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Regione Piemonte e Consiglio regionale hanno deciso di celebrare l’80° anniversario della Festa della Liberazione dall’occupazione nazifascista non solo con le tradizionali commemorazioni istituzionali, ma promuovendo eventi e attività, a cominciare da quelle organizzate dal Polo del ‘900 di Torino, con l’obiettivo di coinvolgere le giovani generazioni per evitare che il 25 Aprile diventi una “celebrazione cristallizzata”.
In quest’ottica, hanno voluto scrivere a tutti i sindaci del Piemonte per invitarli domenica 27 aprile ad aprire le porte dei Palazzi comunali ai cittadini per una visita durante la quale far conoscere la storia di quegli edifici e il presidio di democrazia e libertà che tali istituzioni rappresentano. In questi 80 anni, infatti, la democrazia e la libertà hanno trovato la giusta custodia tra le mura dei Municipi, che sono il luogo in cui l’istituzione e la politica si fanno prossime ai cittadini. Da qui la richiesta di rendere omaggio con una breve cerimonia, nonché con la consegna di una pergamena o di un presente, a tutti i Sindaci e le Sindache dal dopoguerra ad oggi, per ringraziare loro o i loro familiari, quali “sentinelle” della Repubblica italiana e della libertà.
Ad annunciarlo sono stati il presidente della Regione Alberto Cirio e il vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Ravetti nel corso della presentazione del ricco calendario di manifestazioni, spettacoli e concerti per la Festa della Liberazione svoltasi presso il Polo del ‘900 di Torino.
“80 anni è una data di libertà, ma io lo celebro ogni anno il 25 Aprile. Per me era importante il 79° anniversario, come il 70°, come il 50°, perché è una delle feste che caratterizzano la nostra democrazia, la nostra Costituzione repubblicana e antifascista”, ha dichiarato il presidente Cirio, che ha quindi invitato ad usare questi 80 anni “per celebrare la libertà e soprattutto per trarre spunto perché rimanga sempre un tema molto attuale nei confronti soprattutto dei nostri giovani. Il 25 Aprile è uno dei momenti che mi sono più cari e vivo questa cifra tonda con la paura, come ha detto la senatrice Segre, di quando non ci saranno più testimoni diretti. Abbiamo dunque il dovere di mantenere questa linea di collegamento e per questo vorrei che ognuno di noi si impegnasse a portare con sé un bambino alle manifestazioni del 25 Aprile, perché non dobbiamo rischiare di farla diventare una memoria del passato o qualcosa che non ci riguarda più, perché è molto attuale".