Didattica a distanza nelle superiori e chiusura dei centri commerciali nel fine settimana

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Didattica a distanza nelle scuole superiori e chiusura il sabato e la domenica dei centri commerciali ad esclusione dei settori alimentare e farmaceutico sono le novità delle ordinanze firmate il 20 ottobre dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio al termine di una lunga giornata di confronto con le Prefetture, i sindaci, i presidenti di Provincia, il mondo della scuola e le organizzazioni di categoria.

Scuole superiori

L’ordinanza n.112 del 20 ottobre ha stabilito che da lunedì 26 ottobre in tutte le scuole superiori, statali e paritarie si dovrà alternare la didattica digitale a quella in presenza, per una quota non inferiore al 50%, nelle classi dalla seconda alla quinta. Ad ogni istituto si dava facoltà di individuare, nella sua autonomia, le misure organizzative ritenute più idonee tenuto conto dell’organico e del contesto interno.

“Questo provvedimento - aveva dichiarato il presidente Cirio - ci consentirà di garantire la priorità di mantenere le scuole sempre aperte, evitando che ogni settimana 75.000 ragazzi si affollino sui mezzi di trasporto con un notevole rischio di contagio”, ricordando che “parliamo di ragazzi che hanno più di 14 anni e che, quindi, possono stare in casa anche da soli, senza creare disagio al lavoro dei genitori” e che “le scuole sono luoghi estremamente sicuri, in quanto in estate è stato fatto un lavoro enorme per ottenere questo risultato, ma le stesse condizioni di sicurezza non sono garantite dai trasporti, anche se è dal luglio scorso che le Regioni hanno chiesto al Governo di potenziarlo”.

Con l’ordinanza n.119 del 26 ottobre è stato sancito, tenendo conto delle disposizioni del Dpcm del 24 ottobre, che l’avvio della didattica a distanza nelle superiori slitti al 27 ottobre e che la quota iniziale, “non inferiore al 50%”, diventi “almeno il 75%”. L’efficacia del provvedimento è stata spostata al 24 novembre.

Centri commerciali

Una seconda ordinanza prevede dal 24 ottobre la chiusura dei centri commerciali il sabato e la domenica. L’obiettivo è evitare assembramenti ed evitare che siano meta anche di molti residenti in Lombardia, che ha già assunto un analogo provvedimento.

Nel dettaglio, il divieto riguarda le grandi superfici di vendita e le attività annesse o pertinenti, superiori a 1.500 metri quadri nei Comuni fino a 10.000 abitanti e superiori a 2.500 metri quadri nei Comuni con più di 10.000 abitanti, nelle giornate di sabato e di domenica, ad eccezione del commercio di generi alimentari, studi medici, i pubblici esercizi, rivendite di monopoli, edicole e stazioni di servizio nel rispetto delle schede tecniche “Ristorazione e commercio al dettaglio” contenuta nelle “Linee guida per la riapertura delle Attività Economiche, Produttive e Ricreative” allegate al D.P.G.R. n.109.

Con un'ordinanza del 22 ottobre dal divieto sono state esentate le farmacie, le parafarmacie ed i negozi di piante e fiori.

Altre disposizioni:

- la chiusura notturna, dalla mezzanotte alle 5, di tutte le attività commerciali al dettaglio (ad eccezione delle farmacie e delle aree di servizio di autostrade, ospedali e aeroporti)

- il divieto di vendita di alcolici dopo le ore 21 in tutte le attività commerciali (anche attraverso apparecchi automatici), escluso il servizio di consumazione al tavolo negli esercizi di ristorazione.

I contenuti di queste due ordinanze sono stati confermati con la n.120 del 26 ottobre

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