La Città della Salute e della Scienza di Novara polo sanitario internazionale

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Oltre 500 persone, tra cui una trentina di esponenti del mondo finanziario ed investitori, anche internazionali, 70 rappresentanti di studi di architettura, ingegneria, progettazione e costruttori, 80 fornitori di servizi del settore medicale, hanno partecipato alla presentazione pubblica della nuova Città della Salute e della Scienza di Novara, tenutasi il 28 febbraio nel Teatro Coccia.

Una struttura che verrà realizzata in quattro anni in viale Piazza d’Armi e che sarà un volano di investimenti per tutto il territorio: 320,2 milioni, 219,6 dei quali di risorse private e 100,6 di contributo pubblico. Insomma, una straordinaria opportunità di sviluppo per il sistema economico nel suo insieme, con particolare riguardo per quello collegato al mondo della salute e della ricerca medico-scientifica. La procedura prescelta per il contratto è la finanza di progetto.

L’evento, organizzato dal Centro estero per l’internazionalizzazione del Piemonte su incarico della Regione Piemonte, è stato aperto dal presidente Sergio Chiamparino: “Si realizza un importante passo in avanti nella cura della salute. Novara è già uno dei grandi poli sanitari del Piemonte, e un’innovazione così forte da più qualità a tutta la sanità piemontese e non solo. Il Novarese è ancora troppo spesso visto come una sorta di casamatta di frontiera verso il Lombardo-Veneto. E spesso, a parti rovesciate, accade lo stesso dall’altra parte. Bisogna smetterla con queste visioni. La Città della Salute nasce in un’area baricentrica tra Milano e Torino. A pochi chilometri c’è lo Human Technopole. A Torino nascerà il Parco della Salute. Ci sono quindi tutte le condizioni per fare di quest’area uno dei distretti per la scienza della vita con più potenzialità in Europa. E’ una carta da giocare fino in fondo, insieme alla capacità di far convergere insieme il pubblico ed il privato, portando così innovazione anche nella gestione”.

Gli altri interventi

L’assessore alla Sanità, Antonio Saitta, ha affermato che “possiamo dire con grande soddisfazione di aver mantenuto l'impegno preso, non solo dal punto di vista formale ma concretamente: siamo infatti alla vigilia della pubblicazione del bando di gara, che partirà entro il mese di marzo. A settembre sarà noto il vincitore, che avrà un anno per la redazione del progetto definitivo e altri tre per la realizzazione dei lavori. Tempi certi, che come Regione Piemonte possiamo garantire perché il nostro sistema sanitario è all'avanguardia, punto di riferimento per la qualità delle prestazioni ma anche solido economicamente. Non si tratta semplicemente di costruire un nuovo ospedale, ma di realizzare un polo sanitario e della scienza, che si innesterà sulle grandi competenze dell'Università e dei professionisti di Novara”.

“Noi vediamo la Città della Salute e della Scienza come un hub aperto al territorio, quale componente primario della città del futuro - ha sostenuto l’assessore alla Ricerca e Innovazione, Giuseppina De Santis - Novara è un centro di importanza internazionale per le malattie autoimmuni, da qui bisogna partire per costruire un programma di ricerca condiviso con il sistema produttivo, sul quale allocare risorse da usare come strumento di crescita delle imprese locali, delle università e come leva per l'attrazione degli investimenti. Ci sono tutte le condizioni per lavorare con successo”.

L’assessore alle Politiche sociali, Augusto Ferrari, ha messo l’accento su “un progetto che diventa una grande opportunità anche per rafforzare e innovare il sistema territoriale dei servizi sociali e sanitari, sempre più tra di loro integrati. Infatti, un polo di eccellenza e di alta specializzazione nella cura e nella ricerca deve andare di pari passo con la costruzione di un sistema territoriale di servizi diffuso vicino ai cittadini, capace di integrare tutte le risorse della comunità e di avere una giusta flessibilità organizzativa per mettere al centro la persona”.

Sono intervenuti anche il sindaco della Città, Alessandro Canelli, e il rettore dell’Università del Piemonte orientale, Giancarlo Avanzi. Le ricadute positive per il territorio sono state illustrate da Marco Fortis dell’Università Cattolica di Milano, docente di Economia industriale e Commercio estero, mentre Cesare Emanuel, ex rettore dell’Università del Piemonte orientale, ha spiegato la trasformazione urbana legata al nuovo insediamento, e Marisa Gariglio ha parlato delle prospettive della ricerca. I dettagli sono stati forniti dal direttore generale dell’azienda ospedaliera universitaria Maggiore della Carità, Mario Minola, e dal responsabile unico del procedimento, Claudio Tambornino. La parte giuridica, tecnica e finanziaria è stata descritta dai rappresentanti delle società individuate come “advisor” della gara: Alessandro Aliotta di Rina, Maria Cirillo di Slt e Mario Rocco di EY.

I numeri del progetto

La struttura ospedaliera sorgerà nell’area a sud della città a ridosso della nuova tangenziale, su una superficie complessiva di 324.300 mq. La Città della Salute ha una forte valenza urbana come luogo aperto alla città e prevede la stretta integrazione tra le attività sanitarie e le attività didattiche.

Le dimensioni:

  • Superficie complessiva 172.000 mq (interrato, seminterrato, piano rialzato, primo e secondo piano)

  • Parcheggi interrati 88.000 mq circa per una capienza di 3.100 posti

  • 5 tipologie funzionali interconnesse fra loro

  • Struttura ospedaliera 130.287 mq

  • Struttura universitaria 14.666 mq

  • Casa della donna e del bambino 13.411 mq

  • Edificio servizi 12.435 mq

  • Incubatore d’impresa 1.209 mq

Con la Città della Salute sarà potenziata la collaborazione con attività produttive (nuove ed esistenti), di ricerca e di formazione per creare valore e distribuire servizi. E’ previsto lo spostamento all’interno del nuovo complesso anche della Scuola di Medicina, del Dipartimento di Scienze della Salute (DiSS) e del Dipartimento di Medicina Traslazionale (DiMET) dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale.

I prossimi passaggi

La Giunta regionale ha approvato il Piano finanziario tecnico-economico elaborato dall’azienda ospedaliera universitaria Maggiore della Carità e lo ha trasmesso nei giorni scorsi al Ministero della Salute, unitamente alla richiesta di decreto di finanziamento, che sarà approvato nelle prossime settimane.

Successivamente ci saranno l’indizione della gara, l’ aggiudicazione e la sottoscrizione del contratto di partenariato. A seguire, la redazione del progetto esecutivo: nel 2023 è prevista la consegna dell’opera. La concessione durerà 26 anni.

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