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“Torino ha tutte le caratteristiche per diventare un centro di direzionalità ingegneristica nel campo dell'automotive; la scelta di investire sulla 500 elettrica a Mirafiori è significativa, anche se non sufficiente, e sarà una sfida che riguarderà anche l'intero sistema della fornitura”: sono i passaggi principali della comunicazione sul futuro della produzione automobilistica svolta dal presidente Sergio Chiamparino il 19 marzo in Consiglio regionale.
Ha quindi lanciato la proposta di un tavolo permanente: “Penso - ha affermato - che sarebbe estremamente utile se si riuscisse a costituire una sorta di tavolo regionale permanente di coordinamento sul tema dell’automotive in cui Fca sia e si senta coinvolta pienamente, un luogo in cui istituzionalmente sia possibile uno scambio di informazioni sulle azioni reciproche e di coordinamento, senza interferire nei rispettivi ambiti. L’automotive piemontese è un sistema complesso, fatto da una rete di forniture e di subfornitori molto capillare che nel corso degli anni è riuscito a riqualificarsi e a rilanciarsi come sistema di fornitura dei principali player automobilistici mondiali, tra i più attrattivi sul piano internazionale".
Chiamparino ha poi sostenuto che “il piano FCA, ancorché da completare per garantire il pieno utilizzo della capacità produttiva degli impianti torinesi, rappresenta per quanto riguarda la produzione della 500 elettrica una sfida per il sistema dell’automotive che vogliamo accettare, continuando sulla strada che abbiamo intrapreso investendo oltre 8,7 milioni per lo sviluppo dell’auto elettrica e ibrida, nel quadro di un accordo che prevede investimenti pubblici per oltre 30 milioni di euro. Risorse che rientrano in un budget pubblico di quasi 83 milioni in ricerca e sviluppo sulla filiera dell’automotive, di cui 31 a carico della Regione Piemonte, che potranno generare fino a 500 milioni di investimenti complessivi”.
In conclusione il presidente ha ricordato che “la situazione del mercato dell'auto negli ultimi mesi è quella che ha condizionato l'andamento negativo delle esportazioni piemontesi, tanto che mentre Lombardia e Veneto crescono il Piemonte è a crescita zero” e che “l’amministratore delegato Manley ha proposto qualche novità importante nel piano per l'Italia e il trasferimento di modelli che prima erano previsti per l'estero”.