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Sono stati il Patto per la salute, il Bonus Covid, le vaccinazioni obbligatorie, le Unità speciali di continuità assistenziale (Usca) e le liste d’attesa i principali temi di carattere generale affrontati il 21 luglio dall’assessore regionale alla Sanità e coordinatore nazionale della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, Luigi Genesio Icardi, e il ministro della Salute Roberto Speranza.
Bonus Covid. Per il personale della Sanità impegnato nell’emergenza Coronavirus il vertice ha prodotto l’individuazione di percorsi normativi per sbloccare il pagamento del premio per tutte le Regioni, e non solo per il Piemonte.
Patto per la Salute. Icardi ha sostenuto l’opportunità che il rapporto fra ospedale e territorio vada definito insieme alle Regioni: “Le modalità tecniche per effettuare gli investimenti devono essere enormemente semplificate, o non saremo in grado di realizzare le opere che potrebbero essere finanziate dai fondi europei. Il dm 70/2015 va aggiornato e rivisto nei suoi rapporti, in relazione ai nuovi bisogni legati all’invecchiamento della popolazione, all’aumento dei cronici e alla preoccupante riduzione delle nascite”.
Vaccinazioni. Sulle posizioni contrastanti riguardanti la possibilità di introdurre l’obbligo della vaccinazione obbligatoria anti-influenzale e anti-pneumococco per gli operatori del Servizio sanitario nazionale e della socio-assistenza, l’assessore ha rilevato che “la percentuale degli operatori vaccinatisi nel 2019 è insufficiente a garantire il corretto funzionamento degli ospedali in caso di recrudescenza della pandemia” e pertanto ha chiesto di “valutare, limitatamente a quest’anno, la possibilità di uno strumento normativo a carattere straordinario di tipo emergenziale, per procedere alla vaccinazione obbligatoria, come già avviene per il personale della Difesa”.
Usca. Evidenziata la necessità di procrastinarne la scadenza oltre il 31 luglio, anche per consentire l’impiego di tali Unità in attività non esclusivamente riferibili al Covid.
Liste d’attesa. “Tutte le Regioni, anche quelle che per loro fortuna sono state meno colpite dal Covid, hanno interrotto le visite a bassa priorità (programmate e differite) durante la fase più acuta della pandemia - ha ricordato Icardi - e oggi, per i vincoli normativi di sicurezza (spazi, sanificazione della postazione, eccetera), effettuano le prestazioni a velocità inferiori a quelle ordinarie. In tale situazione in Italia si è accumulato un ritardo di alcuni milioni di prestazioni sanitarie non rese. In Commissione Salute, con il commissario Mantoan abbiamo condiviso alcuni interventi di carattere normativo su compensi aggiuntivi del medico dipendente e degli specialisti convenzionati, nuove assunzioni, possibilità di refertare per gli specializzandi e utilizzo degli operatori privati, nel caso in cui il pubblico non riesca ad erogare le prestazioni necessarie”.