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TerraMadre è stata inaugurata alle OGR di Torino con un convegno sulle sfide del futuro, in nome della sostenibilità . Al centro del dibattito il termine “ripartenza”.
«Quella di quest’anno è una sfida che affrontiamo grazie anche alla consistenza della nostra rete, a cui chiediamo lo sforzo di attivarsi in 160 Paesi per essere soggetti attivi nella politica mondiale attraverso la difesa della propria identità culturale, che passa anche dalla terra e il cibo». Carlo Petrini, presidente di Slow Food, ha aperto con queste parole la tredicesima edizione del più importante evento dedicato al cibo buono, pulito e giusto organizzato insieme a Regione Piemonte e Città di Torino.
Un invito raccolto da Marco Protopapa, assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte: «Sono qui a testimoniare le difficoltà del nostro territorio dovuto anche all'incuria e la burocrazia. Bisogna cambiare metodo e il nostro deve essere un impegno importante. Anche da parte dell'Europa ci deve essere attenzione al green. Puntiamo a questa Terra Madre Salone del Gusto che si svolgerà in modo innovativo. Dobbiamo adattarci ai tempi. Grazie a Slow Food per aver portato avanti l'iniziativa anche con tutte le difficoltà attuali».Anche il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ritiene che manifestazioni come Terra Madre Salone del Gusto siano un volano straordinario per la promozione turistica ed economica del territorio regionale.
«Serve attenzione ai luoghi che viviamo» ha dichiarato Mariangela Susigan, cuoca del Ristorante Gardenia di Caluso, in Canavese, in provincia di Torino. «Va coltivata la bellezza del territorio - ha aggiunto - Le parole non bastano più, è ora di farlo». Una visione che caratterizza l’impegno di cuochi, contadini, artigiani, educatori, commercianti resilienti della rete Slow Food che, nonostante un 2020 che mai avrebbero immaginato di dover affrontare con tante difficoltà e incognite, hanno deciso di non fermarsi. Un Piemonte che non ha mai smesso di lavorare, pensare, ripensare, guardare al futuro. «Il Covid-19 non ci ha aiutato, perché per molti cittadini l’unica meta in lockdown erano i supermercati» ha aggiunto Raffaella Firpo, produttrice del Presidio Slow Food del peperone di Capriglio, nell'Astigiano. «Non abbiamo ancora assistito alla ripresa che ci saremmo aspettati, e noi piccoli produttori siamo in trincea. Vorremmo un aiuto concreto, anche dal punto di vista della burocrazia».