediche (una per Triage/accettazione, due Pronto soccorso, un’Unità di terapia intensiva con 4 posti letto, una sterilizzazione e pre-sala operatoria, una sala operatoria, una sala parto naturale/cesareo convertibile in seconda sala operatoria, tre degenze da 20 posti, una sala radiologica/laboratorio analisi, una tenda di isolamento per malati infettivi con due letti, una farmacia/magazzino, un obitorio, una tenda di comando per direzione sanitaria e logistica), oltre a 16 tende per servizi e logistica (otto dormitori, un dormitorio diurno per personale turno notte, una tenda per cucina, due tende per refettorio, una tenda docce, una tenda per lavanderia e due tende relax).

A queste, si aggiungono 15 tende bagno con cabine singole per personale e degenti, tre generatori elettrici, un impianto elettrico campale dotato di selettività verticale ed orizzontale, trasformatore di isolamento per sala operatoria, UPS per sala operatoria, ICU e laboratorio/radiologia, un impianto idraulico campale composto da serbatoi flessibili, sistema acqua fredda e calda, un sistema di purificazione e potabilizzazione dell'acqua per 3000 l/h, un produttore di ossigeno da 6000 litri/ora, una cucina attrezzata per 100 persone a pasto, approvvigionamento alimentare per 7‐10 giorni e un veicolo trainante dotato di carrello elevatore.

Il team sanitario, coordinato da Mario Raviolo della Maxiemergenza della Regione Piemonte, è composto da 76 persone: sei chirurghi, un medico infettivologo, quattro medici urgentisti, un medico pediatra, cinque medici anestesisti, tre chirurghi ortopedici, due ginecologi, un’ostetrica, un fisioterapista, 31 infermieri (inclusi coordinatori, strumentisti, infermieri sala operatoria), due tecnici di radiologia, due tecnici di laboratorio, un assistente amministrativo, un ingegnere, tre tecnici logisti e 12 tecnici logistici afferenti al Coordinamento regionale del Volontariato di Protezione civile.

“Contiamo di rendere l’ospedale completamente operativo entro venerdi sera - ha affermato Raviolo - sappiamo di intervenire in una delle zone più disastrate del Paese, ma siamo preparati a farlo grazie all’esperienza maturata in molti anni di attività. Il governo turco ha già preso contatti per organizzare l’accesso dei pazienti all’ospedale”.

La colonna mobile

Sono 41 (elettricisti, idraulici, ma anche traduttori e personale formato alle azioni di emergenza da campo per il 118) con 20 mezzi, come piccoli escavatori e macchine movimento terra per aiutare nell’allestimento del campo i volontari del Coordinamento regionale di Protezione civile che si occupano del montaggio dei 12 moduli prefabbricati dell'ospedale da campo.

“La nostra Protezione civile - ricorda l’assessore Marco Gabusi - è addestrata ormai da tempo per affrontare tempestivamente le emergenze. È previsto un rientro dalla Turchia entro circa 12 giorni, ma saremo costantemente in contatto e pronti ad intervenire con maggiori aiuti”.

Acquisto di macchinari e dispositivi medici per l'ospedale di Al-Zahera

La Regione Piemonte ha anche deciso un intervento di Cooperazione internazionale che, con il supporto di Croce Rossa Italiana e Croce Rossa Internazionale e in coordinamento con la Mezzaluna Rossa Araba Siriana, permetterà l'acquisto di macchinari e dispositivi medici radiologici di ultima generazione, per un valore di 100mila euro, in favore dell'ospedale di Al-Zahera. "Così da garantire - rileva l'assessore Maurizio Marrone - maggiore accesso alle cure di qualità e disponibilità di maggiori servizi per la popolazione più vulnerabile presente nell'area di Damasco e in arrivo dalle altre aree del paese colpite da calamità e terrorismo".

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