Coronavirus: raggiunto l’accordo per le case di riposo

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Politiche sociali
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Contiene le ulteriori misure di contenimento del Coronavirus nell'assistenza territoriale e nelle strutture assistenziali e socio-sanitarie, comprese le case di riposo, il protocollo d’intesa firmato il 31 marzo da Regione Piemonte, Unità di Crisi, Prefetture, Province e Città metropolitana di Torino.

Gli obiettivi sono garantire agli ospiti la continuità dell'assistenza nelle condizioni di massima sicurezza, considerata la situazione di vulnerabilità ed esposizione al rischio di complicanze conseguenti all'infezione a causa dell'età avanzata, assicurare al personale di lavorare al minor livello di rischio possibile, consentire il reperimento degli operatori di ambito socio-sanitario di supporto.

A precisare le modalità di controllo della situazione sanitaria è l'assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi: “Accanto al monitoraggio continuo e capillare già realizzato nelle Rsa piemontesi e al recente rilascio della Piattaforma Covid-19 per verificare lo stato di salute dei cittadini positivi in quarantena e guariti, la Regione valuterà la possibilità di un programma di graduale monitoraggio sierologico del personale e degli ospiti delle strutture attingendo ai 300.000 test sierologici acquistati, che saranno seguiti dai tamponi nei casi necessari". Questo aspetto è stato modificato il 5 aprile

L’assessore alle Politiche sociali, Chiara Caucino, evidenzia che “il protocollo favorisce il reperimento e la temporanea sostituzione del personale socio-sanitario delle Rsa attingendo dalle graduatorie sanitarie. Sarà inoltre possibile rinforzare il personale di supporto, dedicato all’igiene degli ospiti e degli ambienti, aprendo anche agli operatori che stiano frequentando un corso per operatori socio-assistenziali, che siano badanti formate, o badanti di esperienza non professionali”.
Un altro aspetto riguarda gli operatori in quarantena, che potranno infatti essere ricollocati all’interno di strutture di ricovero alternative (ad esempio alberghi) situate nelle vicinanze.

La gestione di un ampio numero di strutture, di ospiti e di personale ha inoltre richiesto l’istituzione di una cabina di regia da parte delle Province, d’intesa con le Prefetture, in cui siano rappresentati associazioni datoriali, Ordini professionali e Organizzazioni sindacali rappresentanti gli operatori, associazioni di pazienti e familiari maggiormente rappresentative, associazioni di rappresentanza degli Enti locali, nonché un rappresentante degli Enti gestori e dell’ASL di competenza. È inoltre prevista la presenza di una rappresentanza delle RSA piemontesi nell’attuale struttura dell’Unità di Crisi al fine di favorire azioni comuni e condivise.

Un'area funzionale apposita in Unità di crisi

È stata attivata presso l’Unità di Crisi della Regione Piemonte l’area funzionale formata da Welfare, Sanità e Protezione civile dedicata alla gestione dell’emergenza legata al Coronavirus all’interno delle strutture per anziani, disabili e minori. È stata inoltre creata la casella e-mail presidi_unitacrisi@regione.piemonte.it riservata alle segnalazioni di criticità presenti nelle strutture.

“Stiamo facendo tutto il possibile - sottolinea Caucino - per fronteggiare al meglio questa emergenza. Stiamo lavorando per una prima ricognizione capillare, strumento necessario per conoscere il quadro attuale e affrontare al meglio le difficoltà dei cittadini piemontesi, soprattutto dei più fragili. Mi auguro che il Piemonte, con la capacità e l’operato delle forze messe in campo, possa uscire al più presto da questa emergenza”.

Allegati

Il testo del protocollo
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