Il Governo boccia la stabilizzazione dei medici precari del 118: le conseguenze possono essere gravi

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Potrebbe creare gravi conseguenze la decisione del Governo di impugnare davanti alla Corte Costituzionale il provvedimento con cui la Regione Piemonte vuole stabilizzare con contratti a tempo determinato gli oltre 80 medici precari che prestano servizio da anni sulle ambulanze del 118 (articolo 135 della “Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale”, approvata lo scorso 17 dicembre dal Consiglio.

“Si tratta di un’operazione necessaria per evitare l’interruzione del servizio 118: continueremo dunque a difendere le nostre ragioni con il Governo e presso la Corte Costituzionale”, fa presente l’assessore alla Sanità, Antonio Saitta, che ritiene la strada individuata dalla Giunta “una soluzione di buonsenso, peraltro condivisa in modo trasversale dal Consiglio regionale, a un problema che si ripropone da molto tempo. Il nostro obiettivo è infatti quello di garantire sia la continuità del servizio che la tutela dei medici impegnati”.

La norma consente ai medici in servizio presso le strutture del sistema di emergenza-urgenza territoriale 118 con contratti a tempo determinato o comunque con rapporti di lavoro flessibile e con un’anzianità lavorativa di almeno tre anni di accedere alle procedure di assegnazione degli incarichi convenzionali a tempo indeterminato anche senza aver superato il corso di Medicina generale ma solo quello di Emergenza territoriale. Questa possibilità resta comunque circoscritta agli incarichi del sistema di emergenza-urgenza e non prevede l’inserimento dei medici nelle graduatorie per la Medicina generale. “La partecipazione degli oltre 80 medici interessati al corso di Medicina generale provocherebbe gravi problemi alla copertura del servizio 118, in quanto l’attività lavorativa sarebbe incompatibile con la frequenza del corso - eivdenzia Saitta - La stabilizzazione consente invece l'inserimento in via definitiva nel sistema sanitario regionale di personale che ha dimostrato capacità e professionalità”.

La causa va ricercata, secondo l’assessore, nel fatto che “il Governo non conosce la realtà piemontese e ha preferito impugnare la nostra legge invece di informarsi. Invito l'Ordine dei medici a far sentire la sua voce al nostro fianco”.

Critico anche il commento del presidente Sergio Chiamparino: “È paradossale che il Governo Conte-Salvini-Di Maio, mentre discute di autonomia con le Regioni, cerchi di bloccare un provvedimento come quello del Piemonte che tenta di dare risposte corrette ed efficaci alle emergenze sanitarie. Il Governo, di fronte alla possibile crisi di un servizio indispensabile per la tutela della salute di tutti i cittadini piemontesi, ha scelto di voltarsi dall'altra parte. Anche per questo è necessario dare attuazione alle nostre richieste di autonomia differenziata”.

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