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La formulazione di proposte per migliorare l’assistenza ospedaliera è l’obiettivo che la Giunta regionale ha assegnato ad un gruppo di esperti presieduto da Giovanni Monchiero, già presidente della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso), e composto da Valter Galante (commissario Asl AL), Giovanni La Valle (commissario AOU Città della Salute e della Scienza di Torino), Carlo Picco (commissario Asl Città di Torino), Daniela Kozel (direttore sanitario AO di Alessandria), Elide Azzan (direttore sanitario Asl NO), Giuseppe Guerra (responsabile dell’ospedale di Savigliano), Ezio Ghigo (direttore del Dipartimento Medicina generale e specialistica dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino), Franca Fagioli (direttore del Dipartimento Patologia e cura del bambino all’ospedale Regina Margherita di Torino), Gianluca Aimaretti (direttore del Dipartimento di Medicina dell’Università del Piemonte orientale) e Daniela Ballardini (DiPSa Asl Città di Torino).
Si tratta, sul fronte ospedaliero, dell’identica operazione messa in campo nei giorni scorsi per la riorganizzazione della medicina territoriale e affidata, in quel caso, al gruppo di lavoro di Ferruccio Fazio.
“Per far fronte alla pandemia - chiarisce l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Icardi - l’intero sistema sanitario piemontese ha subito una drastica e inevitabile riorganizzazione, che oggi va necessariamente rivista per permettere ai servizi di tornare alla normalità mantenendo al contempo l’assistenza specifica per i pazienti Covid. Sull’assistenza ospedaliera c’è la necessità di analizzare le problematiche strutturali storicamente presenti ed evidenziate dall’emergenza, effettuando comparazioni con l’esperienza di altre Regioni italiane, formulando proposte per l’organizzazione dell’area ospedaliera e valutando il livello di integrazione ospedale-territorio, con l’obiettivo di rendere l’offerta delle prestazioni sanitarie il più funzionale alle necessità dei cittadini”.
Icardi precisa inoltre che “i gruppi di lavoro coordinati da Monchiero e Fazio opereranno in piena sinergia e condivisione di intenti, con l’aiuto del responsabile dell’Area di supporto alla pianificazione strategica della Regione Piemonte, Paolo Vineis, e delle migliori professionalità che si intenderà coinvolgere. Contiamo di poter disporre dei nuovi piani per la riorganizzazione del sistema sanitario regionale entro luglio”.
L’audizione di Fazio
Durante la riunione della Commissione Sanità del Consiglio regionale, Ferruccio Fazio ha dichiarato che "abbiamo verificato che la sanità territoriale piemontese presenta criticità non tanto da un punto di vista normativo ma organizzativo: bisogna rivedere il rapporto tra ospedali e territorio, che non è stato negli anni implementato a dovere. Stiamo provando a immaginare come potrà essere il sistema sanitario territoriale proponendo di rendere centrale il medico di medicina generale e di favorire l’associazionismo. Solo così si potranno ‘lasciare sul territorio’ alcune patologie non gravi e contribuire al decongestionamento dei pronto soccorso e degli ospedali, favorendo il benessere e la qualità della vita dei cittadini”.
Tra i problemi maggiori riscontrati, ha aggiunto “il tetto del 30% per le reti di medicina generale, l’assenza di un percorso chiaro per le patologie croniche e per i codici bianchi, che dovrebbero essere gestiti sul territorio e non attraverso il 118, e le distanze che, soprattutto nelle zone rurali, costituiscono un vero e proprio ostacolo al raggiungimento delle strutture di continuità assistenziale”.
Per quanto concerne la Fase2, Fazio ha sostenuto che “sarà necessario lavorare molto per rendere il Piemonte in grado di far fronte all’eventualità di un ritorno della pandemia con le prossime aperture o tra settembre e ottobre. A tal proposito, penso sia giusto differenziare le zone in base al grado d’incidenza del virus, al momento particolarmente incisivo soprattutto a Torino e ad Alessandria”.