I Consorzi irrigui per la lotta al cambiamento climatico

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Agricoltura
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Il canale Cavour (@ANBI Piemonte)
Il canale Cavour (@ANBI Piemonte)

Il ruolo dei Consorzi irrigui e di bonifica nell’adattamento e nella mitigazione degli effetti del cambiamento climatico, nonché sugli investimenti nel sistema e sulle strategie di sostenibilità per il futuro, sono stati al centro della conferenza stampa che ANBI Piemonte (Associazione nazionale consorzi gestione e tutela del territorio e acque irrigue) e Regione hanno tenuto nella Sala Trasparenza del Grattacielo.

Nel chiarire l’orientamento della Regione in materia di gestione delle acque e di politiche irrigue, l’assessore all’Agricoltura Paolo Bongioanni ha sostenuto che “la riorganizzazione del sistema irriguo e dei Consorzi è un obbligo che dobbiamo ai piemontesi e bisogna intraprendere per consegnare all’agricoltura, e non solo, un modello che sia competitivo per i prossimi anni. Il percorso deve fondarsi su tre pilastri: ottimizzazione, razionalizzazione, innovazione e digitalizzazione. Gli uffici stanno completando il lavoro di analisi sul Piano invasi e affronteremo il problema del flusso ecologico in irrigazione che abbiamo dovuto gestire in emergenza nella zona risicola della Baraggia. Insieme all’assessore all’Ambiente Matteo Marnati dobbiamo confrontarci con normative europee che vanno rispettate, ma che non sono scritte per l’orografia e morfologia del Piemonte”.

Bongioanni ha anche annunciato che “è stato avviato il confronto con Regioni vicine come la Lombardia e il Veneto, che adottano sistemi di gestione diversi da quello vigente in Piemonte: dobbiamo imparare da altre Regioni che sono partite prima di noi e, per la gestione dell’acqua, hanno messo a punto altre forme di governance. È un percorso da scrivere insieme per studiare e poi adottare l’impostazione più efficace per il nostro territorio”.

Il presidente ANBI Piemonte Vittorio Viora ha dichiarato che “assicurare acqua all’agricoltura è fondamentale per garantire cibo ai cittadini, in un contesto nel quale i cambiamenti climatici richiedono interventi strategici e sostenibili. La costruzione di nuovi bacini di accumulo è una priorità per fronteggiare la siccità e regolare le risorse idriche in modo efficiente. È essenziale inoltre contemperare le regole sul deflusso ecologico con le necessità produttive, riconoscendo il ruolo centrale dell’agricoltura nella sicurezza alimentare globale. Solo attraverso un approccio integrato, che includa innovazione tecnologica e investimenti mirati, potremo garantire un’agricoltura resiliente e un uso responsabile delle risorse idriche, a beneficio delle comunità e dell’ambiente”.

L’attività dei Consorzi

Mediante l’uso di tecnologie avanzate quali la digitalizzazione delle reti irrigue i Consorzi hanno migliorato l’efficienza, riducendo le perdite e ottimizzando le risorse.

Durante l’evento è stato ribadito l’impegno di ANBI nella promozione di politiche integrate, che includano la creazione di nuovi bacini di accumulo e interventi di rinaturalizzazione, per garantire lo sviluppo di un’agricoltura resiliente, capace di affrontare le sfide climatiche e di tutelare il territorio.

Negli ultimi anni il Piemonte si è distinto per l’adozione di soluzioni innovative finalizzate a migliorare l’efficienza nella gestione delle risorse idriche e a promuovere la sostenibilità ambientale. Uno degli aspetti più significativi di questa trasformazione è la digitalizzazione delle infrastrutture idriche. Attraverso l’impiego di sistemi di monitoraggio avanzato è ora possibile ottimizzare la gestione delle risorse, intervenendo in modo tempestivo per ridurre gli sprechi e migliorare l’efficienza complessiva; questa tecnologia garantisce un uso più razionale dell’acqua verso una maggiore sostenibilità operativa.

Un altro elemento chiave è lo sviluppo di bacini di accumulo, progettati per raccogliere e conservare l’acqua piovana. Questi invasi non solo offrono una soluzione concreta per fronteggiare le carenze idriche durante i periodi di siccità, ma promuovono anche il riuso dell’acqua, riducendo la pressione sulle fonti naturali e contribuendo a un utilizzo più responsabile delle risorse.

Infine, il Piemonte ha puntato sulla rinaturalizzazione del territorio, con interventi volti a incrementare la biodiversità e a migliorare la resilienza degli ecosistemi locali; si tratta di progetti che mirano a ricreare equilibri naturali compromessi, favorendo lo sviluppo di habitat per la fauna e la flora locali e rafforzando la capacità degli ecosistemi di adattarsi alle mutazioni climatiche.

Il sistema irriguo del Piemonte

Rappresenta un esempio di eccellenza nella gestione delle risorse idriche, essenziale per supportare l’agricoltura regionale e affrontare le sfide del cambiamento climatico.

Conta su oltre 20.000 km di canali e 17 sottobacini principali che garantiscono l’acqua a più di 500.000 ettari di terreni agricoli.

Le principali fonti di approvvigionamento sono i fiumi Po, Dora Baltea, Tanaro, Stura di Lanzo, Orco, Sesia e Ticino.che forniscono acqua a 500.000 ettari di terreni agricoli.

Negli ultimi cinque anni, sono stati investiti 500 milioni di euro in nuove infrastrutture e manutenzioni straordinarie.

Tra i principali progetti in via di attuazione figurano: la manutenzione straordinaria delle gallerie e di vari tratti di canale del Canale Regina Elena e del Diramatore Alto Novarese, il miglioramento funzionale del cavo Busca a Casalino (Novara), il ripristino del cavo Vercelli, il ripristino della roggia Gamarra Manufatta a Vercelli e Vinzaglio (Novara, il rifacimento dell'invaso sul torrente Sessera (Baraggia), la ristrutturazione di alcuni tratti del Canale Cavour.

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