Diventano universitari alcuni reparti dell'ospedale di Biella

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L'ospedale di Biella
L'ospedale di Biella

Asl di Biella e Università degli Studi di Torino hanno firmato il 15 luglio l’accordo che vedrà alcuni reparti dell’ospedale di Ponderano (Laboratorio analisi, Otorinolaringoiatria, Pediatria, Ostetricia e ginecologia) diventare a direzione universitaria.

Si è concluso così un percorso che ha avuto inizio a novembre 2016 con la sigla di un protocollo di cooperazione tra l’Asl BI, l’Università e l’azienda ospedaliero universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino e che è stato orientato a valorizzare ancora di più le potenzialità e competenze presenti all’interno dell’Asl e del suo ospedale, struttura moderna e con tecnologie di ultima generazione.

Presenti alla firma gli assessori regionali alla Sanità, Luigi Icardi, e all’Istruzione e Formazione professionale, Elena Chiorino.

Intendiamo potenziare l’ospedale di Biella e la firma va in questa direzione - ha dichiarato Icardi - Infatti consentirà alla struttura di diventare sempre più un punto di riferimento per tutto il quadrante Nord-Ovest e tutto il sistema regionale avrà un indubbio beneficio da un accordo che contribuisce alla soluzione del problema della carenza dei medici. E’ un passo importante anche per gli specializzandi, che avranno una possibilità in più per la loro formazione”.

Grande soddisfazione è stata espressa dall’assessore Chiorino, che da sindaco di Ponderano aveva presentato nel 2016 alla Conferenza dei sindaci un documento che, approvato all’unanimità, aveva dato via all’iter: “Il progetto aveva subito uno stop che ho provveduto a denunciare durante la campagna elettorale, insieme al presidente Cirio, evidenziando la necessità di modificare la convenzione che, così come era impostata, non avrebbe potuto andare avanti. Oggi, anche grazie a quell’intervento, il progetto si concretizza. Un risultato di cui vado orgogliosa e che rappresenta un valore aggiunto per tutto il territorio”.

Condiviso fin dall’inizio con i sindaci e con importanti realtà locali del settore economico e industriale, del volontariato e della solidarietà sociale, l’accordo è stato definito grazie al contributo della Fondazione Edo ed Elvo Tempia, della Lilt Biella, che hanno scelto di finanziare in maniera consistente i costi della clinicizzazione, e dell’Unione Industriale, che ha deciso di coprire parte dei costi amministrativi.

 

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