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Con una spesa certificata di oltre 300 milioni il Piemonte è primo in Italia nell’avanzamento dei pagamenti del ciclo 2021-27 riguardanti i programmi europei Fesr e Fse.
L’annuncio effettuato a Palazzo Barberini di Roma nell’ambito della Riunione annuale di riesame (RAR) tra la Commissione europea e le Autorità di gestione dei programmi operativi è stato accolto con grande soddisfazione dal presidente Alberto Cirio: «Il Piemonte era stata tra le prime Regioni ad ottenere il via libera ai programmi Fesr ed Fse e ora siamo la Regione al primo posto per risorse già erogate. Un risultato di cui sono molto orgoglioso e un primato importante frutto di un gran lavoro e di un impegno preciso: utilizzare i fondi europei in maniera innovativa, in fretta e con l’obiettivo primario di rispondere in modo efficace alle esigenze e alle richieste avanzate. È anche la dimostrazione che quei programmi erano stati costruiti con attenzione alle reali esigenze del territorio, che infatti ha finora risposto ai bandi con una partecipazione significativa. Ottenere risorse europee, spenderle bene e in tempo è stato il mio obiettivo già nella scorsa legislatura e lo è ancora di più con la nuova programmazione, perché si tratta di risorse fondamentali per accompagnare enti e imprese ad affrontare questa delicata fase economica».
I risultati
Aggiornati allo scorso 31 agosto, i dati evidenziano la buona performance del Piemonte in termini di capacità amministrativa: l’avanzamento dei pagamenti del Fesr ammonta al 10,01% del programma e lo pone davanti a Liguria (7,80%) e Lombardia (7,52%), mentre per l’Fse+ la percentuale è 11,49, davanti a Emilia Romagna (10,87%) e Provincia Autonoma di Trento (9,88%).
Rispetto al Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale), a fronte di una dotazione di quasi 1,5 miliardi di euro i bandi rivolti a imprese, organismi e infrastrutture di ricerca ammontano a quasi 560 milioni. Se si estende il monitoraggio anche alle misure che hanno gli enti pubblici come beneficiari, la quota di risorse messe in circolo raggiunge gli 850 milioni, quindi oltre la metà dell’intero programma.
Guardando specificamente al sistema delle imprese, sono stati attivati più di 20 bandi e il territorio ha risposto con oltre 3.600 progetti presentati. Tra le misure che hanno in poche ore saturato la quota di risorse disponibili, in termini di domande presentate, ci sono il “Sostegno alla prima crescita delle start up innovative” e il “Voucher digitalizzazione”. Ottima anche la risposta sul bando “Attrazione investimenti”, operazione di importanza strategica, chiuso recentemente per aver esaurito la dotazione. Il valore degli investimenti delle pratiche già ammesse e di quelle in istruttoria si attesta intorno agli 80 milioni di euro con 79 domande presentate.
Numeri importanti e che cresceranno ancora nei prossimi mesi, considerate alcune misure sull’innovazione appena avviate e molto attese come ad esempio Infra+, che sostiene le infrastrutture di ricerca e che già nel ciclo precedente avevano consentito importanti investimenti, e il bando “SkillsXS3”, con il quale la Regione ha colto la sfida di sostenere la transizione industriale non solo sul fronte degli investimenti ma anche su quello delle competenze, mettendo a disposizione delle imprese delle risorse dedicate.
Anche il Fondo sociale europeo, con una dotazione complessiva di oltre 1,3 miliardi di euro, sale sul gradino più alto del podio per la percentuale raggiunta nei pagamenti effettuati, che ammontano ad più di 150 milioni di euro su un totale di oltre 387 milioni di euro di risorse impegnate, ottenendo dunque una buona performance relativamente all'attuazione generale del programma. Con circa 1.400 operazioni finanziate, l'Fse si conferma strumento vicino alle persone, in particolare le più fragili: le risorse sono state attivate su tutte le priorità, ma in particolare registrano un buon avanzamento rispetto al target intermedio quelle relative all’occupazione giovanile per la formazione iniziale e per il lavoro, agli interventi per l’inclusione sociale, alla formazione per lo svantaggio e per operatori socio sanitari, a quella per l’apprendistato, alla formazione superiore e le azioni territoriali di orientamento per bambini, adolescenti e giovani, il sostegno alla conciliazione sul versante del welfare aziendale e il prolungamento orario dei nidi a titolarità comunale.