“Legalità è Cultura”: a Roma la giornata finale del bando per promuovere la coscienza civile nei giovani

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Istruzione
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Gli studenti a Roma

É stata una giornata di grande significato quella del 2 aprile, dedicata ai giovani, alla legalità e alla cultura della giustizia: un’iniziativa firmata Regione Piemonte che ha visto coinvolti 200 studenti, che nella Scuola di formazione della Polizia penitenziaria a Roma hanno avuto l'opportunità di conoscere più da vicino il sacrificio di chi, come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, ha dato la propria vita per combattere la mafia e per difendere la democrazia.

I 200 studenti frequentano le scuole scuole secondarie di primo grado statali e paritarie (le medie di Castiglione Torinese, Caselette, Nizza Monferrato, Spinetta Marengo, IV Settimo Torinese, Bagnolini di Villadossola e Piossasco, l’Istituto Maria Ausiliatrice Giaveno e la Comunità Ebraica di Torino) che si sono classificate ai primi posti dell’edizione 2024-25 del bando “Legalità è cultura”, caratterizzato da una serie di attività formative e da un contributo di 5.000 euro proprio per sostenere i costi di un viaggio d’istruzione a Roma in occasione delle celebrazioni della Giornata in memoria delle vittime delle mafie, patrocinata dal Ministero della Giustizia.

Presenti alla giornata il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, il vicepresidente e assessore all’Istruzione della Regione Piemonte Elena Chiorino, e il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria Lina Di Domenico.

"Questa iniziativa rappresenta un importante strumento di crescita per i nostri ragazzi - ha dichiarato Chiorino - La scuola ha un ruolo fondamentale nella costruzione di una società consapevole e rispettosa delle regole. Sostenere progetti che avvicinano i giovani ai valori della legalità e del rispetto delle istituzioni significa investire nel futuro della nostra Nazione. È così che possiamo costruire una coscienza civica forte e radicata nei nostri giovani, che li renda protagonisti di un futuro in cui la legalità e la giustizia siano valori imprescindibili. I ragazzi devono conoscere la storia di chi ha sacrificato la propria vita per combattere la mafia, prendendo come esempio il coraggio e la determinazione di uomini e donne che hanno lottato per la tutela della legalità. Il concorso regionale dedicato alla memoria dell’Agente scelto Giuseppe Montalto - ha proseguito il vicepresidente - è un segnale concreto dell’impegno del Piemonte nel trasmettere ai ragazzi la consapevolezza dell'importanza della giustizia e della lotta a ogni forma di criminalità”.

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