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La Regione Piemonte ha voluto celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che ricorre il 25 novembre, con la partecipazione degli assessori regionali ad alcune iniziative.
I volti raccontano la violenza
Gli assessori Chiara Caucino e Vittoria Poggio hanno voluto far parte del gruppo di consigliere e testimonial che hanno partecipato all’iniziativa “I volti raccontano la violenza”, organizzata a Palazzo Lascaris. Sedute sulla panchina rossa simbolo delle vittime di femminicidio, sono state ritratte con uno specchio in mano con su scritta una frase che invita a mostrare il proprio volto, a guardare in faccia il proprio dolore, e con l’invito ad uscire allo scoperto semplicemente mostrando il proprio viso.
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“Il pensiero che spesso la violenza, fisica e non solo, avvenga fra le mura domestiche è tremendo ma le donne hanno un importante ruolo educativo - ha affermato Caucino - Dobbiamo instillare nei nostri figli maschi il rispetto verso il genere femminile, non dandolo mai per scontato. Il 64% delle donne vittime di violenza è italiana, un dato che deve farci riflettere”.
“Contrastare la violenza di genere è una rivoluzione innanzitutto culturale, che deve essere fatta insieme, facendo rete fra pubblico e privato, fra istituzioni e associazioni, ma innanzitutto coinvolgendo e sensibilizzando gli uomini”, ha dichiarato l’assessore Poggio.
E il domani sarà rosa
L’assessore ai Diritti civili, Roberto Rosso, è intervenuto all’Ecomuseo di Torino all’esposizione dei lavori delle studentesse del Primo Liceo artistico “E il domani sarà rosa” e alla presentazione della mostra “Politica e carità. Donne dell’Ottocento, la doppia anima delle donne nel secolo del cambiamento”.
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Rosso ha sostenuto che “è determinante lavorare con le scuole e le giovani generazioni per contrastare la violenza sulle donne. La Regione Piemonte. in collaborazione con le scuole, ha attuato dei piani formativi mirati rivolti sia agli insegnanti, in ottica di prevenzione per il riconoscimento dei segnali e delle richieste di aiuto, sia verso gli studenti, per la diffusione della cultura di parità e del rispetto di genere”.
Un capitolo significativo nell’opera di contrasto a un fenomeno ancora così diffuso si realizza, secondo Rosso, “promuovendo tra i giovani una cultura basata sulla parità di genere e mettendo in luce i fattori socioculturali, tra cui i modelli di genere maschili e femminili, ancora molto stereotipati, e rendendo nota la presenta di reti di supporto”.