Intesa tra Regione e Confindustria sugli investimenti esteri

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Favorire un’azione mirata, efficace e integrata per il radicamento delle multinazionali già presenti sul territorio, l’attrazione di nuovi capitali e il miglioramento della gestione ordinaria del rapporto con l’investitore estero creando un ambiente favorevole alla fidelizzazione sono gli obiettivi del Protocollo di intesa per il consolidamento e l’attrazione degli investimenti esteri tra Regione Piemonte, Confindustria nazionale e Confindustria Piemonte.

A firmarlo i presidenti della Regione Alberto Cirio e di Confindustria Piemonte Marco Gay e la vicepresidente per l’Internazionalizzazione di Confindustria Barbara Beltrame Giacomello.

Per raggiungere gli obiettivi dell’accordo si intende promuovere la creazione di una funzione di supporto che contribuisca concretamente al mantenimento e all’espansione degli investimenti delle imprese estere come partner indispensabili per lo sviluppo dell’economia. Le quasi 1200 multinazionali a controllo estero provenienti da oltre 50 Paesi hanno infatti un’incidenza molto rilevante nel sistema produttivo piemontese, in quanto occupano oltre 140.000 addetti, di cui 70.000 nell’industria. Inoltre, svolgono un ruolo significativo anche per il tessuto locale dei fornitori, che beneficiano della loro presenza in termini di accesso ai mercati internazionali, adozione di sistemi gestionali avanzati, innovazione tecnologica e cultura manageriale.

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“L’attrattività della nostra Regione - ha sottolineato Cirio - è un elemento determinante per lo sviluppo economico. È necessario un lavoro di squadra, nel rispetto dei rispettivi ruoli, affinché si sfruttino quanto più possibile le peculiarità del Piemonte e si creino e implementino le migliori condizioni per creare terreno fertile, sia per chi già è presente nel nostro territorio, sia per i nuovi investitori. Seri e solidi progetti industriali a capitale estero sono un valore aggiunto per l’occupazione e per la stessa imprenditoria locale, così come dimostrato da numerosi esempi virtuosi che la nostra regione ospita. Si tratta di un documento necessario anche per superare i vincoli della burocrazia, perché le opportunità offerte dal Recovery Plan e dai fondi europei saranno molte e non le dovremo sprecare. Guardando alla vicenda Embraco, dobbiamo avere la garanzia che chi viene a investire in Piemonte, dopo aver ricevuto tutti gli strumenti e magari anche incentivi per poter iniziare, poi ci rimanga e a lungo”.

Beltrame Giacomello ha affermato che “alla luce della pandemia che stiamo vivendo, e in linea con le attività che stanno mettendo in atto gli altri Paesi, nell’ambito della strategia nazionale per gli investimenti esteri è fondamentale decidere la scala delle priorità. Per noi l’obiettivo principale deve essere la retention o fidelizzazione delle imprese estere già presenti in Italia. Fidelizzare significa riuscire a creare le condizioni per aumentare i loro investimenti sui territori in cui già operano e prevenire o accompagnare le fasi in cui le imprese cambiano le loro strategie per seguire le evoluzioni del mercato. Deve nascere un rapporto di reciproca fiducia e conoscenza tra imprese e autorità locali con l’intermediazione di Confindustria nelle sue articolazioni territoriali. Solo chi è vicino alle imprese può svolgere efficacemente questa funzione. Per questo ritengo molto importante il lavoro che nascerà dal protocollo, che si inserisce in un percorso nazionale già partito con Toscana, Lazio ed Emilia-Romagna, Umbria e a cui attribuiamo grande rilevanza operativa. In particolare - ha aggiunto - Confindustria, attraverso l’ABIE che persegue la promozione del Paese come destinazione di business, si impegna a sviluppare analisi con cui contribuire alla definizione di un piano di fidelizzazione delle multinazionali e a sviluppare un servizio per migliorare la gestione ordinaria del rapporto con l’investitore estero”.

“Il Piemonte - ha rilevato Gay - ha sempre saputo attrarre investimenti e aziende italiane e straniere grazie all’elevata competenza disponibile sul nostro territorio, con filiere iper specializzate e dalla vocazione internazionale. Decisivo nell’attrazione di nuovi investitori è anche il contributo che arriva dalle figure altamente qualificate presenti nei nostri atenei, docenti, ricercatori e studenti, che garantiscono alle nostre università posizioni di prestigio nei ranking globali. L'ecosistema piemontese che eccelle in settori cardine dell’economia come automotive, aeropsazio, food e Ict esprime le possibilità di sviluppo quotidiano che il nostro territorio garantisce. La collaborazione che stiamo avviando consentirà anche di accelerare l'individuazione di misure rivolte alle semplificazioni necessarie a essere sempre più attrattivi e competitivi, come sottolineato anche nel piano industriale che abbiamo elaborato con la Regione”.

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