IT-Alert: lunedì 22 gennaio secondo test a Torino e provincia

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Protezione civile

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Lunedì 22 gennaio si è svolto il secondo test di IT-Alert, il nuovo sistema di allarme pubblico nazionale: alle ore 12 i telefoni cellulari di coloro che per residenza o per lavoro erano a Torino o nel territorio della provincia, e in alcuni casi nelle zone confinanti, hanno suonato contemporaneamente emettendo un suono distintivo diverso da quello delle notifiche a cui si è abituati e ricevuto un messaggio riguardante un ipotetico allarme causato da emissione di materiale radioattivo dalla centrale nucleare di Saint-Alban, ubicata in Francia ma distante meno di 200 km dal confine italiano.

Questo il contenuto del messaggio, ripetuto anche in inglese: “TEST TEST Questo è un MESSAGGIO DI TEST IT-ALERT. Stiamo SIMULANDO un incidente nucleare in un impianto sito in paese estero con potenziali ripercussioni nella zona in cui ti trovi. Per conoscere quale messaggio riceverai in caso di reale pericolo per un incidente nucleare vai su www.it-alert.gov.it TEST TEST”

Il Dipartimento della Protezione civile ha invitato ad aprire il link e compilare il questionario disponibile sul sito internet www.it-alert.it, aiutando così a verificare la riuscita del test: il parere di ogni utente consente di migliorare lo strumento. L’invito a compilare il questionario è stato rivolto anche per chi dovesse accorgersi di non aver ricevuto il messaggio o l’avesse ricevuto pur trovandosi in territori confinanti con la provincia di Torino. Maggiori informazioni e le risposte utili a domande frequenti sono disponibili collegandosi al link www.it-alert.it/it/faq/

«È importante la partecipazione dei cittadini partecipino a questo test per verificare la funzionalità di un sistema che, una volta a regime, rappresenterà un utile strumento per salvare vite umane - hanno osservato il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Protezione civile Marco Gabusi».

Superata la fase di sperimentazione, IT-Alert consentirà di informare direttamente la popolazione in caso di gravi emergenze imminenti o in corso, in particolare rispetto a casistiche di competenza del Servizio nazionale di protezione civile, come precipitazioni intense, incidenti nucleari, emergenze radiologiche, incidenti rilevanti in stabilimenti industriali, collasso di una grande diga, attività vulcanica (Vesuvio, Campi Flegrei, Vulcano, Stromboli). Si precisa che non sostituirà le modalità di informazione e comunicazione sul tema dell’allertamento già in uso a livello regionale e locale, ma andrà a integrarle.

Ogni dispositivo mobile connesso alle reti degli operatori di telefonia può ricevere un messaggio IT-Alert: non è necessario iscriversi né scaricare nessuna applicazione, e il servizio è anonimo e gratuito per gli utenti. Attraverso la tecnologia cell-broadcast i messaggi IT-Alert possono essere inviati a un gruppo di celle telefoniche geograficamente vicine, delimitando un'area il più possibile corrispondente a quella interessata dall'emergenza. Ci sono ovviamente dei limiti tecnologici: un messaggio indirizzato a un’area può raggiungere anche utenti che si trovano al di fuori della stessa oppure in zone senza copertura può capitare che il messaggio non venga recapitato. La capacità di ricevere i messaggi dipenderà anche dal dispositivo e dalla versione del sistema operativo installata sul cellulare: i test serviranno a verificare tutte le eventuali criticità per ottimizzare il sistema.

Si puntualizza che nessun dato personale di chi riceve il messaggio viene in alcun modo trattato (raccolto, archiviato, consultato, ecc.) dal Dipartimento della Protezione civile e dall’operatore telefonico di riferimento. Infatti, i messaggi IT-Alert viaggiano attraverso il sistema di cell-broadcast, che consente agli operatori telefonici di inviare messaggi indistintamente e impersonalmente a chiunque si trovi in prossimità dell’area interessata coperta da specifiche celle di trasmissione della rete cellulare di uno specifico territorio. Il sistema è unidirezionale (dall’operatore telefonico al dispositivo) e non consente di ricevere alcun tipo di dato di ritorno dai cellulari raggiunti. Per questi motivi il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha espresso parere positivo sul sistema (il provvedimento è disponibile al link https://www.garanteprivacy.it/home/docweb/-/docweb-display/docweb/9207188).

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