L’impegno dell’Unità di Crisi per le Rsa

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Sanità
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L’Unità di Crisi della Regione Piemonte ricorda “il notevole sforzo compiuto in queste settimane per venire incontro alle esigenze delle strutture per anziani, che hanno una loro autonomia gestionale” e l’attività svolta dall’area funzionale di coordinamento delle Rsa appositamente costituita.

Monitoraggio settimanale

Da un mese, ogni settimana vengono censite tutte le Rsa piemontesi. Il dettagliato rapporto su oltre 600 strutture, con più di 17.000 dati singoli contenuti. consente di desumere eventuali carenze di operatori (oss, infermieri e medici), stato di salute di pazienti e operatori, possibilità delle strutture di garantire l’isolamento di pazienti sintomatici e positivi. Tale strumento, che offre un quadro dettagliato sulla situazione mai stato realizzato prima, si sta rivelando fondamentale per un controllo quotidiano e puntuale delle Rsa più critiche e sarà mantenuto anche a emergenza superata.

Ogni settimana il rapporto viene inviato alle Commissioni di vigilanza delle Asl, al fine di mettere in luce le strutture che presentano le maggiori criticità e migliorare l’attività delle Commissioni stesse, che settimanalmente trasmettono all’Unità di Crisi una relazione sulle singole strutture controllate.

Dispositivi di protezione individuale

Dall’inizio dell’epidemia l’Unità di Crisi del Piemonte ha distribuito oltre 220.000 mascherine alle residenze socio-assistenziali e 97.250 mascherine alle strutture socio-assistenziali.

Sostegno al personale

Per evitare che singole Rsa non siano in grado di garantire una presenza adeguata di personale assistenziale, il 20 marzo è stata approvata dalla Giunta regionale una delibera che dà la possibilità ai gestori di assumere, esclusivamente per il periodo emergenziale, operatori con qualifiche inferiori. Ad oggi ne sono stati assunti più di 700, che stanno garantendo il mantenimento dei servizi.

L’Unità di Crisi ha, inoltre, pubblicato una manifestazione d’interesse a cui hanno finora risposto quasi 150 persone. Queste disponibilità vengono inviate due volte la settimana a tutte le strutture e quotidianamente a quelle con maggiore difficoltà di personale.

Con ordinanza dell’Unità di Crisi del 7 aprile è stato richiesto a tutte le Asl di mettere a disposizione un infermiere ogni 20.000 abitanti per garantire attività infermieristica integrativa (e non sostituiva) alle Rsa. Grazie a questa misura quasi 100 strutture in grave difficoltà hanno potuto garantire un servizio che altrimenti non sarebbero stati in grado di offrire.

Pianificazione dei tamponi

Due volte la settimana viene chiesta ai Sisp e alle Usca la trasmissione dei tamponi effettuati in ogni singola Rsa, suddivisa per ospiti, operatori, esito e futura programmazione.

Alla data di lunedì 20 aprile era stato compiuto un controllo con tampone su oltre 20.000 persone di quasi 400 strutture. Il 60% delle Rsa piemontesi e un terzo fra operatori e ospiti è quindi stato adeguatamente controllato.

Attività di sanificazione

Da venerdì 24 aprile verrà svolta dall’Esercito italiano un’attività di sanificazione in decine di Rsa del Piemonte.

Gestione quotidiana delle maggiori criticità

Ogni giorno l’Area funzionale risolve le situazioni di maggior criticità legate alla mancanza di personale, effettuazione tamponi, coordinamento con le Asl, ecc.

 

 

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