Collegamento Asti sud-ovest: 5 ipotesi di tracciato

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Mobilità e trasporti
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Sono cinque le alternative per lo studio di fattibilità tecnico-economica per la realizzazione del nuovo collegamento sud-ovest di Asti, anello stradale attorno alla città che per sgraverà il centro cittadino dal traffico e migliorerà la viabilità verso Cuneo.

A presentarle nel Teatro Alfieri il presidente della Regione Alberto Cirio, il vicepresidente Fabio Carosso, l’assessore ai Trasporti e Infrastrutture Marco Gabusi insieme con il sindaco Maurizio Rasero e il direttore tecnico di Anas Luca Bernardini.

L’alternativa 1 vede l’inizio del tracciato sulla ss231, proseguire verso nord, oltrepassare ilTanaro, costeggiare a nord/est l’area del Golf Club, innestarsi con la sp8 tramite una rotatoria, proseguire con una galleria naturale nelle colline tra Borbore e Tanaro per poi dirigersi verso la sr10 dove si innesta sulla rotatoria esistente in prossimità della città. Prevede un tracciato in nuova sede lungo 5,25 km, di cui 1,24 km in galleria e 2,4 km circa di tratti in viadotto, compresi i 520 metri di quello sul Tanaro.
L’alternativa 2 ha uno sviluppo dell’asse viario progettato poco più a sud rispetto alla 1. Il tracciato attraversa il fiume Tanaro a sud del Golf Club, dopo l’intersezione con la sp8 prosegue con una galleria nelle colline tra Borbore e Tanaro per poi uscire sul lato nord e dirigersi verso la sr10. La lunghezza è di 4,9 km tra la ss231 all’altezza del km 5,700 e la sr10 in prossimità di Asti. Previsto un tracciato in galleria per 1,52 km complessivi e 2,1 km di viadotti.

L’alternativa 3 si sviluppa per 6,2 km tra lo svincolo di corso Savona sulla ss231 e la sr10 presso Asti. Anche in questo caso sono previsti l’intersezione con la provinciale 8, tratti in galleria per un’estensione complessiva di circa 1,3 km e in viadotto per 2,6 km circa.

L’alternativa 4 consiste nel collegamento tra la statale con la A33 circa 4 km più a sud rispetto alle tre precedenti, in località Isola d’Asti, e un innesto con la sr10 circa 1,5 km più a ovest. Allo stesso tempo la lunghezza del tracciato è significativamente superiore, 7,5 km dei quali 2 km in viadotto e 3,25 in galleria.

L’alternativa 5 si innesta anch’essa con la A33 a Isola d’Asti, all’altezza del km 64,200. Da qui prosegue in direzione nord fino a superare il Tanaro per poi affiancare l’alveo del fiume e la sp8. Prima di raggiungere il Golf Club svolta a sinistra e ricalca il percorso della 2 inserendosi in galleria nelle colline tra Borbore e Tanaro e prosegue fino all’intersezione con la sr10. Il tracciato si estende per 8,25 km, di cui circa 2 in viadotto e circa 1,5 in galleria.

“In questi mesi – hanno ripercorso Cirio, Carosso e Gabusi - abbiamo lavorato per individuare i primi 40 milioni stanziati dal Governo e per comparare diverse soluzioni progettuali. È un lavoro molto serio, che consente di conoscere e nel caso anticipare eventuali problematiche di carattere ambientale, archeologico e paesaggistico. Entro fine aprile il territorio potrà valutare le diverse opzioni per arrivare alla scelta migliore. Questo sistema è virtuoso perché consente di evitare gli errori del passato e scoprire quando ormai i progetti sono avviati che le soluzioni che si erano scelte avevano forti criticità. L’obiettivo, come sempre fatto sinora, è scegliere l’opzione migliore, valutare insieme punti di forza e criticità per realizzare finalmente quella che sarà l’infrastruttura che cambierà le sorti della viabilità astigiana”.

La Regione Piemonte d'intesa con il Comune e la Provincia di Asti ha commissionato ad Anas la progettazione di un collegamento che, come ha evidenziato Gabusi, “è atteso da tanti anni e finalmente sta diventando realtà grazie al finanziamento della Regione Piemonte, del Fondo Sviluppo e Coesione e la progettazione di Anas. Oggi siamo in grado di proporre una soluzione che finalmente alleggerirà non solo i 75.000 abitanti di Asti e i 60.000 residenti nel suo circondario, ma tutti coloro che ogni giorno hanno necessità di attraversare la città e che purtroppo devono passare sull'unico ponte sul Tanaro e incolonnarsi per le vie del centro”.

“Le ipotesi di tracciato - ha spiegato il direttore Bernardini - sono il risultato di accurate analisi che hanno tenuto conto di quattro criteri di base: fattibilità tecnica, sostenibilità ambientale, aspetti trasportistici e quelli economico finanziari. Aggregando i dati abbiamo ottenuto gli indicatori numerici che ci dicono quali siano le migliori alternative possibili e allo stesso tempo quali risultino invece meno percorribili poiché meno efficienti in termini di costi e benefici”.

La costruzione della nuova arteria consentirà di migliorare anche i collegamenti nel quadrante sud-ovest della città favorendo i traffici di media e lunga percorrenza attraverso l’interconnessione con gli altri importanti assi viari del territorio come la Torino-Piacenza, l’Asti-Cuneo e la statale 231. “Partirà da località Variglie, dove si innescherà sulla Asti-Cuneo e con uno svincolo attraverserà la Asti-Cuneo stessa per traversare poi in frazione Rocca Scavino di Asti”, ha chiarito Gabusi.

 

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