Inclusività e accessibilità con Via Francigena for all

Tema
Turismo

Autore

Data notizia

Mappatura di 150 luoghi lungo 36 chilometri di percorso, tre nuove aree sosta, 20 chiese rese accessibili, attivazione di 11 tirocini per l’inclusione i principali risultati, dopo due anni di lavoro, del progetto Via Francigena For All, che grazie ad un finanziamento di 1,6 milioni di euro della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha puntato a rendere accessibile a tutti, in particolare a persone con disabilità, il cammino della Via Francigena con l'obiettivo di abbatterne le barriere architettoniche e culturali e renderlo un'esperienza il più inclusiva possibile.

Il progetto è stato focalizzato sui tratti dell'itinerario canavesano, tra Ivrea e Viverone, e sulla variante della Valsusa, tra Villar Focchiardo e Avigliana, coinvolgendo tutto il territorio limitrofo e la sua offerta turistica culturale, naturalistica, sportiva ed enogastronomica.

Capofila dell’iniziativa la Regione Piemonte, tramite la Direzione regionale Coordinamento Politiche e Fondi Europei - Turismo e Sport, con i partner Turismo Torino e Provincia e Regione Ecclesiastica Piemonte e il supporto di Visit Piemonte. Coinvolti nella realizzazione progettuale enti e associazioni che fanno parte del Tavolo regionale per il turismo accessibile, come Unione Italiana Ciechi, Ente Nazionale Sordi, Agenzia Piemonte Lavoro, Club Alpino Italiano - Montagna Terapia, Centro regionale Autismo, Consulta per le persone in difficoltà, amministrazioni locali e Associazione Via Francigena di Sigerico di Ivrea.

Il vicepresidente e assessore regionale al Lavoro Elena Chiorino sottolinea che “questo progetto ci ha permesso di attivare ben 16 tirocini” e che “il Piemonte ha bisogno di un’accoglienza qualificata, con la consapevolezza che un turismo sostenibile sia anche in grado di generare lavoro e opportunità occupazionali di qualità”, l’assessore al Turismo Marina Chiarelli evidenzia che “le barriere architettoniche e socio-culturali che ostacolano l’inclusione sono state abbattute attraverso una progettazione inclusiva e un lavoro condiviso tra istituzioni e associazioni”, e l’assessore alle Politiche sociali Maurizio Marrone pone l’attenzione sul fatto che “sull’antico cammino dei pellegrini creiamo un turismo moderno e accessibile, che permette un ulteriore rilancio del territorio grazie all’attrattività internazionale che la giusta sensibilità sociale garantisce al giorno d’oggi”.

Video

Cosa è stato fatto

Studio e analisi approfondita dell'accessibilità

Un aspetto di grande rilievo ha riguardato l'analisi approfondita dell'accessibilità, in particolare dei due tratti oggetto del progetto (ma che in una prospettiva non lontana riguarderà l'intero percorso francigeno piemontese), condotta da esperti del CAI e dell'Associazione Europea Vie Francigene - Francigena Service: lavoro che costituirà da un lato uno strumento di comunicazione turistica e, dall'altro, un vero e proprio manuale rivolto agli attori del territorio per effettuare interventi di miglioramento. La traccia GPX e gli itinerari completi sono disponibili su visitpiemonte.com

Mappatura e miglioramento dell'accessibilità

Uno dei principali risultati è stata la mappatura di 150 luoghi chiave, lungo i tratti interessati della Via Francigena, comprendendo strutture ricettive, uffici turistici, servizi e punti di interesse storico-culturale. Per ciascuna struttura sono state definite indicazioni operative per migliorare l'accessibilità, grazie al lavoro congiunto di Turismo Torino e Provincia e della CPD-Consulta per le Persone con Disabilità. Questo sforzo ha permesso di creare un quadro chiaro delle esigenze di accessibilità lungo il percorso, favorendo interventi mirati per migliorare l'accoglienza dei visitatori con disabilità.

Mezzi fuoristrada

Per rendere accessibili anche i tratti più disagevoli del cammino, sono stati acquistati ausili fuoristrada (tipo Joëlette) progettati per accompagnare persone con ridotte capacità motorie. La Regione Piemonte, in collaborazione con il Club Alpino Italiano (CAI), ha inoltre organizzato sessioni di formazione per la conduzione di questi ausili, garantendo che il personale fosse adeguatamente preparato per assistere i visitatori lungo i percorsi.

Infrastrutture e segnaletica accessibili

Un ulteriore passo avanti verso l’accessibilità è stato compiuto con la realizzazione di tre aree di sosta accessibili a Villar Focchiardo, Avigliana e Bollengo.

Inoltre, in ciascuno dei Comuni attraversati sono stati installati 13 pannelli visivo-tattili, con contenuti in Braille per le disabilità visive, e Qrcode con il racconto della località in lingua italiana, inglese, francese e LIS per le disabilità uditive.

Valorizzazione dei siti culturali con «Chiese a Porte Aperte»

Il progetto ha anche investito nella valorizzazione di 20 nuovi siti sacri, resi accessibili tramite l’App «Chiese a porte aperte». Grazie a questa applicazione, i visitatori possono accedere a questi luoghi con un sistema di apertura automatizzata.

Ogni sito è stato oggetto di una ricerca storico-artistica approfondita, con la curatela di testi e storyboard in tre lingue, oltre a nuovi sistemi di illuminazione e allestimenti. Sono stati implementati servizi di videosorveglianza, installati pannelli multisensoriali e resi disponibili contenuti audio e video nella lingua dei segni, nonché materiali scaricabili per la preparazione della visita. Questo importante lavoro è stato realizzato in collaborazione con la Regione Ecclesiastica e la Consulta per i Beni Culturali e l’Edilizia di Culto del Piemonte e Valle d’Aosta.

Molti di questi siti lungo la Via Francigena sono dotati di un servizio di apertura, narrazione e sono accessibili ad alcune disabilità. Tra i luoghi di maggiore rilevanza, spiccano la Cripta della Cattedrale di Santa Maria Assunta e la Cattedrale con la Tomba di McCarthy di Ivrea, la Chiesa di San Nicola da Tolentino di Ivrea, la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Bollengo, la Chiesa di San Rocco di Montalto Dora, e molte altre chiese e cappelle dislocate lungo il percorso nelle aree morenico- canavesana e in Valle di Susa, garantendo un’esperienza di visita completa e inclusiva.

Inclusione lavorativa

Infine, il progetto ha avuto un impatto significativo anche dal punto di vista sociale, promuovendo l'inclusione lavorativa. Sono stati infatti attivati 16 tirocini extracurricularirivolti a persone iscritte al collocamento mirato, favorendo la loro integrazione nel mondo del lavoro e la loro partecipazione attiva alla società.

Tag
#viafrancigena
#piemonte
#inclusività
#accessibilità