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Il team belga B-Life «Biological Light Fieldable laboratory for Emergencies» si sposta a Novara dove resterà fino al 20 luglio per effettuare test sierologici su un campione di 1220 persone che hanno aderito al progetto e provenienti da associazioni di volontariato, Protezione Civile, Croce rossa, enti pubblici e aziende che offrono servizi di pubblica utilità. Il tema è arrivato domenica 12, con le attività di screening che sono iniziate il 13 luglio. Fanno base al PalaVerdi, dove sono stati allestiti l’area di attesa e l’ambulatorio mobile. Con un «pungidito» viene effettuata una prima verifica sulla presenza o meno di anticorpi al Covid-19. In caso di positività verranno effettuati ulteriori esami diagnostici per verificare l'eventuale positività al virus.
La squadra è composta da 10 persone e durante la prima fase della missione a Torino, sono state sottoposte al test sierologico 4.548 persone, delle quali 196 sono risultate positive e, dunque, sottoposte al tampone, che ha dato esito positivo in 1 solo caso. «Il campione osservato fino ad ora risultato positivo al test sierologico – osserva l’assessore regionale alla Ricerca Applicata per l’emergenza Covid-19, Matteo Marnati – è soltanto del 4,3% e ci permette quindi di avere un dato più chiaro: è presumibile, infatti, che in questo momento in Piemonte siano circa 200.000 le persone entrate in contatto con il Covid-19 su una popolazione totale di 4.400.000 abitanti. Le categorie scelte per questo screening sanitario – ha aggiunto Marnati – erano le più esposte al contatto col virus durante il lockdown, e per questa ragione si è ritenuto di sottoporle ai test. Ringrazio anche il Sindaco e il Comune di Novara e la protezione civile per l'organizzazione logistica del progetto».
«Anche se l'emergenza sotto il profilo sanitario è fortunatamente rientrata – aggiunge il sindaco di Novara Alessandro Canelli – abbiamo accolto l'iniziativa promossa dall'assessore regionale Marnati con l'obiettivo di continuare a monitorare la situazione per tenere sotto controllo la diffusione del virus che, pur essendosi notevolmente ridimensionata, non è sparita. Un ringraziamento, da parte del Comune di Novara, va dunque alla Regione, ma soprattutto ai medici e al personale sanitario che si occuperanno, nei prossimi giorni, di eseguire i test ottenendo risultati certamente utili per analizzare l'andamento del virus».
La missione B-Life è finanziata dall’ESA – Agenzia Spaziale Europea - dall'Università Cattolica di Louvain (Belgio), dal Governo del Lussemburgo e dal Rotary internazionale, e ha l'obiettivo di fornire una mappa epidemiologica della diffusione del virus fra un campione rappresentativo del territorio piemontese, composto da individui che in questi mesi sono stati potenzialmente più esposti al Covid-19 e che hanno lavorato durante il lockdown. Lo screening aiuterà a fornire indicazioni aggiuntive per sciogliere i tanti interrogativi ancora aperti su questa malattia, come quello di chi ha sviluppato gli anticorpi senza accusare sintomi o di chi si è immunizzato senza eseguire terapie farmacologiche.