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I dati diffusi dall’Osservatorio regionale sul mercato del lavoro confermano una dinamica positiva e solida per il Piemonte: nel primo trimestre del 2025 il saldo delle posizioni di lavoro dipendente è positivo per 2.087 unità, con una crescita congiunturale determinata in larga parte dall’aumento dei contratti a tempo indeterminato (+17.909).
L’anno si è dunque aperto nel segno della stabilità occupazionale e di un sistema economico che, nonostante le incertezze internazionali, mostra resilienza e attrattività. Un segnale importante che si inserisce nella continuità con il 2024, che si era chiuso con un saldo positivo di 10.804 posizioni dipendenti.
“Sono numeri che parlano da soli - commenta Elena Chiorino, vicepresidente e assessore al Lavoro della Regione - e che dimostrano quanto la strada intrapresa sia quella giusta: investimenti mirati, formazione professionale di qualità, incentivi al lavoro stabile, ascolto del territorio e centralità della persona stanno facendo la differenza. Il Piemonte cresce e lo fa nella direzione della stabilità e della qualità dell’occupazione”.
Tra i dati più rilevanti spicca quello relativo all’occupazione femminile, che risulta assolutamente dominante: su 2.087 nuove posizioni, ben 1.900 riguardano donne, mentre per gli uomini il saldo è di +187. Dal punto di vista territoriale, la crescita è trainata soprattutto dalle province di Torino (+1.835) e Novara (+571).
“È un risultato straordinario - evidenzia il vicepresidente - che dimostra quanto le nostre politiche abbiano inciso in modo concreto sull’inclusione lavorativa delle donne. I numeri non lasciano spazio a interpretazioni: quando si creano le condizioni giuste, dalla formazione al welfare aziendale, dalla conciliazione vita-lavoro agli incentivi all’assunzione, il talento femminile trova spazio e contribuisce in modo determinante alla crescita del nostro sistema produttivo. In un periodo storico contraddistinto da forti cambiamenti e importanti sfide portiamo avanti azioni concrete, fondate su serietà, visione e risultati misurabili. È la politica dei fatti, quella che mette al centro il lavoro e la dignità della persona. Continueremo a seguirla con determinazione, perché crediamo che il lavoro non sia solo un diritto: è una forma di libertà e di riscatto sociale”.