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La Regione Piemonte ha avviato l’iter per l’aggiornamento del Piano della qualità dell’aria. Dopo un primo passaggio in Giunta a metà giugno, il documento è stato ora deliberato ai fini della Valutazione ambientale strategica che si svilupperà nei prossimi 45 giorni, durante i quali il documento potrà essere esaminato e oggetto di osservazioni e contributi da parte dei soggetti interessati. A settembre dovrà poi essere nuovamente adottato dalla Giunta e approvato dal Consiglio regionale in linea con i tempi previsti dal decreto approvato dal Governo nel settembre 2023 con la richiesta di definire il nuovo Piano entro 12 mesi.
Il nuovo Piano per la qualità dell’aria, sulla base delle analisi e valutazione tecniche effettuate da Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, punta alla significativa riduzione delle concentrazioni delle sostanze inquinanti in atmosfera nel più breve tempo possibile per rispettare gli obiettivi posti dalle direttive comunitarie per il 2025 ed è coerente con il raggiungimento di quelli di riferimento proposti dall’Organizzazione mondiale della sanità per il 2030.
Il testo è il frutto del lavoro scientifico svolto nei mesi scorsi dalla Regione Piemonte, con il supporto tecnico-scientifico di Arpa e del tavolo tecnico istituito il 28 settembre dalla Regione Piemonte e coordinato da Ires Piemonte, a cui hanno partecipato professionalità esterne e le direzioni regionali Ambiente, Energia e Territorio, Trasporti e Logistica, Attività Produttive, Agricoltura, Sanità e Commercio, il Dipartimento Energia del Politecnico di Torino, le Province di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Vercelli, Vco e la Città metropolitana di Torino, oltre che Arpa stessa.
Come precisa il presidente Alberto Cirio, «abbiamo voluto affrontare il tema della qualità dell’aria con metodo scientifico. Siamo partiti dalla relazione di Arpa, che ha analizzato le diverse fonti emissive che contribuiscono alla composizione degli inquinanti, e abbiamo messo in campo, valutandone gli effetti al 2025 e al 2030, una serie di misure in grado di ridurre emissioni nei quattro macrosettori quali la mobilità, il riscaldamento, le attività produttive e l’agricoltura, che era già stata oggetto del Piano stralcio approvato lo scorso anno. Il risultato, che ora sottoponiamo all’analisi dei soggetti interessati per la raccolta di osservazioni e contributi, è un lavoro serio che, partendo dai numeri, pone obiettivi raggiungibili e centra gli obiettivi posti dall’Europa per la riduzione degli inquinanti e la tutela della salute, anche grazie al contributo dei Comuni e delle Province»,
«Questo Piano - puntualizza l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati - è il frutto di un immenso lavoro che ha visto partecipare molti esperti della Pubblica amministrazione e del mondo accademico ed economico per raggiungere l'obiettivo di riduzione delle emissioni al 31 dicembre 2025 richiesto dalla Commissione europea. Ci siamo basati principalmente sull'aiuto del trasferimento tecnologico in tutti i settori per poter sfruttare al meglio le potenzialità delle nuove tecnologie. Anche le risorse finanziarie a supporto delle tante misure sono significative del fatto che vogliamo raggiungere gli obiettivi con serietà».
«Per l'aggiornamento del Piano, Arpa Piemonte - dichiara il direttore Secondo Barbero - ha utilizzato i più sofisticati strumenti tecnico-scientifici disponibili sia in termini di modellazione digitale dei processi chimico-fisici, che di analisi chimica della composizione del particolato atmosferico, con cui è stato possibile determinare i contributi settoriali e geografici all'inquinamento e valutare l'efficacia delle azioni e delle misure previste».
Il Piano in dettaglio
Per la Regione Piemonte ha un valore di circa 4 miliardi di euro nell’arco del periodo di attuazione (2024-2030). La maggior parte delle risorse, oltre 2,8 miliardi, risultano già attivate a partire dal 2025 su una serie di misure che proseguono anche negli anni successivi. In particolare, 2,9 miliardi sono destinati a misure sulla mobilità e i trasporti, 421 milioni per il settore energia, 153 milioni per le attività produttive e 334 milioni per l’agricoltura. Per tutti i settori il Piano indica una serie di misure, alcune delle quali rappresentano l’aggiornamento di attività già in atto, e il relativo obiettivo di riduzione emissiva al 2025 e al 2030.
Tra le misure più significative figurano:
* il recepimento della norma nazionale con il blocco dei veicoli diesel Euro 5 dal 1° ottobre 2025, salvo diversa disposizione da parte del Governo, nei Comuni con più di 30.000 abitanti;
* l’introduzione da parte dai Comuni di ulteriori limitazioni a fronte di sforamenti delle soglie previste dalla normativa europea, progetti per nuove aree pedonali, interventi di forestazione urbana, ricorso all’intelligenza artificiale per la gestione del traffico e dei semafori;
* sostituzione dei bus inquinanti e di treni con nuovi mezzi ad alimentazione green, oltre all’avvio di un progetto sperimentale per l’uso del biocarburante per i veicoli del trasporto pubblico locale:
* potenziamento del Servizio ferroviario metropolitano e della rete ferroviaria, che sono una delle priorità della programmazione regionale;
* misure di incentivo all’uso dei mezzi pubblici;
* considerato che i sistemi di riscaldamento degli edifici contribuiscono in maniera rilevante alle emissioni di inquinanti in atmosfera, nell’ottica della valorizzazione della filiera locale del legno se ne promuove l’efficentamento, si incentiva la sostituzione di vecchie stufe con impianti a biomasse di nuova generazione, si stanziano contributi per la manutenzione e si promuove la diffusione di buone pratiche nell’uso, con una particolare attenzione alla riduzione degli inquinanti e alla sicurezza degli impianti;
* promozione dell’efficienza energetica anche nelle attività produttive, con l’obiettivo di ridurre le emissioni in atmosfera attraverso processi meno inquinamenti, tecnologie di abbattimento delle emissioni, processi di economia circolare e di decarbonizzazione anche nelle attività agricole.
Il Piano e le sue misure saranno oggetto di un monitoraggio costante attraverso l’istituzione di uno specifico Osservatorio. Per valorizzare l’apporto indispensabile di ogni singolo cittadino alla riuscita del Piano sono anche previste forme di partecipazione diretta della comunità ai temi legati alla qualità dell’aria e ai cambiamenti climatici.
Allegati
- Le slides di riassunto del Piano
- File pdf - 2.75 MB